DOM4.1, un database di osservazioni macrosismiche
di terremoti di area italiana al di sopra della soglia del danno

an intensity database
of damaging earthquakes in the Italian area

Dado


a cura di
Giancarlo Monachesi   e  Massimiliano Stucchi


Sono disponibili i dati di 904 terremoti e 935 ipermappe di intensità

Sei il visitatore n.

dal 22 aprile 1997

 
si consiglia l'uso di
Netscape v. 3.0
abilitare JavaScript
 
LOGO NETSCAPE


con la collaborazione di
Henry Coppari, Fabio Meloni, Diego Molin e Angela Zerga

web a cura di
Marco Padula e Giuliana Rubbia Rinaldi

Allo sviluppo dell'archivio macrosismico ed alle operazioni necessarie per la
qualificazione dei dati hanno collaborato in particolare

Paola Albini, Raffaele Azzaro, Maria Serafina Barbano, Romano Camassi,
Viviana Castelli, Massimo Frapiccini, Emanuele Lo Giudice, Carlo Meletti,
Carmen Mirto, Gianni Morelli, Andrea Moroni, Laura Peruzza


e tutte le UR afferenti al Gruppo di lavoro "Macrosismica" (1988-1995)
e alla linea di ricerca "Sismicità" (1995-1996) del GNDT

Allo sviluppo del web hanno collaborato inoltre
Sergio Brenna, Alfonso Liloia, Andrea Osti, Paola Rigamonti, Dario Rota, Lorenzo Tonelli

Parte dei dati sono di proprietà ENEL, che si ringrazia per la
collaborazione. Un ringraziamento speciale a Raniero Berardi


Milano, aprile - novembre 1997



1. Introduzione
2. La costruzione dell'archivio macrosismico
3. Il problema dell'intensità macrosismica
4. La costruzione del database
5. Formato
6. La soluzione implementativa DOM4.1online (agg. gennaio 2000)
7. Bibliografia
  App. 1 - Casi particolari di osservazioni macrosismiche
  App. 2 - Casi particolari di località
  App. 3 - Elenco degli studi macrosismici
Autori e loro indirizzi


1. Introduzione

Uno degli obiettivi principali del GNDT nel settore macrosismico era di disporre di dati puntuali di intensità per il maggior numero possibile di terremoti, al fine di ricavare i parametri di questi con procedure omogenee e di rendere disponibile agli utenti un database affidabile per tutte le elaborazioni che utilizzano dati di intensità.

"DOM4.1, un database di osservazioni macrosismiche di terremoti di area italiana al di sopra della soglia del danno" contiene i dati macrosismici, provenienti da studi GNDT e di altri enti, che sono stati utilizzati per la compilazione di NT4.1 (Camassi e Stucchi, 1996). Gli studi, codificati nel catalogo mediante il parametro Rt "Radice dei parametri"; sono elencati in App.3.; il numero di dati disponibili per ciascun terremoto è proposto con i parametri Nom e Npi. Parte degli studi sono pubblicati, parte non lo sono, parte sono riservati (parametro Os).

Versioni "in progress" di DOM4.1 sono state utilizzate per:

DOM4.1, che contiene circa 37.000 osservazioni macrosismiche relative a più di 900 terremoti, e a più di 10.000 località , costituisce una parte del database generale GNDT delle osservazioni macrosismiche, che contiene anche:

  • al di sotto della soglia di danno (Io <= 5, Ms <= 4.0)
  • profondi (h >= 35 km)
  • considerati repliche o foreshocks di eventi principali
  • relativi a zone balcaniche
  • relativi a terremoti prima del 1000 o successivi al 1980.

Top


2. La costruzione dell'archivio macrosismico

Il primo obiettivo è stato di raccogliere, qualificare e omogeneizzare gli studi macrosismici gia' disponibili. A partire dalla fine del Progetto Finalizzato Geodinamica (1982), infatti, le iniziative per il miglioramento dei dati macrosismici hanno visto uno sviluppo formidabile, prima nell'ambito delle ricerche per la qualificazione dei siti suscettibili di insediamenti nucleari e successivamente in relazione a specifici progetti, regionali o nazionali, con diversa finalità. Studi macrosismici di terremoti sono stati prodotti dai vari enti in periodi diversi; fra questi i principali sono gli studi prodotti in ambito ENEA (Iaccarino e Molin, 1978; Magri e Molin, 1978; Molin, 1980 e 1981; Dell'Olio e Molin, 1980; Margottini e Molin, 1983; ecc.), PFG (Barbano et al., 1980; Postpischl, 1985b), ENEL (ENEL, 1985; 1988), ING (Guidoboni, 1989), ecc., e di altri ricercatori.

In questa situazione, allo scopo di evitare duplicazioni di iniziative e di spese, il GNDT ha scelto di procedere in primo luogo all'inventariazione, la più completa possibile, di tutti gli studi; in secondo luogo, alla valutazione della loro qualità; infine, in caso di disponibilità di più studi relativi allo stesso evento, alla selezione del più affidabile ai fini della determinazione dei parametri epicentrali dell'evento.

Per quanto riguarda terremoti che risultavano sprovvisti di dati di base, oppure provvisti di dati di base ritenuti di qualità scarsa, il GNDT ha avviato ricerche ad hoc riguardanti inizialmente soltanto i terremoti più forti (Io >= 7/8). Dato il notevole numero di terremoti da studiare, si è dovuto in generale privilegiare la quantità e la rapidità a scapito dell'approfondimento, adottando un approccio speditivo anche se rigoroso (Stucchi, 1991; Stucchi e Albini, 1992; Bellettati et al., 1993; GNDT WG, 1993; Guidoboni e Stucchi, 1993). Lo stesso approccio è stato in seguito adottato per lo studio di circa 300 terremoti di energia medio-bassa, presi in considerazione nell'ambito della definizione dei limiti delle zone sismogenetiche.

Sono riconducibili a questa impostazione anche gli studi effettuati nell'ambito di convenzioni che hanno coinvolto da un lato GNDT, IRRS (Istituto di Ricerca sul Rischio Sismico, OGSM (Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata), Università di Bologna, dall'altro alcune Amministrazioni, fra cui il Comune di Ancona, le Regioni Toscana, Lombardia e Abruzzo, la Provincia Autonoma di Trento, la Repubblica di San Marino (Stucchi et al., 1988; Postpischl, 1990; Monachesi e Castelli, 1992; Stucchi et al., 1993a; Albini et al., 1994; Castelli et al., 1996), ed alcuni enti, fra cui AEM ed ENEL (Stucchi e Albini, 1988; ENEL, 1995).

Maggiori informazioni sugli studi che forniscono le osservazioni macrosismiche saranno rintracciabili nella sezione "Archivio Macrosimico" del sito. I testi degli studi verranno resi disponibili in linea nell'arco di alcuni mesi.

Nel 1995 è stato pubblicato il catalogo CFTI (Boschi et al., 1995), che propone studi, di livello differenziato di approfondimento, di 346 terremoti, di cui 259 dopo l'anno 1000. Per più di 200 di questi ultimi sono disponibili al GNDT altri studi, anch'essi di livello di approfondimento differenziato. Per una trentina di casi gli studi CFTI sono apparsi di livello decisamente superiore a quelli disponibili al GNDT, e sono pertanto stati adottati per la compilazione di NT4.1.
Per ragioni di omogeneità del database, anche i dati degli studi CFTI adottati sono stati processati con gli stessi criteri adottati per tutti gli altri studi, descritti più avanti.

Top


3. Il problema dell'intensità macrosismica

Come detto, all'avvio del progetto si disponeva di un discreto numero di studi di terremoti e, quindi, di dati di intensità. I dati di questi studi risultavano tuttavia espressi in scale diverse: molti in MCS, alcuni in MSK, altri ripresi acriticamente dalle cartoline macrosismiche, quindi espressi in base alle scale De Rossi-Forel oppure Mercalli, altri privi di riferimento alla scala adottata (Monachesi et al., 1995b).

L'omogeneizzazione dei dati disponibili avrebbe richiesto di riassegnare i valori d'intensità - ma nella maggior parte dei casi la documentazione originale non era disponibile - oppure di utilizzare relazioni di conversione fra scale, poco affidabili. Per ragioni operative si è preferito equiparare in prima istanza a MCS i dati espressi in altre scale o privi di riferimenti. Si tratta comunque di una scelta di carattere operativo e provvisorio, i cui limiti sono ben chiari agli operatori; va comunque precisato che il livello delle disomogeneità provocate da questa scelta è considerato dagli operatori stessi ben inferiore alle incertezze insite nell'assegnazione dell'intensità.

Questa scelta ha determinato l'adozione della scala MCS anche per gli studi GNDT, nonostante la convinzione che altre scale siano più idonee alle esigenze dell'utenza e ugualmente utilizzabili per l'interpretazione dei dati del passato. Tra l'altro, anche i dati proposti di recente da Boschi et al. (1995) sono espressi in scala MCS. Si deve comunque osservare che l'uso della scala MCS penalizza l'operatore italiano in campo internazionale, dove questa scala non viene più usata.

Alcuni test eseguiti consentono comunque di affermare che i dati possono essere riferiti anche alla scala MSK restando nell'ambito delle incertezze descritte. Si ritiene che il problema dell'intensità macrosismica possa e debba essere riconsiderato con maggior efficacia nell'ambito del necessario adeguamento dei dati alla scala EMS (Grünthal, 1993).

Top


4. La costruzione del database

La compilazione di un database orientato ad un' utenza generale richiede l'adozione di compromessi fra l'esigenza di non appiattire l'originalità delle informazioni macrosismiche e quella di fornire un prodotto omogeneo gestibile per via informatica. In particolare è necessario evitare che l'utente debba compiere modifiche formali senza avere accesso al retroterra dei dati che intende modificare.

I maggiori problemi sono venuti dal fatto che gli studi disponibili sono molto disomogenei per intensità, formato e riferimenti geografici. Di seguito si accenna ad alcune operazioni eseguite a questo scopo sui dati originali, che vengono comunque conservati nell'archivio.

Problemi relativi all'intensità macrosismica

Il problema principale consiste nella esigenza dell'utente di disporre di valori numerici di intensità, che possano servire da input per calcoli di varia natura. In questi calcoli, generalmente, l'intensità è trattata come numero reale, contro la sua natura di numero intero classificato in modo ordinale e nonostante i numerosi "warning" sollevati in proposito.

Per questo motivo, tra l'altro, vi è stata in passato - e permane ancora - una tendenza a forzare l'interpretazione delle notizie in termini di intensità, anche quando la notizia stessa non lo consente (es.: descrizione povera), oppure non fornisce informazioni coerenti con la natura della intensità macrosismica (es.: informazioni riferite a edifici singoli, inseriti o meno in un tessuto urbano, informazioni riferite a territori e non a località, effetti sull'ambiente, ecc.). Soluzioni per alcuni di questi problemi sono rintracciabili in Boschi et al., 1995.

Gli aspetti considerati sono riconducibili a due categorie:

Le soluzioni adottate da DOM4.1 allo scopo di raggiungere un compromesso soddisfacente sono riportate in App. 1. Ulteriori semplificazioni ricadono sotto la responsabilità degli utenti, che si ringraziano fin d'ora per commenti o suggerimenti.

Problemi geografici

Per poter gestire in modo efficace il database e le relative interrogazioni è necessario riferire i dati geografici (denominazione e coordinate delle località) ad un sistema di riferimento unico. Questa operazione richiede l'adozione di una "authority" di riferimento e consiste nel riconoscimento all'interno di essa della località cui si riferiscono le notizie sugli effetti del terremoto che vengono utilizzate per l'assegnazione dell'intensità macrosimica. L'esperienza internazionale (Vogt, 1979, Stucchi et al., 1991, etc.) dimostra che l'operazione, che fa concettualmente parte della fase di indagine, è tradizionalmente alla base di notevoli imprecisioni.

Come "authority" di partenza è stato adottato il "catalogo ENEL-ISTAT 1971 delle località abitate italiane", composto da circa 70.000 località. Questo catalogo, tuttavia, è compilato per scopi particolari; inoltre fotografa una situazione recente, che può non risultare perfettamente idonea per la gestione di informazioni storiche. Si sono quindi rese necessarie alcune integrazioni, che hanno riguardato i seguenti punti:

Come detto più sopra, il problema della identificazione della località cui vanno riferiti gli effetti del terremoto ed i relativi dati di intensità presenta difficoltà che possono essere all'origine di errori anche significativi (Monachesi et al., 1995). In particolare, errori possono derivare dal fatto che a volte la località è citata nella fonte in modo impreciso (corruzione della denominazione, imprecisione dei riferimenti, ecc.), e/o da altri problemi di tipo storico o storico-geografico.

Le principali categorie di questi potenziali "pitfalls" riguardano:

  • località definitivamente scomparse
  • località riedificate altrove con denominazione identica, simile o diversa dalla precedente

La soluzione dei problemi citati è ovviamente legata alla qualità della ricerca, anche se è da mettere in conto che, in alcuni casi, le notizie disponibili possono essere tali da non consentire comunque un riconoscimento univoco.

E' stato ritenuto opportuno segnalare alcune situazioni particolari che possono porre problemi all'utente (parametro Sc - App. 2).

Top


5. Formato

DOM4.1 viene reso disponibile in rete in formato sintetico: i dati possono essere scaricati in questo formato durante la consultazione "per terremoto". I parametri che costituiscono il formato sintetico del database sono i seguenti:

Codice Descrizione del parametro

Loc denominazione della località (sito)
(secondo l'authority modificata come descritto al paragrafo 4)
Lat latitudine del sito
(idem)
Lon longitudine del sito
(idem)
Is intensità al sito (x10)
(si ricorda che valori tipo 65, 75 stanno per 6/7, 7/8; essi indicano incertezza fra i due valori interi, non valori "intermedi" di intensità)
Sc casi particolari (special case).
Può assumere i seguenti valori (App.2):

DL località abbandonata (deserted locality)
AL località assorbita (absorbed locality)
MS agglomerato multiplo (multiple settlement)
TE territorio (territory)
SS piccolo agglomerato (small settlement)
SB edificio isolato (solitary building)
ID danno a singolo edificio (isolated damage)

Formati più estesi possono essere richiesti scaricando il database per intero (download).

Top


6. La soluzione implementativa DOM4.1online(agg. gennaio 2000)

DOM4.1online è una applicazione progettata e progressivamente sviluppata dall'aprile 1997 per rendere disponibili in Internet i dati macrosismici di DOM4.1, consultabili online in due modalità: per terremoto e per località.

Nella consultazione "per terremoto" un click sul record di catalogo NT4.1 attiva l'estrazione dei dati macrosismici relativi al terremoto prescelto e la visualizzazione della mappa di intensità, in alternativa è prevista la consultazione del testo dello studio che ha generato i dati. Le mappe sono "cliccabili": in funzione del browser utilizzato, il passaggio del cursore o il click su ogni punto di intensità rappresentato attiva la visualizzazione di nome, coordinate e intensità della località nella barra di stato, o accanto al punto, in sovraimpressione sulla mappa. Le mappe di intensità sono state cioè trasformate in "ipermappe" per agevolare l'associazione tra l'elenco dei dati macrosismici per un terremoto e la loro rappresentazione cartografica.

Nella consultazione "per località", utilizzabile per ottenere le storie sismiche dei siti, un click sul nome della località selezionata all'interno di un elenco alfabetico attiva l'estrazione dei dati di intensità osservati per la località prescelta, la loro visualizzazione sottoforma di tabella e la generazione del diagramma corrispondente.

Per rendere più efficace la consultazione delle informazioni in entrambe le modalità, sono stati progettati due modelli di interfaccia che consentono di visualizzare nella stessa pagina web gli archivi tra loro collegati: record di catalogo, dati macrosismici, mappe, testi e diagrammi.
A tale scopo, le pagine web di consultazione sono state suddivise in frame - sottofinestre di dimensioni regolabili dall'utente - e progettate per un monitor di dimensioni non eccessivamente elevate, per consentire una consultazione ad ampia diffusione, scegliendo a riferimento un monitor di 832 x 624 punti.

Lo sviluppo di DOM4.1online descritto in (Padula e Rubbia Rinaldi, 1999, Interactions, VI.4, 52-65) è in corso su workstation SUN ULTRA1 sotto sistema operativo Solaris ver. 2.6, web server Apache ver. 1.2.4, utilizzando software public domain:

Per la trasformazione delle mappe di intensità in ipermappe sono stati realizzati programmi ad hoc basati su applet Java.

Ove possibile, le scelte implementative per la gestione dell'applicazione online sono state finalizzate a mantenere accettabili i tempi di risposta, che sono comunque variabili in funzione del tipo di connessione, della memoria RAM, della memoria riservata al browser e del traffico di rete.

Per la consultazione è consigliato utilizzare Netscape 3.0 o versioni successive, con l'opzione di configurazione Javascript abilitata, necessaria per visualizzare correttamente le ipermappe di intensità.

Tutte le informazioni, in forma testuale e grafica, sono scaricabili secondo le normali procedure di salvataggio del proprio browser; tutti i dati macrosismici sono inoltre disponibili via ftp.

Top


7. Bibliografia

Nota: questa bibliografia si riferisce solo ai lavori citati in questa presentazione. I riferimenti bibliografici degli studi dei terremoti (parametro Rt) sono presentati nella apposita sezione.

Barbano M.S., Cosentino M., Lombardo G. e Patané G., 1980. Isoseismal maps of Calabria and Sicily earthquakes (Southern Italy). CNR-PFG, pubbl. 341, Catania, 116 pp.

Bellettati D., Camassi R. e Molin D., 1993. Fake quakes in Italy through parametric catalogues and seismological compilations: case histories and typologies. Terra Nova, 5, 5, pp. 488-495.

Boschi E., Ferrari G., Gasperini P., Guidoboni E., Smriglio G. e Valensise G. (eds.), 1995. Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.C. al 1980. ING-SGA, Bologna, 970 pp.

Camassi, R. and Stucchi, M. 1996. NT4.1: un catalogo parametrico di terremoti di area italiana al di sopra della soglia del danno, Milano, 86 pp., Internet , /NT/home.html

Dell'Olio A. e Molin D., 1980. Catalogo macrosismico del Lazio dall'anno 1000 al 1975. ENEA, rapporto interno, Roma, 143 pp.

ENEL, 1977. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1975. Compilato da Geotecneco Spa, Roma, computer printout. [riservato]

ENEL, 1985. Studi e indagini per l'accertamento della idoneità tecnica delle aree suscettibili di insediamento di impianti nucleari per le Regioni Piemonte, Lombardia e Puglia: indagini di sismica storica. Rapporti tecnici predisposti da ISMES-SGA, Roma. [riservato]

ENEL, 1988. Ricerca di sismica storica per la Garfagnana. Rapporto interno, Pisa.

ENEL, 1995. Ricerche sui terremoti dell'area di Latera (VT). Rapporto interno, Pisa.

GNDT Macroseismic Working Group (Coord. M. Stucchi), 1993. The "working catalogue" of the national group for protection against the earthquake (GNDT) of Italy. Problems and results of a preliminary investigation of major earthquakes before 1690. Proc. of XXIII ESC General Assembly, Prague, 7-12 September 1992, pp.114-117.

Grünthal G. (ed.), 1993. European Macroseismic Scale 1992 (Updated MSK-Scale), Cahiers du Centre Européen de Géodynamique et de Séismologie, Luxembourg, 7, 79 pp.

Guidoboni E. (ed.), 1989. I terremoti prima del Mille in Italia e nell'area mediterranea. Storia, Archeologia, Sismologia. ING-SGA, Bologna, 765 pp.

Guidoboni E. e Stucchi M., 1993. The Contribution of Historical Records of Earthquakes to the Evaluation of Seismic Hazard. Annali di Geofisica, XXXVI, 3-4, pp. 201-215.

Iaccarino E. e Molin D., 1978. Raccolta di notizie macrosismiche dell'Italia Nordorientale dall'anno 0 all'anno 1976. CNEN, RT/DISP(78)7, Roma, 63 pp.

Magri G. e Molin D., 1979. Attività macrosismica in Basilicata, Campania e Puglia dal 1847 al 1861. CNEN RT/AMB (79) 5, Roma, 104 pp.

Margottini C. e Molin D., 1983. Risultati preliminari delle ricerche di sismica storica condotte nell'Appennino tosco-emiliano. ENEA, PAS-ISP BR (83) 2, Roma, 130 pp.

Molin D., 1981. Sulla sismicità storica dei Colli Albani. CNEN, RT/AMB (81)11, Roma, 104 pp.

Molin D., 1996. Problemi ed incertezze nella valutazione dell'intensità macrosismica. Comunicazione svolta alla International School of Geophysics, 13th Course, The assessment of seismic risk in Italy: ten years on. Erice-Sicily, 26 August - 3 September 1996.

Molin D., Stucchi M. e Valensise G., 1996. Massime intensità macrosismiche osservate nei comuni italiani. GNDT - ING - SSN, Milano, Roma, 203 pp.

Monachesi G., Coppari H., Meloni F., Mirenna S., Molin D. e Mucci L., 1995. Macroseismic observations in Central Italy. Proc. of XXIV ESC General Assembly, Athens, 19-24 September 1994, III, pp. 1673-1680.

Postpischl D. (ed.), 1985b. Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, 164 pp.

Stucchi M., 1991. Verso una razionalizzazione della base di dati macrosismici. In: P. Albini P. e Barbano M.S. (eds.), Atti del convegno del GNDT, Pisa 25-27 giugno 1990, 2, "Macrosismica", pp. 1-23.

Stucchi M. e Albini P., 1992. New developments in macroseismic investigation. In: Faccioli E. e Meli R. (eds.), Proc. of International Workshop on "Seismology and Earthquake Engineering", Mexico City, April 22-26, 1991, pp. 47-70.


Top


App. 1 - Casi particolari di osservazioni macrosismiche (parametro Is)

Convenzioni adottate per la gestione di alcuni tipi di dati:


Top


App. 2 - Casistica relativa al parametro Sc (special case)

Sc segnala casi particolari in relazione sia agli aspetti di intensità sia a quelli geografici. Puo' assumere i seguenti valori :

DL località abbandonata (deserted locality). Segnala una località non piu' abitata, che allo stato attuale può trovarsi nella condizione di "rovine" , "ruderi" o di semplice toponimo. In qualche caso può essere stata riedificata altrove con denominazione simile o differente
AL località assorbita (absorbed locality). Segnala i casi in cui una località è stata assorbita da un'altra contigua
MS agglomerato sparso (multiple settlement). Segnala casi in cui non esiste una località con il nome corrispondente a quello dell'agglomerato, oppure in cui la notizia non consente una identificazione precisa di una località dell'agglomerato. In questi casi il dato di intensità è stato riferito al nome dell'agglomerato stesso ed alle coordinate della località principale (di solito il capoluogo comunale). Rientrano in questa categoria alcuni casi di notizie relative a piccole isole
TE territorio (territory). Per questi casi viene fornito un valore alfanumerico per gli effetti (DE, D, F, NF) e non vengono fornite coordinate.
SS piccolo insediamento (small settlement), quale ad esempio una pieve circondata da pochi edifici, una "masseria", ecc., e comunque un agglomerato ritenuto al di sotto dei requisiti minimi per garantire la rappresentatività del valore di intensità secondo la sua natura statistica (Gruenthal, 1993). Per questi casi viene fornito un valore alfanumerico per gli effetti (DE, D, F, NF) e vengono fornite coordinate
SB edificio isolato (solitary building). Anche per questi casi, per le medesime ragioni descritte in precedenza, viene fornito un valore alfanumerico per gli effetti (DE, D, F, NF) e le coordinate dell'edificio.

Top


App. 3 - Elenco degli studi macrosismici



Sigla Titolo

ALA94 Albini P., Bellettati D., Camassi R., Moroni A., Stucchi M. e Zerga A. (eds.), 1994. Revisione dei terremoti di interesse per il territorio della Provincia di Trento. Rapporto tecnico per la Provincia Autonoma di Trento, IRRS-CNR, Milano, 210 pp.
BAA80 Barbano M.S., Cosentino M., Lombardo G. e Patané G., 1980. Isoseismal maps of Calabria and Sicily earthquakes (Southern Italy). CNR-PFG, pubbl. 341, Catania, 116 pp.
BAA86 Barbano M.S., Gentile G.F. e Riggio A.M., 1986. Il terremoto dell'Alpago-Cansiglio del 18.10.1936: metodologia e problematiche legate allo studio di eventi recenti. Atti del 5° Convegno Annuale del GNGTS, Roma, vol. I, pp. 47-60.
BAA90 Barbano M.S., Riggio A.M., Catalan T., Sclippa P. e Toffoli D., 1990. Revisione di alcuni terremoti dell'Italia nord-orientale nella prima metà del XX secolo. GNDT, rapporto interno, Udine, 349 pp.
BAA96 Barbano F., Azzaro R., Birritta P., Castelli V., Lo Giudice E. e Moroni A., 1996. Stato delle conoscenze sui terremoti siciliani dall'anno 1000 al 1880: schede sintetiche. GNDT, rapporto interno, Catania, 287 pp.
BAR85A Barbano M.S., 1985. The Val di Noto earthquake of December 10, 1542. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 28-29.
BOA85 Bottari A., Federico B., Lo Giudice E. e Pandolfo C., 1985. The Mangone earthquake of October 4, 1870. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 92-93.
BRA85 Brega F., Stucchi M., Bassi G. e De Martin M., 1985. The Soncino earthquake of May 12, 1802. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 72-73.
CAA91A Camassi R., Postpischl D. e Sangiorgi A., 1991. Il terremoto riminese del 25 dicembre 1786. In: Postpischl D. (ed.), San Marino e il terremoto, Bologna, pp. 139-156.
CAA91B Camassi R., Postpischl D. e Sangiorgi A., 1991. Il terremoto dell'alto Adriatico del 17 marzo 1875. In: Postpischl D. (ed.), San Marino e il terremoto, Bologna, pp. 157-166.
CAA91C Camassi R., Meloni F., Postpischl D. e Sangiorgi A., 1991. I terremoti riminesi del 1916. In: Postpischl D. (ed.), San Marino e il terremoto, Bologna, pp. 167-187.
CAA96 Castelli V., Monachesi G., Moroni A. e Stucchi M. (eds.), 1996. I terremoti toscani dall'anno 1000 al 1880: schede sintetiche. GNDT, rapporto interno, Macerata-Milano, 314 pp.
CAM94 Camassi R. e Molin D. (eds.), 1994. I terremoti bolognesi del 1929. Comune di Bologna, Assessorato all'Ambiente e Territorio, Bologna, 175 pp.
CAM95 Castenetto S. e Molin D., 1995. Terremoto dei Colli Albani del 19 luglio 1899. In: Funiciello R. (ed.), La geologia di Roma: il centro storico, Memorie descrittive della Carta Geologica d'Italia, Servizio Geologico Nazionale, Roma, vol. L, pp. 356-360.
CFT95 Boschi E., Ferrari G., Gasperini P., Guidoboni E., Smriglio G. e Valensise G. (eds.), 1995. Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.C. al 1980. ING-SGA, Bologna, 970 pp.
COA90 Conversini P., Lolli O., Molin D., Paciello A. e Pagliacci S., 1990. Ricerche sulla sismicità storica della provincia di Perugia. Quaderni Regione dell'Umbria, Collana Sismica, Perugia, vol. 1b, 56 pp.
COM85 Cosentino P. e Mulone A., 1985. The Belice earthquake of January 16, 1968. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 150-151.
DLA95 Di Loreto E., Liperi L., Narcisi B.M., Riguzzi F. e Tertulliani A., 1995. Terremoto del litorale romano dell'1 novembre 1895. In: Funiciello R. (ed.), La geologia di Roma: il centro storico, Memorie descrittive della Carta Geologica d'Italia, Servizio Geologico Nazionale, Roma, vol. L, pp. 353-356.
DOM80 Dell'Olio A. e Molin D., 1980. Catalogo macrosismico del Lazio dall'anno 1000 al 1975. ENEA, rapporto interno, Roma, 143 pp.
EIG94 Eisinger U. e Gutdeutsch R., 1994. The Villach Earthquake of December 4th, 1690 in the German sources. In: Albini P. e Moroni A. (eds.), Materials of the CEC project "Review of Historical Seismicity in Europe", CNR, Milano, vol. 2, pp. 133-137.
ENL85 ENEL, 1985. Studi e indagini per l'accertamento della idoneità tecnica delle aree suscettibili di insediamento di impianti nucleari per le Regioni Piemonte, Lombardia e Puglia: indagini di sismica storica. Rapporti tecnici predisposti da ISMES-SGA, Roma. [riservato]
ENL88 ENEL, 1988. Ricerca di sismica storica per la Garfagnana. Rapporto interno, Pisa.
ENL95 ENEL, 1995. Ricerche sui terremoti dell'area di Latera (VT). Rapporto interno, Pisa.
FEA85 Ferrari G., Patacca E., Petrini V. e Scandone P., 1985. The Garfagnana earthquake of September 7, 1920. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 130-131.
FEM85 Ferrari G. e Molin D., 1985. Campo macrosismico del terremoto del 13 giugno 1542. Atti del 4° Convegno Annuale del GNGTS, Roma, vol. I, pp. 373-386.
FEP85 Ferrari G. e Postpischl D., 1985. The Mugello earthquake of June 29, 1919. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 124-125.
FRA88 Frezzotti M., Molin D. e Narcisi B., 1988. Correlazione tra caratteri strutturali e sismicità storica dell'area di Roccamonfina. Memorie della Società Geologica Italiana, 41, pp. 1307-1316.
GDTBO GNDT, 1994. Studi di terremoti attraverso i repertori sismologici e le loro fonti, UR Bologna. Archivio macrosismico del GNDT, Milano.
GDTCS GNDT, 1994. Studi di terremoti attraverso i repertori sismologici e le loro fonti, UR Cosenza. Archivio macrosismico del GNDT, Milano.
GDTCT GNDT, 1994. Studi di terremoti attraverso i repertori sismologici e le loro fonti, UR Catania. Archivio macrosismico del GNDT, Milano.
GDTGE GNDT, 1994. Studi di terremoti attraverso i repertori sismologici e le loro fonti, UR Genova. Archivio macrosismico del GNDT, Milano.
GDTMC GNDT, 1994. Studi di terremoti attraverso i repertori sismologici e le loro fonti, UR Macerata. Archivio macrosismico del GNDT, Milano.
GDTMI GNDT, 1994. Studi di terremoti attraverso i repertori sismologici e le loro fonti, UR Milano. Archivio macrosismico del GNDT, Milano.
GDTRM GNDT, 1994. Studi di terremoti attraverso i repertori sismologici e le loro fonti, UR Roma. Archivio macrosismico del GNDT, Milano.
GDTTS GNDT, 1994. Studi di terremoti attraverso i repertori sismologici e le loro fonti, UR Trieste. Archivio macrosismico del GNDT, Milano.
GDTUD GNDT, 1994. Studi di terremoti attraverso i repertori sismologici e le loro fonti, UR Udine. Archivio macrosismico del GNDT, Milano.
GDTSP GNDT, 1995. Studi preliminari di terremoti attraverso i repertori sismologici. Archivio macrosismico del GNDT, Milano.
GUF87 Guidoboni E. e Ferrari G. (eds.), 1987. Mallet's Macroseismic survey on the Neapolitan earthquake of 16th December, 1857. ING-SGA, Bologna, 220 pp.
HAM94 Hammerl C., 1994. The earthquake of January 25th, 1348: discussion of sources. In: P. Albini e A. Moroni (eds.), Materials of the CEC project "Review of Historical Seismicity in Europe", CNR, vol. 2, Milano, pp. 225-240. [Valori di intensità assegnati dalla UR MI.]
IAM78 Iaccarino E. e Molin D. 1978. Raccolta di notizie macrosismiche dell'Italia Nord-orientale dall'anno 0 all'anno 1976. CNEN-RT/DISP (78)7, Roma, 65 pp.
IMP85 Imposa S. e Patané G., 1985. The Fondo Macchia earthquake of October 15, 1911. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 116-117.
LAA94 Lambert J., Moroni A. e Stucchi M., 1994. An intensity distribution for the 1564, Maritime Alps earthquake. In: Albini P. e Moroni A. (eds.), Materials of the CEC project "Review of Historical Seismicity in Europe", CNR, vol. 2, Milano, pp. 143-152.
LOM85A Lombardo G., 1985. The Catania earthquake of February 4, 1169. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 12-13.
LOM85B Lombardo G., 1985. The Santa Maria di Licodia earthquake of May 14, 1898. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp.108-109.
MAA92 Margottini C., Puglisi C. e Sericola A., 1992. Il terremoto del 1933 nell'area della Maiella (Abruzzo-Italia Centrale). ENEA, rapporto interno, Roma, 24 pp.
MAM83 Margottini C. e Molin D., 1983. Risultati preliminari delle ricerche di sismica storica condotte nell'Appennino tosco-emiliano. ENEA, PAS-ISP BR (83)2, Roma, 120 pp.
MAR84 Margottini C., 1984. Il terremoto del 1470 a Castel di Casio. CNEN, PAS-ISP-GEOL BR (84)1, 8 pp.
MEA88 Meloni F., Molin D. e Rossi A.,1988. Indagine macrosismica sui terremoti "profondi" del 27 ottobre 1914 e 25 ottobre 1972. Atti del 7° Convegno Annuale del GNGTS, Roma, vol. 1, pp. 221-236.
MEM85 Meloni F. e Molin D., 1985. I terremoti garganici del 6 dicembre 1875 e 8 dicembre 1889. Atti del 4° Convegno Annuale del GNGTS, Roma, vol. 1, pp. 297-312.
MEM87 Meloni F. e Molin D., 1987. Il terremoto padano del 13 gennaio 1909. Atti del 6° Convegno Annuale del GNGTS, Roma, vol. 1, pp. 269-294.
MIA95 Michetti A.M., Ferreli L., Serva L. e Vittori E., 1996. Geological evidence for strong historical earthquakes in an "aseismic" region: the Pollino case (Southern Italy). In: Michetti A.M. e Hancock P.L. (eds.), Understanding Past Earthquakes Using Quaternary Geology, Journal of Geodynamics, Special Issue. [in press]
MLA88 Meletti C., Patacca E., Scandone P. e Figliuolo B., 1988. Il terremoto del 1456 e la sua interpretazione nel quadro sismotettonico dell'Appennino meridionale. In: Figliuolo, B. (ed.), Il terremoto del 1456, Napoli, I, 1, pp. 71-108.
MOA96 Molin D., Mucci L. e Rossi A., 1996. Il terremoto di Avezzano del 1915. Rapporto interno, 26 pp.
MOC92 Monachesi G. e Castelli V. (eds.), 1992. Sismicità dell'area aquilano-teramana dalla &quotanalisi attraverso i cataloghi". Rapporto tecnico per la Regione Abruzzo, Osservatorio Geofisico Sperimentale, Macerata, 245 pp.
MOL79 Molin D., 1979. Il terremoto di Riva del Garda del 13 dicembre 1976. Carta delle isosisme. CNEN-RT/AMB (79) 4, 8 pp.
MOL81 Molin D., 1981. Sulla sismicità storica dei Colli Albani. CNEN, RT/AMB (81)11, Roma, 104 pp.
MOL85 Molin D., 1985. The Ascoli Satriano earthquake of July 7, 1361. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 18-19.
MOM81 Molin D. e Margottini C., 1981. Il terremoto del 1627 nella Capitanata settentrionale. In: Contributo alla caratterizzazione della sismicità del territorio italiano, Memorie presentate al Convegno annuale del PFG sul tema "Sismicità dell'Italia: stato delle conoscenze scientifiche e qualità della normativa sismica", Commissione Enea-Enel, Udine, 12-14 maggio 1981, pp. 251-279.
MOM92 Molin D. e Mucci L., 1992. Il terremoto di Senigallia del 30 Ottobre 1930. Risposta dell'area urbana di Ancona. Atti del 9° Convegno Annuale del GNGTS, Roma, vol. I, pp. 31-45.
MON87 Monachesi G. (ed.), 1987. Revisione della sismicità di riferimento per i comuni di Cerreto d'Esi (AN), Esanatoglia (MC), Serra San Quirico (AN). Osservatorio Geofisico Sperimentale, Macerata, rapporto interno, 240 pp.
MOR90 Molin D. e Rossi A., 1990. Il terremoto molisano del 4 ottobre 1913. ENEA, rapporto interno, Roma, 12 pp.
MOR94 Molin D. e Rossi A., 1994. Terremoto di Roma del 22 marzo 1812: studio macrosismico. Atti del 12° convegno annuale del GNGTS, Roma, vol. I, pp. 279-286.
MOS85 Molin D. e Serva L., 1985. The Irpinia earthquake of March 14, 1702. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 54-55.
PAI85 Patané G. e Imposa S., 1985. The Linera earthquake of May 8, 1914. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. pp. 120-121.
PAI87 Patané G. e Imposa S., 1987. Tentativo di applicazione di un modello reologico per l'avampaese Ibleo ed aree limitrofe. Mem. Soc. Geol. It., 38, pp. 341-359.
PAI95 Patané G. e Imposa S., 1995. Atlante delle isosiste di terremoti etnei dal 1971 al 1991. Univ. di Catania-CNR-GNGTS, Catania, 90 pp.
POA85 Postpischl D., Branno A., Esposito E.G.I., Ferrari G., Marturano A., Porfido S., Rinaldis V. e Stucchi M., 1985. The Irpinia earthquake of November 23, 1980. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 52-59.
POA88 Porfido S., Esposito E., Luongo G. e Marturano A., 1988. I terremoti del XIX secolo dell'Appennino Campano-Lucano. Mem. Soc. Geol. It., Roma, vol. 41, II, pp. 1105-1116.
POS90 Postpischl D. (ed.), 1990. Valutazione del rischio sismico per il territorio della Repubblica di San Marino. Ist. di Topografia, Geodesia e Geofisica Mineraria, Università di Bologna, RPT/TGGM/1/90, 826 pp.
RAA85 Raccichini S., Stucchi M. e Calza W., 1985. The Castignano earthquake of October 3, 1943. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 144-145.
SER85 Serva L., 1985. The earthquake of June 5, 1688 in Campania. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 44-45.
SPA81 Spadea M.C., Favali P., Giovani L. e Vecchi M., 1981. Indagine macrosismica sul terremoto di Norcia del 19.9.1979. In: Intervento a seguito del terremoto di Norcia del 1979, CNR/PFG, Roma, pubbl. 350, pp. 47-57.
SPA85A Spadea M. C., Vecchi M., Gardellini P. e Del Mese S., 1985. Comment of the Irpinia earthquake of November 29, 1732. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 60-61.
SPA85B Spadea M.C., Vecchi M., Gardellini P. e Del Mese S., 1985. The Rieti earthquake of June 28, 1898. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 110-111.
SPA85C Spadea M.C., Vecchi M., Gardellini P. e Del Mese S., 1985. The Palombara Sabina earthquake of April 24, 1901. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 112-113.
SPA85D Spadea M.C., Vecchi M., Gardellini P. e Del Mese S., 1985. The Marsica earthquake of February 24, 1904. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 114-115.
SPA85E Spadea M.C., Vecchi M., Gardellini P. e Del Mese S., 1985. The Irpinia earthquake of July 23, 1930. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 136-137.
SPA85F Spadea M.C., Vecchi M., Gardellini P. e Del Mese S., 1985. The Irpinia earthquake of August 21, 1962. In: Postpischl D. (ed.), Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2A, Roma, pp. 148-149.
STA88 Stucchi M. e Albini P., 1988. Studi di sismica storica. In: ISMES, Studio di sismica storica e strumentale per l'Alta Valtellina, rapporto ASP-3946/RAT-URM-009, Bergamo, pp. 1-194.
STA93 Stucchi M., Albini P. e Bellettati D. (eds.), 1993. Valutazione della attendibilità dei dati sismologici di interesse per il territorio della Regione Lombardia. Rapporto tecnico per la Regione Lombardia, IRRS-CNR, Milano, 185 pp.
STU88 Stucchi M. (ed.), 1988. Revisione della sismicità storica dell'area anconetana. Rapporto tecnico per il Comune di Ancona, Milano, 138 pp.


Top



  Autori e loro indirizzi

  

Paola Albini
Istituto di Ricerca sul Rischio Sismico, CNR
via Bassini 15, 20133 Milano
tel. 02-23699264; fax 02-26680987
e-mail albini@irrs.mi.cnr.it

Raffaele Azzaro
GNDT presso Istituto Int. di Vulcanologia, CNR
piazza Roma 2, 95123 Catania
tel. 095-448084, 448470; fax 095-435801
e-mail raffaele@iiv.ct.cnr.it

Maria Serafina Barbano
Istituto di Geologia e Geofisica
Università di Catania
corso Italia 55, 95127 Catania
tel. 095-7195729; fax 095-7195728
e-mail barbano@mbox.vol.it

Romano Camassi
GNDT presso DISTART, Facoltà di Ingegneria
Università degli Studi di Bologna
viale Risorgimento 2, 40136 Bologna
tel. 051-6443108; fax 051-6448073
e-mail romano@gndt.ing.unibo.it

Viviana Castelli
GNDT presso Osservatorio Geofisico Sperimentale
viale Indipendenza 180, 62100 Macerata
tel. 0733-279127; fax 0733-279121
e-mail geo@wnt.it

Henry Coppari
GNDT presso Osservatorio Geofisico Sperimentale
viale Indipendenza 180, 62100 Macerata
tel. 0733-279127; fax 0733-279121
e-mail geo@wnt.it

Massimo Frapiccini
Osservatorio Geofisico Sperimentale
viale Indipendenza 180, 62100 Macerata
tel. 0733-262165; fax 0733-261996
e-mail geo@wnt.it

Emanuele Lo Giudice
Istituto Internazionale di Vulcanologia, CNR
piazza Roma 2, 95123 Catania
tel. 095-448084, 448470; fax 095-435801
e-mail elog@iiv.ct.cnr.it

Carlo Meletti
GNDT presso Dipartimento di Scienze della Terra
Università di Pisa
via S.Maria 53, 56126 Pisa
tel. 050-847252; fax 050-500932
e-mail meletti@dst.unipi.it

Fabio Meloni
GNDT
via Nizza 128, 00198 Roma
tel. 06-49932850; fax 06-8546129
e-mail meloni@netmgr.ced.rm.cnr.it
Carmen Mirto
GNDT
via Bassini 15, 20133 Milano
tel. 02-23699271; fax 02-26680987
e-mail mirto@irrs.mi.cnr.it

Diego Molin
Ente Nazionale per le Energie Alternative
attualmente presso Servizio Sismico Nazionale
via Curtatone 3, 00185 Roma
tel. 06-44442561; fax 06-4466579

Giancarlo Monachesi
Osservatorio Geofisico Sperimentale
viale Indipendenza 180, 62100 Macerata
tel. 0733-279126; fax 0733-279121
e-mail geo@wnt.it

Gianni Morelli
Istituto di Ricerca sul Rischio Sismico, CNR
via Bassini 15, 20133 Milano
tel. 02-23699265; fax 02-26680987
e-mail morelli@irrs.mi.cnr.it

Andrea Moroni
GNDT presso Ist. di Ricerca sul Rischio Sismico, CNR
via Bassini 15, 20133 Milano
tel. 02-23699266; fax 02-26680987
e-mail moroni@irrs.mi.cnr.it

Marco Padula
Ist. per le Tecnologie Informatiche Multimediali, CNR
via Ampère 56, 20131 Milano
tel. 02-70643271; fax 02-70643292
e-mail padula@itim.mi.cnr.it

Laura Peruzza
GNDT presso Osservatorio Geofisico Sperimentale
C.P. 2011, 34016 Trieste
tel. 040-2140248; fax 040-327307
e-mail laura@macper.ogs.trieste.it

Giuliana Rubbia Rinaldi
GNDT presso Ist. per le Tecnologie Informatiche
Multimediali, CNR
via Ampère 56, 20131 Milano
el. 02-70643269; fax 02-70643292
e-mail rubbia@itim.mi.cnr.it

Massimiliano Stucchi
Istituto di Ricerca sul Rischio Sismico, CNR
via Bassini 15, 20133 Milano
tel. 02-23699262; fax 02-26680987
e-mail stucchi@irrs.mi.cnr.it

Lorenzo Tonelli
Ist. per le Tecnologie Informatiche Multimediali, CNR
via Ampère 56, 20131 Milano
tel. 02-70643271; fax 02-70643292
e-mail padula@itim.mi.cnr.it

Angela Zerga
GNDT presso Ist. di Ricerca sul Rischio Sismico, CNR
via Bassini 15, 20133 Milano
tel. 02-23699267; fax 02-26680987
e-mail zerga@irrs.mi.cnr.it


Top