Sottoprogetto 5.1.4 - Valutazione della pericolosità al sito
Contributo di C. Meletti, D. Slejko e F.Vaccari
Versione finale Settembre 1999 |
Aggiornamento al 30/09/99 by C.Meletti
E' stato condotto il confronto tra le carte di pericolosità che
sono state realizzate per il territorio nazionale con un approccio deterministico
e con uno probabilistico. Maggiori informazioni sui due metodi si possono
trovare alla seguente pagina: materiali.html.
Nel seguito, per comodità, le due carte saranno denominate DGA
e PGA, dove DGA sta per Design Ground Acceleration ed è
la carta realizzata con un approccio deterministico nell’ambito delle attività
del GNDT, attraverso la modellazione del moto del suolo, mentre con PGA
si indica la Peak Ground Acceleration ed è la carta realizzata
dal GNDT con l'approccio probabilistico di Cornell.
Per prima cosa bisogna puntualizzare come le due carte rappresentino
informazioni diverse: PGA è lo scuotimento provocato dalla sismicità
regionale che ha la probabilità del 90% di non venir superato in
50 anni. DGA è lo scuotimento determinato dal verificarsi del terremoto
massimo. Questo comporta che nel calcolo della carta di PGA tutti i terremoti
contribuiscono al risultato finale, mentre la carta di DGA è calcolata
solo sull'evento massimo.
La Fig. 1 riporta la matrice dei punti per i
quali la carta di DGA valuta l'accelerazione attesa. La Fig.
2 riporta, invece, la matrice dei punti per i quali è stata
valutata la PGA con periodo di ritorno 475 anni (che corrisponde alla probabilità
di non eccedenza del 90% in 50 anni). Dalle due figure si può osservare
come le due matrici abbiano un passo di campionamento differente: 0.1 gradi
nella carta in PGA; 0.2 gradi nella carta in DGA. Per cercare di intervenire
il meno possibile sulle stime originali ottenute dai due metodi, si è
deciso di ricampionare la matrice di PGA sugli stessi nodi della griglia
di DGA; questa nuova mappa è rappresentata in Fig.
3. Si è così ottenuta una nuova matrice costituita da
1011 nodi per ognuno dei quali sono disponibili i valori sia di DGA sia
di PGA.
Per scaricare il file della nuova matrice (7 Kb), .
Sulla base della nuova matrice di punti di osservazione sono stati messi
a confronto i valori delle due diverse stime per ogni singolo nodo, sia
in termini di differenza che di loro rapporto.
Dopo alcuni test speditivi, si è deciso di concentrare l'attenzione
sulla carta delle differenze, riportata in Fig. 4.
Le differenze tra le due stime di accelerazione (DGA-PGA, espresse in g)
sono state raggruppate in 5 classi di valori. Le differenze comprese tra
-0.05 e +0.05, nodi della griglia colorati in giallo, rappresentano i punti
in cui le due stime possono essere considerate equivalenti e pertanto non
sono stati oggetto di alcuna analisi dettagliata (statisticamente rappresentano
un terzo dei nodi dell’intera griglia). Tutte le altre differenze sono
stati raggruppate in 2 classi per i valori negativi ed altre 2 classi per
quelli positivi, secondo la scansione riportata nella legenda della figura.
Le due classi estreme di questa classificazione (vale a dire le differenze
maggiori di 0.15 g, in valore assoluto) rappresentano differenze molto
significative per qualunque valore assoluto di accelerazione e sono state
oggetto di un'analisi dettagliata.
Valori di DGA molto
maggiori di PGA
Si tratta dei punti di colore rosso in Fig. 4:
sono concentrati nell'Italia meridionale e in particolare in zone sismogenetiche
a bassa pericolosità (ad esempio le ZS 56, 57 e 70)
oppure sul bordo esterno di zone sismogenetiche ad elevato pericolosità
(come nel caso della ZS 63). E' interessante, inoltre, notare che
nelle ZS 57, 63 e 64, la differenza tra le due carte
base è maggiore subito al di fuori delle zone che non all'interno
delle zone stesse.
La spiegazione che ci sembra di poter proporre da queste osservazioni
è che le forti differenze tra le due carte derivino dai diversi
procedimenti di 'spalmatura' della sismicità che sono stati adottati
nei due metodi. Infatti, nella carta di PGA la sismicità viene considerata
zona per zona e il tasso di sismicità viene calcolato individualmente
per ogni zona e poi attribuito uniformemente ("spalmato") a tutta la zona
(tenendo conto opportunamente dello spessore dei bordi di zona). Nella
carta DGA, invece, la 'spalmatura' della sismicità avviene attraverso
l'assegnazione ad ogni sorgente della magnitudo massima che ricade nel
raggio di 3 celle attorno al nodo in esame, vale a dire nel raggio di 0.6
gradi (si leggano maggiori dettagli alla pagina materiali.html).
In questo caso può avvenire che una magnitudo elevata sia attribuita
anche a celle al di fuori della zona sismogenetica in cui ricade l'epicentro
del relativo terremoto e, di conseguenza, si possono generare forti accelerazioni
su punti lontani della griglia per i quali la carta di PGA, invece, stima
valori molto più bassi in quanto esterni alla zona sismogenetica
ad alta sismicità.
Valori di PGA molto
maggiori di DGA
I punti della griglia per i quali i valori di PGA sono molto più
elevati di quelli di DGA (punti di colore blu in Fig.
4) sono (nella maggioranza dei casi) delimitati dai bordi delle zone
sismogenetiche. Questo è un chiaro indizio della 'spalmatura' dei
tassi di sismicità sulla ZS nell'approccio di Cornell. Le differenze
sono, perciò, da imputare al fatto che, mentre nell'approccio di
Cornell tutta la sismicità contribuisce alla stima di pericolosità,
l'approccio deterministico non tiene conto né dei terremoti inferiori
né della frequenza del terremoto massimo. La distribuzione spaziale
dei punti blu interessa l'Italia centro-settentrionale e un settore limitato
della Sicilia.
Un esempio canonico è dato dalla ZS 04 (Friuli). Essa
è caratterizzata da una massima magnitudo osservata medio-alta (6.4)
dalla quale è stata stimata una magnitudo massima possibile di 6.7.
I tassi di sismicità di tutte le magnitudo considerate sono, inoltre,
piuttosto elevati. La somma dei contributi di tutte le classi di magnitudo
porta, pertanto, a superare il valore di DGA calcolato solo considerando
la massima magnitudo riportata dal catalogo. Come conseguenza, all'interno
di questa ZS si registra la differenza massima tra le due carte (DGA-PGA
= -0.318 g).
Casi simili di tassi vivaci di sismicità, però con magnitudo
massima osservata media, competono anche alle ZS 03 (in parte),
15,
19,
21, 28, 35, 40, 45 con conseguenti differenze
piuttosto sensibili fra le due carte.
Patologie simili (tassi di sismicità vivaci senza elevate magnitudo
massime) che però non portano a differenze molto forti fra i risultati
di PGA e DGA sono rappresentate dalle ZS 39, 43, 44,
53,
67,
75, 76. In queste zone le massime magnitudo attribuite dai
due diversi metodi sono sensibilmente differenti e portano ad una compensazione
delle differenze. A titolo di esempio si fa notare come nella ZS 53
la massima magnitudo usata per la costruzione della carta di PGA sia 5.8,
mentre per la carta di DGA è stato usato un valore di 7.3 (terremoto
del 1915) importato in questa ZS dalla vicina ZS del Fucino. In alcune
di queste zone, in particolare, si può osservare come le due diverse
tendenze (alta DGA, provocata da una forte magnitudo in ZS limitrofa, ed
alta PGA, causata da tassi di sismicità elevati) si mescolino in
maniera tale che all'interno di una stessa ZS si passi da valori maggiori
di DGA (laddove si è più vicini al forte terremoto) a valori
più o meno simili, fino a valori decisamente maggiori di PGA. Questo
fenomeno è molto evidente nella ZS 53 e in misura minore
nella ZS 67.
Un'ultima situazione particolare, con conseguenti differenze sensibili
fra le due carte, riguarda le zone sismogenetiche 36, 37
e 38. Sono queste 3 zone di dimensioni ridotte e confinanti tra
loro. In questo caso gli alti valori presenti nella carta di PGA derivano
da un effetto di 'cumulo' tra le 3 zone. Ciò significa in altre
parole che la pericolosità di queste ZS risente contemporaneamente
dei contributi di sismicità di tutte e tre le zone. Va a questo
riguardo ricordato che nella carta di PGA questi stessi punti risultano
tra quelli con i valori più elevati di tutta Italia.
Conclusioni
Alcune considerazioni rimangono ben fissate dal confronto fatto. Le
differenze tra le due stime di pericolosità sono ricondotte in gran
parte alle differenze insite nei due metodi di calcolo, sia in termini
di approccio, sia in termini di scelte che stanno alla base dei metodi.
I molti gradi di libertà esistenti in tutti i metodi di stima della
pericolosità sismica non consentono di dire quale fornisca le stime
più attendibili.
Alcune proposte, però, di modifica ad alcune procedure dell'approccio
deterministico sono a nostro parere adottabili e in tempi brevi potrebbero
portare a ripetere questo tipo di confronto. Ci riferiamo in particolare
alle tecniche di lisciamento delle magnitudo degli eventi contenuti in
catalogo. Rispetto alla metodologia standard (introdotta per considerare
gli errori di localizzazione del catalogo), si potrebbe operare, per esempio,
imponendo che la lisciatura non debordi dalla zona sismogenetica, oppure
assegnando d'ufficio a tutte le sorgenti di una stessa zona sismogenetica
il valore massimo di magnitudo registrata in quella zona. Oppure ancora
assegnando ad ogni zona della magnitudo massime a giudizio 'esperto'. Oppure
infine operando con la stessa finestra di lisciamento, ma nel caso in cui
la finestra esca da una zona, la magnitudo non possa essere comunque essere
maggiore della massima magnitudo della zona in cui deborda.