home || quadro d'insieme del potenziale informativo

APPENNINO CENTRALE
(derivato dalla riunione di consenso ai fini del progetto 6.A2)


Il 16 aprile si è svolta a Roma (nella sede del GNDT) una riunione tra le UR coinvolte nelle ricerche sull'Italia centrale, finalizzata alla definizione di uno schema di strutture responsabili dei terremoti maggiori e dei relativi parametri per un settore compreso tra Gubbio e il Cassinate. La riunione, organizzata da L. Peruzza e F. Galadini era stata decisa nella seconda giornata del workshop "Caratteri sismogenetici del territorio nazionale" (30-31 marzo) per definire dati di input necessari allo svolgimento del progetto 6A.2 (coord. L. Peruzza).
Alla riunione è seguito un fitto scambio di osservazioni, commenti ed integrazioni che ha portato alla parametrizzazione delle faglie individuate in figura; sono state analizzate anche altre strutture per le quali non si è giunti per il momento ad una parametrizzazione. Dalla discussione è emersa la necessità di rappresentare in maniera non omogenea gli elementi strutturali. In particolare, a parte i casi preponderanti di faglie con chiare evidenze superficiali di attività riferibile al Pleistocene superiore-Olocene (colore rosso), è stata riportata con colore celeste la faglia di Gubbio la cui discriminazione, a fronte della carenza di dati di superficie, viene dall'associazione della faglia stessa al terremoto del 1984.



Con il colore giallo sono state riportate la faglie di Leonessa e della Valle del Salto, per le quali la discussione del 16 aprile ha evidenziato la mancanza di consenso sull'attività nel corso del Pleistocene superiore-Olocene. Con il colore rosa sono infine stati evidenziati elementi strutturali fragili di incerta interpretazione come: una faglia nell'area di Sora sulle cui caratteristiche geometriche e cinematiche non si hanno dati conclusivi; la rottura cosismica osservata a seguito del terremoto del 14 ottobre 1997 tra Renaro e Mevale (la cui origine non è stata ancora determinata); la faglia nell'area di Gualdo Tadino, la cui identificazione, a fronte di una espressione superficiale di incerta definizione, è basata in parte su dati di sottosuolo e in parte su ipotesi cinematiche regionali.

Lo schema strutturale e la tabella proposti quantificano le differenze conoscitive tra la parte settentrionale dell'area rappresentata e quella meridionale. Nei settori abruzzese e umbro-meridionale le evidenze superficiali di attività nel corso del Pleistocene superiore-Olocene sono decisamente maggiori che nel settore a Nord dell'area nursina. Peraltro, verso Nord diminuisce sensibilmente il numero di faglie riportate. Infatti, mentre nel settore abruzzese sono chiaramente riconoscibili almeno due sistemi di faglie attive, a Nord di Norcia i dati geologici disponibili non consentono di definire più di un sistema con direzione NW-SE. Questa differenza può essere sintomatica di lacune conoscitive, oppure di caratteristiche diverse dell'espressione superficiale dell'attività tettonica recente nei differenti settori.

FAGLIE E

SISTEMI DI FAGLIE

Lunghezza del sistema di faglia

(km)

Slip rate verticale

(mm/yr)

Slip rate verticale minimo

(mm/yr)

Intervallo cronologico

Intervallo di ricorrenza per eventi di fagliazione di superficie

(anni)

Spessore strato sismogenetico

(km)

Gubbio (1)

21

 

 

 

 

5

Gualdo Tadino (2)

 

 

 

 

 

 

Colfiorito (3)

20

0,3-0,4

 

Quaternario

 

8-10

Norcia (4)

30

0,5-0,71

+0,22

1Quaternario

20,1 Ma

 

10-12

Alta Valle dell’Aterno (5)

25

0,47-0,86

 

31710±760 BP

23330±300 BP

 

8-12

Campo Felice-Colle Cerasitto*/ ++Ovindoli-Pezza** (6)

*16/**12-20

*1,1/**0,8-1,21

**1,2-2,32

 

*18000 BP

**7000 BP1

**7000-10000 BP2

**2.760-3.200

 

Fucino (7)

33

0,7-0,81

0,4-0,52

0,37-0,433

10,8-1 Ma

219100±650 BP

30,4 Ma

1.400-2.600

 

Alta Valle del Sangro (8)

20

 

0,17-0,21

0,8-1 Ma

 

13

M. Vettore (9)

18

0,5-0,6

0,25-0,3

12000-3600 BP

 

 

M.ti della Laga (10)

18

0,73-0.91

0,3-0,362

120000-30000 BP

26395-6175 BC

 

 

Campo Imperatore-Assergi-M. Cappucciata (11)

40

+0,67-1

 

118000-13000 BP

2.500-7.000

8-12

Media Valle dell’Aterno (12)

21

0,33-0,43

 

1,5 Ma

 

 

Mt. Morrone (13)

20

 

0,5-0,66

0,9-1,0 Ma

 

 

Aremogna-Cinquemiglia (14)

16

 

0,2

10000 BP

 

 

Leonessa (15)

21

0,3

 

Olocene

 

 

Rieti (16)

27

0,5

 

Olocene

 

 

Sora (17)

 

 

 

 

 

 

S. Pietro Infine (18)

17

 

 

 

 

 

Valle del Salto (19)

24

0,3

 

Olocene

 

 

(+) Blumetti, A. (1995) - Neotectonic investigations and evidence of paleoseismicity in the epicentral area of the January-February 1703, Central Italy, earthquakes. Ass. of Eng. Geologists, spec. publ. no. 6, 83-100.

(++) Pantosti, D., D'Addezio, G., Cinti, F.R. (1996) - Paleoseismicity of the Ovindoli-Pezza fault, central Apennines, Italy: a history including a large, previously unrecorded earthquake in the Middle Ages (860-1300 A.D.). J. Geophys. Res., 101, 5937-5959.

(+++) Giraudi, C., Frezzotti, M. (1995) - Paleoseismicity in the Gran Sasso massif (Abruzzo, central Italy). Quaternary Int., 25, 81-93.



Top