N. |
Oggetto |
Inviato da |
Data di arrivo |
10 |
terremoti risentiti nell'isola di pantelleria |
Antonella Emmi |
06-11-2008 |
9 |
Chiarimenti su un terremoto |
Italia Vinciguerra |
25-09-2008 |
8 |
Richiesta utilizzazione immagini |
Quesito firmato |
24-09-2008 |
6 |
sismicità e catalogo sismico della sardegna
|
Giovanni Tilocca |
05-08-2008 |
Quesito: Ho come l'impressione che la sismicità della Sardegna, per quanto bassa in termini di pericolosità e di intensità macrosismiche fin qui registrate, risulti sottovalutata. In sostanza mi sono convinto del fatto che da tempo stia prevalendo una visione aprioristica della questione che, fra l'altro, ha fatto si che l'Amministrazione regionale sarda liquidasse con un testo banale e a totale carattere burocratico-formale (Deliberazione 15/31 del 30.3.2004) la possibilità di introdurre la progettazione antisismica (se non altro per talune strutture) e di modificare degli elenchi delle zone sismiche, quindi la zonizzazione stessa, peraltro affermando incidentalmente che un rischio sismico (definito neologisticamente "quasi nullo" senza il riferimento minimo ad alcun elemento analitico tecnico-scientifico)esiste.
Vi chiedo alcune cose:
1 cosa sarebbe opportuno fare perchè venisse migliorata l'analisi della problematica?
2 Si può ammettere che in presenza di cunei pericolanti di ammassi rocciosi questi possano venire sollecitati con detensionamenti o altro anche a basse magnitudo?
3 c'è mai stata una verifica delle innumerevoli strutture d'invaso presenti; ovvero quali adempimenti occorrerebbe sistematicamente mettere in atto all'indomani di un sisma anche in un territorio a debole sismicità come quello sardo? |
Risponde Massimiliano Stucchi il 2008-08-05 23:18:35
Gentile signore,
il nostro istituto si occupa di definire la sismicità e la pericolosità sismica, secondo le metodologie ritenute più affidabili. Per rispondere esaurientemente sarebbe forse utile che lei dicesse da dove discende l'impressione che riporta all'inizio del suo messaggio.
E' chiaro che ogni problematica di rischio può essere approfondita, ma in genere lo si fa se si ritiene che ne valga la pena e i relativi costi. Rischio non nullo significa che qualche effetto negativo può e deve essere meso in conto, come quello di cui al secondo punto (peraltro tali effetti possono avvenire anche senza l'innesco sismico.
Per quanto riguarda il terzo punto non tocca a noi rispondere e non abbiamo gli elementi per farlo, ma sicuramente i gestori degli invasi ne sono al corrente. All'indomani di un sisma di bassa intensità occorre soprattutto buon senso e effettuare le verifiche opportuno, che spettano a Protezione Civile, ecc.
Grazie per l'interessamento |
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