Progetto Esecutivo 96



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INTRODUZIONE

Il Progetto Esecutivo 1996 articola il primo anno di attività di ricerca relativo alla convenzione triennale 1996/98 tra Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e Consiglio Nazionale delle Ricerche/Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti; in particolare fa riferimento al programma triennale che costituisce Allegato Tecnico alla convenzione suddetta.

Il programma triennale si articola in 2 Obiettivi e 8 Sub-obiettivi, secondo la figura 1.

In particolare, i due obiettivi generali sono:

- Obiettivo A: prognosi spazio-temporale dei terremoti distruttivi attesi e delle loro caratteristiche, riferita a un futuro a medio termine (alcune decine di anni), vale a dire a un intervallo di tempo commisurabile con le esigenze della società e con le possibilità reali di intervento attraverso politiche di prevenzione;

- Obiettivo B: valutazione del rischio sismico e messa a punto di strumenti di intervento efficaci ai fini della sua mitigazione. Assume particolare importanza in questo obiettivo l´elaborazione di scenari di rischio a varia scala, da subregionale a urbana.

Si tratta di due obiettivi complementari, anche se per molti versi indipendenti. Infatti, scenari di rischio sarebbero necessari in tutte le zone ove sono attesi eventi distruttivi; di fatto, sarebbero prioritari nelle zone in cui il prossimo terremoto distruttivo è più vicino nel tempo. Allo stato attuale non si è in grado di definire tali zone, mentre la definizione in tempi brevi di scenari dettagliati di rischio in tutte le aree italiane a elevata sismicità risulta fuori della portata operativa. Pertanto la prima scelta è caduta necessariamente su una delle aree italiane a maggiore pericolosità statistica, maggiore vulnerabilità e maggiore esposizione, cioè l´area di Catania.

E´ tuttavia auspicabile che la comunità scientifica definisca procedure atte all´individuazione, sia pure in via semplificata, delle zone prossime a sperimentare terremoti distruttivi al fine di indirizzare, con precisione crescente, le spese per la riduzione del rischio. Si tratta di un problema del tutto nuovo per l´Italia, dalla cui soluzione ci si attende di colmare il gap fra le tradizionali valutazioni di tipo statistico della pericolosità e del rischio sismico su cui si basano le attuali forme di intervento antisismico, quali ad esempio la zonazione sismica di supporto alla normativa per le nuove costruzioni, e l´improbabile previsione a breve termine, che conosce oggi un periodo di scetticismo e di ripensamento anche in quei paesi che da tempo hanno investito in questo settore risorse finanziarie e di personale ben al di là della portata del GNDT.

Per quanto riguarda l´obiettivo B, è prevista, tra le attività prioritarie, la definizione e la messa a punto del "Progetto Catania" ovvero, nell´ambito di B2, dell´attività propedeutica alla conduzione di studi e attività rivolti allo scenario di rischio concernente l´area urbana e suburbana di quella città. La scelta risulta da una indicazione del Sottosegretario, ricollegandosi al punto 5/Art. 3 del DM 10.02.93, pienamente giustificata dalle informazioni attualmente disponibili in tema di rischio sismico, tali da indicare la zona come una di quelle a più alto rischio sul territorio nazionale. Infatti si tratta di un area urbana comprendente oggi 450.000 abitanti; detta area fu colpita, nel 1693, da un evento sismico che, con due scosse principali susseguitesi a distanza di due giorni, fece 16.000 vittime su un totale di 25.000 abitanti di allora. Oggi tale area comprende un elevato numero di costruzioni, la maggioranza delle quali sono state progettate e costruite prima del 1983, anno in cui la zona è stata inclusa nell´elenco delle zone sismiche.

L´attività relativa a uno scenario di rischio come quello che qui si propone presenta alcune caratteristiche che appare indispensabile puntualizzare:

- si tratta di una attività totalmente multidisciplinare, alla quale dovranno concorrere tutte le Linee di Ricerca e tutti gli obiettivi, nonché molte Unità di Ricerca;
- è d´altra parte una attività "impossibile", o comunque che perde quasi tutti i suoi contenuti ed il suo significato, se non vengono coinvolte con forte e convinta partecipazione tutte le autorità e strutture operative locali: Sindaco e Uffici comunali, Prefetto e Prefettura, Ufficio del Genio Civile, Vigili del Fuoco, Università, Ordini professionali, e molti altri soggetti ed istituzioni;
- si tratta di un progetto che sarebbe assurdo affidare al solo GNDT, senza coinvolgere congiuntamente, nello spirito di collaborazione che si è instaurato nel quadro del "Documento Barberi" (vedi piano triennale), gli altri due enti: ING e SSN, nonché lo stesso GNV, ed altri enti ancora, ove disponibili;
- si tratta infine di un progetto destinato a importanti ricadute, sia concettuali, metodologiche ed anche socio politiche a livello nazionale, sia pratiche, operative, di sensibilizzazione e promozione, a livello locale: è perciò molto importante anche per questi aspetti coinvolgere tutti gli enti citati nonché tutti i ricercatori del Gruppo;
- per le implicazioni ora indicate, e tenendo conto di iniziative già in corso, sarà anche opportuno perseguire, sul Progetto Catania, traguardi di collaborazione e coinvolgimento internazionali;
- per quanto riguarda invece le ricadute, appare opportuno segnalare alcune delle aree urbane che, potendo anzitutto configurarsi come alternative alla scelta di Catania, per motivi di vario genere, sono comunque proponibili per proposte successive che facciano tesoro dei risultati che il presente progetto potrà dare: Benevento, L´Aquila, Potenza, ecc.

Quanto ora detto implica la necessità di una impegnativa fase preparatoria del progetto, con aspetti metodologici ed organizzativi, mirata a ottenere, concretizzandolo, il concorso di collaborazioni sopra indicato; è prevedibile che tale fase duri buona parte del primo anno, consentendo quindi ad alcune attività di iniziare subito dopo, mentre altre potranno svolgersi in parallelo.

A fianco della messa a punto e avvio del "progetto Catania" inizierà l´attività degli altri sub-obiettivi, con riferimento ai temi e ai prodotti indicati di seguito. Gli obiettivi prima descritti rappresentano l´esplicitazione per il triennio 1996-98 delle attività delle Linee di Ricerca (fig. 1). Più precisamente, gli obiettivi A1, A2, A3, B1, B2, B3, risultano di competenza rispettivamente delle linee 1, 2, 3, 5, 6, 4, e vengono coordinati dai relativi Responsabili di Linea. L´obiettivo A4 viene coordinato dal responsabile della Linea 1, l´obiettivo B4 viene coordinato dal Presidente.

Per quanto concerne l´aspetto amministrativo, ci sarà una drastica riduzione nel numero di contratti che il CNR andrà ad attivare, ciò in ottemperanza a quanto indicato dal Comitato 05. Questa aggregazione amministrativa viene realizzata, ove possibile, o attribuendo a un´unica sede l´onere di liquidare spese di altre sedi che operano sullo stesso obiettivo o concentrando su un unico contratto finanziamenti a più ricercatori della stessa sede che operano anche su obiettivi diversi. In vari casi, pertanto, non vi sarà coincidenza fra Unità di Ricerca di precedenti PE e contratti attivati con il PE 96. Nel testo e nelle tabelle riassuntive dei finanziamenti viene comunque riportato il dettaglio dei ricercatori impegnati e dei finanziamenti previsti. E´ stato previsto, inoltre, che molte spese afferenti direttamente ai sub-obiettivi e finalizzate alla fornitura dei "prodotti" utili alla PC (software, immagini da satellite e foto aeree, aggiornamento dati di sottosuolo, carte topografiche varie, servizi esterni, ecc.) siano appoggiate sulla Direzione; per gli stessi motivi di opportunità e snellezza operativa si propone di assegnare fondi ad alcuni Responsabili di LR.




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