Attività propedeutiche alle valutazioni di completezza: terremoti e "frammenti di terremoti" storici sfuggiti ai cataloghi sismici correnti (Italia centrale)
PE98 - Progetto 5.1.1
UR OGS MC, responsabile: G. Monachesi
a cura di Viviana Castelli ed Henry Coppari
14 ottobre 1999



Nell'ambito dell'avvio di ricerche storiche su singoli terremoti e aree di possibile interesse per le finalità del Sottoprogetto 5.1.1. è stato svolto un esperimento di valutazione della completezza e correttezza delle conoscenze disponibili su un'area-campione della Toscana meridionale, caratterizzata, secondo i cataloghi parametrici attuali, da bassa sismicità.
L'area in questione, comunemente nota sotto il nome di "Crete Senesi", è costituita da una fascia di colline argillose che si estende dagli immediati dintorni di Siena fino alle pendici del Monte Cetona e del Monte Amiata, inglobando parti notevoli dei bacini dei fiumi Arbia, Asso, Ombrone e Orcia (Giorgetti, 1983).
L'area delle Crete Senesi è caratterizzata storicamente da scarsa densità abitativa e dall'assenza di insediamenti urbani rilevanti. Dal punto di vista del rilascio energetico la sismicità dell'area appare piuttosto moderata: l'unico terremoto forte di cui si abbia notizia è quello del 25 agosto 1909, area epicentrale Murlo, Ms = 5.1, Io = VII/VIII MCS  (Fig. 1).


Fig. 1 - Sismicità dell'area secondo il catalogo NT4.1 (Camassi e Stucchi, 1997).



Dal punto di vista cronologico il record sismico delle Crete Senesi è piuttosto limitato nel tempo: le più antiche segnalazioni di risentimenti sismici in zona non risalgono oltre il XVIII secolo (Baratta, 1901) e in particolare per quanto riguarda gli effetti di danno il database DOM4.1 (Monachesi e Stucchi, 1997) contiene per quest'area solo punti d'intensità riferiti a terremoti del XX secolo. La Fig. 2 mette a confronto le storie sismiche delle località di Siena e Abbadia San Salvatore - ai margini settentrionale e meridionale dell'area delle Crete - con quelle di alcune tra le località storicamente più significative dell'area (Asciano, Pienza, Montalcino) evidenziando come, prima del XX secolo, manchi ogni riscontro dell'avvertimento nelle Crete di qualcuno dei terremoti risentiti, frequentemente a Siena e - in misura molto minore - nell'area amiatina.

Fig. 2 - Storie sismiche di alcune localita' delle Crete a confronto con quelle di due punti immediatamente a nord (Siena) e a sud (Abbadia San Salvatore) dell'area d'interesse.



L'indagine svolta ha avuto come obiettivo la verifica di quanto i dati attualmente disponibili sulla sismicità delle Crete Senesi siano rappresentativi della sismicità "reale" della zona in questione . Lo studio ha avuto carattere speditivo. In linea di principio non sono state avviate ricerche d'archivio o in genere ricerche di fonti manoscritte. Sono stati invece presi in considerazione testi di riferimento e di pronta disponibilità, testimonianze storiche edite di seconda mano (non redatte in loco né contemporaneamente agli eventi descritti) e studi di carattere storico locale in senso lato, la cui principale caratteristica comune era quella di non essere mai stati prima d'ora utilizzati nella compilazione di alcuno dei cataloghi sismici attualmente disponibili. Volutamente, si è evitato di formulare qualsiasi ipotesi di partenza (e possibilmente fuorviante), né sulle caratteristiche della sismicità locale né sulla potenziale disponibilità di informazioni. Inoltre, - e in particolare - si è ignorata l'assunzione (generalmente accettata da buona parte degli utenti dei cataloghi) che la completezza dei cataloghi stessi tenda ad aumentare man mano che ci si avvicina all'epoca attuale, assunzione ragionevole in teoria ma molto meno consistentemente valida nella pratica.

Sono state individuate segnalazioni di alcuni terremoti "inediti", ossia sconosciuti ai cataloghi sismici correnti, e verificatisi dal XV secolo in poi, e nuove testimonianze sugli effetti di alcuni terremoti settecenteschi già catalogati a partire da informazioni isolate. Queste testimonianze consentono, in linea di massima, una miglior definizione del campo macrosismico e - nella prospettiva di un futuro utilizzo dei "nuovi" dati in chiave di assegnazione d'intensità - potranno probabilmente portare ad una rivalutazione delle stime dei parametri energetici dei terremoti in questione (Tab. 1).



Tab. 1 - Risultati dell'indagine.

Secolo


eventi

Area


punti

Tipo
effetti

Edito/inedito

Note

XV

1

Asciano

2

danni

inedito

-

XVI

1

Val d'Orcia

3

danni

inedito

-

XVIII

1

Monte Oliveto M.

3

danni

edito

sottostimato
(NT 4.1)

XVIII

1

Monte Oliveto M.

<=15

danni

edito

sottostimato
(NT 4.1)

XIX

1

Val d'Orcia

<=15

danni

inedito

-


I risultati dell'indagine sono tali da cambiare profondamente l'immagine iniziale della sismicità nell'area studiata ?

Ragionando in termini di intensità massima la risposta è no. Tra i terremoti "inediti" individuati non sembrano essercene di "disastrosi" o tali per cui si possa ipotizzare a seguito di essi il raggiungimento di intensità macrosismiche superiori a quella del massimo terremoto noto per l'area (Murlo 1909).

In termini di storie sismiche al sito e di valutazioni della loro completezza, a valle dell'indagine l'occorrenza di terremoti dannosi nell'area delle Crete Senesi durante l'ultimo millennio risulta certamente un fenomeno più frequente di quanto non apparisse dagli studi disponobili prima dell'avvio dell'indagine stessa.

Infine, va notato che - come peraltro facilmente ipotizzabile in considerazione delle tipologie insediative caratteristiche dell'area studiata - buona parte delle informazioni di danno individuate finora riguarda edifici singoli o gruppi di edifici di entità numericamente assai modesta. Si tratta quindi di informazioni inutilizzabili ai fini di una assegnazione d'intensità (cfr. EMS) e per le quali sarebbe auspicabile trovare opportune modalità di utilizzo alternativo all'assegnazione d'intensità.

Bibliografia
Baratta M., 1901. I terremoti d'Italia. Torino (rist. anast., Bologna, Forni, 1979), 950 pp.
Camassi R. e Stucchi M., 1997. NT4.1, un catalogo parametrico di terremoti di area italiana al di sopra della soglia di danno (versione NT4.1.1). GNDT, Milano, 66 + XXVII pp.
Giorgetti G., 1983. Le crete senesi nell'età moderna. Studi e ricerche di storia rurale, Firenze Olschki, 147 pp.
Monachesi G. e Stucchi M., 1997. DOM4.1, un data base di osservazioni macrosismiche di terremoti di area italiana al di sopra della soglia di danno. GNDT, Rapporto tecnico, Milano.
Internet: http://emidius.irrs.mi.cnr.it/DOM/home.html