Progetto 5.1.2 "Inventario delle faglie attive e dei terremoti ad esse associabili"


Faglie attive nell'area etnea

UR Università di Catania (Resp. M.S. Barbano), a cura di R. Azzaro


Il quadro conoscitivo sulle faglie attive dell'area etnea appare
sostanzialmente differente rispetto al resto del territorio siciliano,  essendo
piuttosto completo e ben dettagliato. Questo è dovuto sia all'elevata
dinamica propria delle aree vulcaniche attive, caratterizzate da processi
geologici estremamente veloci ed alti tassi di sismicità, che
all'esistenza di numerosi studi specifici. E' stato pertanto possibile
riconoscere come attive e parametrizzare la maggior parte delle faglie
dell'area, anche se di estensione limitata (1-5 km). Visti gli obiettivi del
progetto  e per evitare un eccessivo dettaglio, quando possibile, differenti
segmenti che costituiscono una unica struttura sismogenetica sono stati
accorpati insieme; il quadro risultante è pertanto leggermente
differente da quanto riportato in letteratura.

In generale molte strutture sono caratterizzate da un'elevata frequenza di accadimento di terremoti, spesso accompagnati da fagliazione superficiale cosismica (nella colonna "terremoti associati" sono riportati solo gli eventi con fagliazione). Alcune sono state sismicamente quiescenti negli ultimi due secoli ma sono interessate da deformazioni continue per processi di creep asismico (indicati nella medesima colonna). Altre infine non possono definirsi strettamente attive dal punto di vista della sismicità o dei movimenti attuali ma sono state comunque inserite in carta perchè le evidenze geologiche datano l'attività più recente ad alcune migliaia di anni.

Nuovi dati sulla tettonica attiva dell'area provengono in particolare dall'analisi delle evidenze di fagliazione superficiale, riscontrata in 50 terremoti dal 1818 ad oggi (Azzaro, 1999). Ciò ha permesso di chiarire i rapporti tra sismicità e faglie e di verificare cinematica, rigetto per evento, lunghezza della rottura e geometria dei segmenti attivatisi. Nel contempo lo studio ha consentito una migliore definizione degli elementi strutturali attivi nel vulcano grazie al riconoscimento di strutture sepolte (hidden faults) che rompono la superficie durante eventi sismici ma non mostrano chiare evidenze morfologiche. In questo caso i segmenti sepolti sono stati evidenziati in verde nella mappa allegata; si può notare che alcune strutture sono in realtà più estese di quanto precedentemente conosciuto.




FAGLIE E SISTEMI DI FAGLIE

Lunghezza del sistema di faglia (km)

Slip rate verticale (mm/yr)

Slip rate verticale minimo (mm/yr)

Intervallo cronologico

Intervallo di ricorrenza per eventi di fagliazione di superficie (anni)

Terremoto associato

Spessore strato
sismogenetico
(km)

Bibliografia

Pernicana (8)

12

271-202

 

113700±2400 BP

21850-1997 AD

ca. 2

1981.01.08 M = 4.0

1982.07.07 M = 3.8

1984.10.18 M = 4.2

1985.12.25 M = 3.9

1986.10.29 M = 4.2

1988.10.28 M = 3.8

0-5

Rasà et al., 1996

Azzaro, 1997, 1999

Groppelli & Tibaldi, 1999

Acicatena (9)

12,7

 

21

0,8-12

1 ca. 479 BC

2100-120 ka

ca. 20

1875.01.07 M = 3.7

1894.08.08 M = 3.9

1907.12.07 M = 3.7

1914.05.07 M = 3.2

1931.08.03 M = 3.7

1984.06.17 M = 3.3

1984.06.19 M = 3.5

1984.10.25 M = 4.1

1997.11.11 M = 3.2

0-5

Azzaro, 1999

Monaco et al., 1997

Moscarello (10)

18,5

2,11

1-2,12

1,5-2,03

1,4-2,74

11284 AD

22400-5000 BP

360-80 ka

43000-4000 BP

ca. 20

1818.02.20.M = 6.2

1855.01.26 M = 3.9

1865.07.19 M = 4.5

1908.05.09 M = 3.5

1911.10.15 M = 4.5

1971.04.21 M = 3.5

1973.08.18 M = 3.7

1986.02.02 M = 3.5

0-12

Azzaro, 1999

Monaco et al., 1997

Azzaro et al., 1999

S. Tecla (18)

8,9

 

1,1-1,9

100-170 ka

ca. 20

1865.08.19 M = 3.9

1879.06.17 M = 4.1

1914.05.08 M = 4.8

1952.03.02 M = 3.5

1952.03.19 M = 4.9

1973.08.03 M = 3.9

1981.09.13 M = 3.3

0-5

Azzaro, 1999

Monaco et al., 1997

S. Leonardello (19)

8,5

1,41

1,4-1,82

1ca. 800 AD

214000-18000 BP

ca. 35

1920.09.26 M = 3.9

1950.04.08 M = 3.9

1989.01.29 M = 3.5

0-5

Azzaro, 1999

Monaco et al., 1997

Pozzillo (20)

1,3

 

ca. 1

<7500 BP

 

1981.04.30 M = 3.5

1981.07.29 M = 3.2

0-5

Azzaro, 1999

Monaco et al., 1997

Macchia (21)

3

 

0,2

<15000 BP

 

 

0-5

 

S. Alfio (22)

2,5

 

1,2

5200-6000 BP

 

 

 

Lanzafame et al., 1997

Piedimonte (23)

7,5

1,7-31

1,22

115500-35000 BP

20,5 Ma

 

 

 

Monaco et al., 1997

Groppelli & Tibaldi, 1999

Ripe della Naca (24)

5

 

0,8

40-80 ka

 

 

 

Coltelli, 1999

S. Venera (25)

1,5

2

 

15500-35000 BP

 

creep

 

Groppelli & Tibaldi, 1999

Fiumefreddo (26)

4,5

11

<12

11940-1997 AD

215500-35000 BP

 

creep

 

Azzaro et al., 1998

Groppelli & Tibaldi, 1999

Trecastagni (27)

5,5

 

 

 

 

1980.09.16 M = 2.9

1980.09.28 M = 3.1

1988.11.21 M = 3.4

0-5

Azzaro, 1999

Tremestieri (28)

7

 

 

 

ca. 20

1885.10.02 M = 3.5

1901.05.11 M = 3.7

1908.04.30 M = 3.2

1980.08.21 M = 3.0

1980.08.23 M = 3.1

1986.01.29 M = 3.3

1998.05.22 M = 3.3

0-5

Azzaro, 1999

Ragalna (29)

6,5

 

 

 

ca. 80

1898.05.14 M = 3.7

1982.06.24 M = 3.0

0-5

Azzaro, 1999

Mass. Cavaliere (30)

4,5

 

£ 1,4

<8000-ca. 14000 BP

 

creep

 

Rust & Neri, 1996

Calcerana (31)

3

 

 

 

 

1983.03.27 M = 3.1

0-8

Azzaro, 1999




Bibliografia

AZZARO, R. (1997): Seismicity and active tectonics along the Pernicana fault, Mt. Etna (Italy). Acta Vulc., 9, 1/2, 7-14.

AZZARO, R. (1999): Earthquake surface faulting at Mount Etna volcano (Sicily) and implications for active tectonics. J. Geodyn., 28, 193-213.

AZZARO, R., FERRELI, L., MICHETTI, A.L., SERVA, L. & VITTORI, E. (1998): Environmental hazard of capable faults: the case of the Pernicana fault (Mt. Etna, Sicily). Nat. Haz., 17, 2, 147-162.

AZZARO, R., BELLA, D., FERRELI, L., MICHETTI, A.M., SANTAGATI, F., SERVA, L. & VITTORI, E. (1999): First study of fault trench at Mt. Etna volcano, Southern Italy: understanding Holocene surface faulting along the Moscarello fault. J. Geodyn., 29, 4-5.

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GROPPELLI, G. & TIBALDI, A. (1999): Control of rock rheology on deformation style and slip-rate along the active Pernicana fault, Mt. Etna, Italy. Tectonophysics, 305, 4, 521-537.

LANZAFAME, G., NERI, M., COLTELLI, M., LODATO, L. & RUST, D. (1997): North-South compression in the Mt. Etna region (Sicily): spatial and temporal distribution. Acta Vulc., 9, 1/2, 121-133.

MONACO, C., TAPPONNIER, P., TORTORICI, L. & GILLOT, P.Y. (1997): Late Quaternary slip rates on the Acireale-Piedimonte normal faults and tectonic origin of Mt. Etna (Sicily). Earth Planet. Sci. Letters, 147, 125-139.

RASà, R., AZZARO, R. & LEONARDI, O. (1996): Aseismic creep on faults and flank instability at Mt. Etna volcano, Sicily. In: "Volcano Instability on the Earth and Other Planets", W.C. McGuire, A.P. Jones & J. Neuberg (ed.). Geological Society Special Publication 110, 179-192.

RUST, D. & NERI, M. (1996): The boundaries of large-scale collapse on the flanks of Mount Etna, Sicily. In: "Volcano Instability on the Earth and Other Planets", W.C. McGuire, A.P. Jones & J. Neuberg (ed.). Geological Society Special Publication 110, pp. 193-208.


Ultimo aggiornamento: 6 ottobre1999