Effetti sul terreno della crisi sismica del 26 settembre 1997

Evidenze di fagliazione superficiale

GNDT

UR ANPA-Roma, UR UNI Camerino

Il 26 settembre, a seguito della scossa delle 02:33 è stato attivato un coordinamento fra le unità di ricerca UR ANPA-Roma, UR UNI Camerino, UR CNR-GNDT-Napoli con il fine di descrivere gli effetti sul terreno. I rilievi sono iniziati all'alba da parte della UR UNI Camerino, nel pomeriggio sono giunte nell'area epicentrale le altre due unità. Mentre l'unità CNR-GNDT-Napoli si è concentrata nel rilievo dei movimenti franosi, le prime due unità si sono rivolte alla ricerca di eventuali indizi di fagliazione superficiale.

I rilevamenti immediatamento effettuati lungo le faglie capaci di produrre dislocazione al suolo, già cartografate dalla UR Camerino (Cello et al., 1997), hanno permesso finora di individuare riattivazioni lungo i seguenti segmenti di faglia diretta, con orientazioni comprese tra N120 e N180 ed immersione a sudovest ed ovest, che controllano l'evoluzione tardo-quaternaria del bacino tettonico di Colfiorito:


1.

2.


3.

4.

Vi è una buona corrispondenza tra queste riattivazioni, gli epicentri strumentali, i meccanismi focali, e i dati macrosismici ad oggi disponibili. Ulteriori rilievi sono in corso. Un aggiornamento di questa pagina verrà presentato non appena nuovi dati saranno disponibili.