Strutture speciali ed infrastrutture
Luoghi di culto
In genere le moschee hanno mostrato una buona resistenza al sisma, derivante probabilmente dalla estrema regolarità in pianta e dal sistema di scarico del peso della volta centrale su tetrapode e su di un sistema di archi e cupole di dimensioni decrescenti. I minareti invece si sono spesso danneggiati e sono talvolta crollati, anche se costruiti con ferri e cemento di buona qualità. Tra le moschee più antiche e di rilevante interesse artistico, tra quelle osservate si sono notate lesioni passanti in due archi del secondo ordine nella moschea Rustem Pasha ad Istanbul. I crolli di minareti delle foto seguenti si riferiscono rispettivamente a Yalova ed alla periferia di Izmit.
![]() |
![]() |
Yalova | Izmit |
Strutture industriali
L'area colpita dal terremoto è la più industrializzata della Turchia. Il sistema industriale ed artigianale ha riportato gravissimi danni. Nelle foto seguenti sono illustrati rispettivamente il crollo di un capannone ad Adapazari, un capannone collassato ed una industria chimica di medie dimensioni danneggiata, ambedue nei pressi di Golcuk ed infine gli uffici della società del Gas nel complesso della raffineria di Izmit. Non ci è stato possibile visitare l'interno degli impianti petrolchimici poiché, anche se l'incendio era stato domato da due giorni, al momento della nostra visita vi erano ancora depositi di gas tossici che non erano ancora stati svuotati e/o messi in sicurezza. Il direttore della società del Gas ci ha riferito che solo per la sua compagnia e per la sola sede centrale si prevede un fermo macchine non inferiore a 2 mesi.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Adapazari | Golcuk | Golcuk | Izmit |
Centrali e linee elettriche
Il sistema elettrico è stato devastato dal terremoto. Le linee di distribuzione appoggiate agli edifici sono state travolte nel crollo. Molti trasformatori su palo si sono mossi e staccati strappando I fili. Alcuni pali in c.a. (specie ad Adapazari e Golcuk) sono stati divelti alla base. Sempre a Golcuk un trasformatore MT/BT si è staccato dagli appoggi uscendo dalla cabina metallica ove era alloggiato. Il danno a grossi impianti è stato molto variabile. A Izmit la stazione 150 kV non ha riportato danni, mentre ad Adapazari (foto sotto) la più grande stazione della zona ha avuto tutte le linee 380 kV danneggiate (trasformatori, interruttori, sezionatori, opere civili e quadri controllo), mentre le linee 150 kV ancora funzionavano. Il tempo previsto per la rimessa in linea era di almeno 10 giorni dall'evento. Tutte le attività produttive non direttamente danneggiate dal terremoto si sono comunque fermate per mancanza di energia.
![]() |
Adapazari |
Strade e ponti
Le strade ordinarie hanno retto complessivamente bene. I sovrappassi crollati erano già stati rimossi al momento della visita. Nei numerosi spostamenti effettuati nellíarea del danno non abbiamo mai incontrato interruzioni. Alcuni disagi erano comunque presenti per riduzioni di carreggiata dovuti a crolli di edifici prospicienti.
L'autostrada Istanbul-Ankara è stata danneggiata anche se non chiusa al traffico. Nei punti più colpiti, dopo 10 giorni il traffico era ancora a doppio senso su singola carreggiata. Praticamente tutti I ponti e viadotti del tratto Izmit- Adapazari (45 km) sono stati danneggiati per cedimento delle spallette, rottura dei giunti e danni agli appoggi. L'esazione del pedaggio è stata sospesa e i dislivelli erano stati raccordati con interventi provvisori di asfaltatura per evitare la chiusura della più importante via di comunicazione della Turchia, ma interventi strutturali futuri appaiono inevitabili.
Va segnalato infine come nell'analisi del danno bisognerà tenere conto che tutti gli assi viari principali sono sub-paralleli alla faglia.
Ferrovie
Anche le ferrovie hanno riportato molti danni. L'osservazione maggiormente impressionante si è avuta ad Adapazari. La stazione è crollata, i binari hanno avuto deformazioni trasversali ed addirittura nel senso longitudinale si sono avute trazioni tali da causare la rottura a taglio e líespulsione dei bulloni di fermo (vedi foto seguente)
![]() |
Adapazari |
Impianti acque potabili e reflue
Le condotte dell'acqua potabile sono saltate in una vasta area, così come gli impianti fognari. Molte rotture sono state dovute a modifiche permanenti del suolo (cedimenti, liquefazioni). Nonostante l'acqua potabile fosse distribuita in bottiglie o con autocisterne ovunque, molte volte è stato possibile vedere la popolazione approvigionarsi di acqua per altri usi a sbocchi di condutture tranciate, incrementando così il rischio di epidemie.
Dighe
Nell'area visitata erano presenti alcune dighe in terra. L'unica classificata come grande diga si trova tra Termal e Yalova. Si tratta di una diga a nucleo impermeabile in argilla, con paramenti molto poco inclinati in terra rivestita con breccia. La capacità di invaso era al 40% al momento del terremoto. Ha riportato lievi danni al coronamento con una crepa lunga circa 10 m e larga 2 cm, e crepe appena visibili nel CA della cabina di manovra.
Porti e banchine
Il sistema di traghetti, vitale per la Turchia, è rimasto funzionante ed ha consentito di sottrarre parte del traffico alle strade attraversanti l'area epicentrale. Tuttavia danni notevoli a piccoli porti ed imbarcaderi si sono osservati nel tratto Sepetlipinar-Golcuk-Degirmendere, dove massimi sono stati i cedimenti del terreno e si è avuto uno tsunami (vedi paragrafo successivo): qui le banchine sono sprofondate e tutti i livelli (accessi e fondali) sono stati modificati. Anche per la stampa locale è stato praticamente impossibile accedere alle numerosi basi della Marina Militare Turca dislocate nell'area.