Zonazione sismogenetica del territorio nazionale ed aree limitrofe

Per ulteriori informazioni: C. Meletti


Il colore di ogni zona e' indicativo del contesto cinematico e dei meccanismi di rottura attesi, secondo le seguente

Legenda della zonazione sismogenetica ZS.4 (aprile 1996)


A. Zone di interazione tra piastra adriatica e piastra europea (Alpi e Sudalpino) e zone di interazione tra piastra adriatica e sistema dinarico (Dinaridi ed Ellenidi fino allo svincolo di Cefalonia). L'asse di compressione massima, suborizzontale segue i vettori di spostamento dell'indenter insubrico.
1.1. Aree con meccanismi di rottura attesi di tipo thrust e transpressivi
1.2. Aree di svincolo, con meccanismi di rottura attesi di tipo transpressivo o strike-slip

B. Zone legate al margine interno della piastra padano-adriatico-ionica in subduzione sotto la catena appenninica.
2.1. Fascia padano-adriatica in compressione. Meccanismi di rottura attesi: thrust e strike-slip
2.2. Fascia intermedia. Meccanismi di rottura attesi: misti, con prevalenza di dip-slip
2.3. Fascia tirrenica in distensione. Meccanismi di rottura attesi: dip-slip
2.4. Zone di svincolo (transfer). Meccanismi di rottura attesi: misti, con prevalenza di strike-slip.
Non è ancora definitivamente chiarito se l'Arco Calabro appartiene a questo gruppo o al gruppo 3. Nella prima ipotesi:
2.5.a. Fasce sismogenetiche longitudinali. Meccanismi di rottura attesi: misti, con prevalenza di dip-slip
2.5.b. Zone di svincolo. Meccanismi di rottura attesi: strike-slip

C. Zone legate al recente sollevamento della catena appenninica, successivo ad una lunga storia di migrazione spazio-temporale del sistema catena-avampaese.
3.1. Fascia appenninica principale. Meccanismi di rottura attesi: dip-slip e subordinatamente strike-slip
3.2. Margine tirrenico. Meccanismi di rottura attesi: dip-slip

D. Zone legate ad un regime compressivo giovane impostato su un precedente regime distensivo.
4.1. Mar Ligure. Meccanismi di rottura attesi: thrust e strike-slip
4.2. Liguria occidentale. Meccanismi di rottura attesi: strike-slip e transpressione

E. Zone di rottura all'interno della piastra di avampaese e lungo i suoi margini in flessione.
5. Belice, Iblei, Scarpata Ibleo-Maltese, Gargano-Tremiti, Canale d'Otranto. Meccanismi di rottura attesi: misti, con prevalenza di dip-slip nelle aree di flessura e lungo la scarpata di Malta e di strike-slip nelle altre

F. Zone vulcaniche
6. Ischia-Flegrei, Vesuvio ed Etna, con terremoti molto superficiali. Meccanismi di rottura attesi per i terremoti meno superficiali: dip-slip per l'area campana e misti (dip-slip e strike-slip) per l'Etna


Questa zonazione rappresenta un documento interno del GNDT, realizzato in varie versioni a partire dal 1990 nell'ambito dell'attività della linea di ricerca Sismotettonica.
Quella presentata in questa pagina è l'ultima versione disponibile, denominata ZS 4.0, e completata nell'aprile 1996. La zonazione è stata realizzata seguendo l'approccio cinematico proposto in:
Scandone P., Patacca E., Meletti C., Bellatalla M., Perilli N., Santini U., 1990. Struttura geologica, evoluzione cinematica e schema sismotettonico della penisola italiana. Atti del Convegno Annuale del Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti, vol.1, p. 119-135.

vertici delle zone sismogenetiche

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