5. ISTRUZIONI ALLA COMPILAZIONE DELLA SEZIONE 8: GIUDIZIO DI AGIBILITà E PROVVEDIMENTI DI PRONTO INTERVENTO
5.4 Unità immobiliari inagibili, famiglie e persone evacuate
5.1 Premessa
La sezione 8, dedicata all'esito di agibilità, alle sue conseguenze ed ai provvedimenti di pronto intervento da adottare, si compone di quattro parti:
Valutazione del rischio
Esito di agibilità
Unità immobiliari inagibili, famiglie e persone da evacuare
Provvedimenti di pronto intervento
E' compito del Sindaco, in quanto responsabile della pubblica incolumità dei suoi cittadini, emettere le ordinanze di sgombero. Il giudizio del rilevatore, trasmesso agli Uffici Tecnici Comunali, è quindi da considerarsi come una proposta che potrebbe anche essere modificata. Per quanto detto è possibile anche che il Sindaco emetta autonomamente una ordinanza di sgombero, sentito eventualmente il parere di un tecnico di fiducia.
5.2 Valutazione del rischio
Le osservazioni riportate nelle sezioni precedenti alla 8 devono essere sintetizzate in modo da esprimere un giudizio sui seguenti tipi di rischio:
rischio strutturale legato allo stato (tipologia e danno) degli elementi con funzione portante (strutture verticali, strutture orizzontali, tamponature robuste o che contribuiscono significativamente alla resistenza sismica dell'edificio, etc. - Sezioni 3 e 4);
rischio non strutturale, legato allo stato di elementi senza funzione portante (tramezzi, tegole, comignoli, reti tecnologiche, ecc), che possono comunque causare pericolo alla pubblica incolumità (Sezioni 4 e 5);
rischio esterno indotto da possibili crolli parziali o totali di costruzioni circostanti sulla costruzione in oggetto o sulle sue vie di accesso (Sezione 6);
rischio geotecnico, legato allo stato dei terreni e delle fondazioni (Sezione 7).
Si precisa che la tabella "Rischio" va sempre compilata, indicando "Rischio basso" anche nel caso di danno nullo o di indicatori di vulnerabilità particolarmente favorevoli.
Se il valore di ognuno dei quattro tipi di rischio può essere ritenuto basso, si tenderà verso un giudizio di agibilità, se almeno uno di essi è da ritenersi alto ci si orienterà verso un giudizio di inagibilità parziale o totale. Quando il rischio, pur essendo elevato, può essere ridotto con provvedimenti di pronto intervento rapidamente eseguibili e relativamente poco impegnativi, l'edificio può essere considerato agibile con provvedimenti.
Per favorire una sommaria valutazione del rischio connesso con i quattro precedenti indicatori, nella scheda di agibilità e danno è previsto che lo stato degli elementi da rilevare vada inserito in apposite caselle su sfondo grigio, tanto più scuro, quanto più l'indicatore concorre ad incrementare il rischio dell'edificio.
La decisione del rilevatore, in particolare per quanto riguarda il rischio strutturale, va presa tenendo conto della definizione di agibilità riportata e discussa nel § 1.3 del presente manuale: essa pertanto è generalmente ed in modo prevalente basata sul danno apparente provocato dal sisma (Sezione 4), salvo i casi in cui l'evento di riferimento sia esplicitamente stato indicato di intensità superiore a quella del recente terremoto di collaudo, o quando il danno si concentra nella fascia D2-D3, con forti incertezze delle conseguenze in termini di riduzione della resistenza originaria. In tali casi assumono una importanza rilevante gli indicatori di vulnerabilità relativi all'edificio (sezione 3) e alla morfologia del sito (Sezione7).
Come elementi di vulnerabilità dell'edificio, la Sezione 3 della scheda di agibilità e danno, per gli edifici in muratura, individua: la qualità delle murature verticali (tessitura regolare o di buona qualità, irregolare o di cattiva qualità), la deformabilità e la spinta delle strutture orizzontali (volte, strutture deformabili, semirigide e rigide), la presenza di catene, la presenza di eventuali pilastri isolati, il tipo di copertura (pesante o meno, spingente o meno) e la regolarità di forma dell'edificio. Per gli edifici in cemento armato o in acciaio prevede: la presenza o meno di telai e/o pareti, la regolarità di forma dell'edificio in pianta e/o in elevazione e la disposizione regolare o meno delle tamponature (che può portare ad esempio alla presenza di un piano soffice non tamponato).
Anche alcuni degli elementi di identificazione (Sezione 1) e Descrizione (Sezione 2) dell'edificio possono essere utili: nel caso di aggregati complessi di edifici fra di loro interagenti la posizione dell'edificio può essere significativa, nel senso che gli edifici estremi o d'angolo sono spesso più vulnerabili; nel caso viceversa di edifici isolati un elevato numero di piani o una forte snellezza (rapporto fra l'altezza totale e la radice quadrata della superficie media in pianta) possono essere indici di vulnerabilità in edifici non progettati secondo criteri anti-sismici.
Per ulteriori approfondimenti sugli indicatori di vulnerabilità si rimanda alle schede GNDT di secondo livello ed al relativo manuale d'uso [1].
Una volta determinato lo stato degli indicatori di vulnerabilità, questi, se particolarmente elevati, potrebbero comportare un giudizio di rischio strutturale alto anche in assenza di danno medio o in assenza totale del danno se il terremoto di riferimento dovesse essere di grado più alto di quanto risentito dall'edificio, e quindi per sisma di elevata intensità epicentrale ed in zone non epicentrali.
5.3 Esito di agibilità
Per assicurare l'uniformità di comporta-menti e procedure e anche per esigenze di gestione dati, l'esito del giudizio di agibilità deve ricondursi ad una delle possibili alter-native previste nella scheda:
A Edificio agibile
L'edificio può essere utilizzato in tutte le sue parti senza pericolo per la vita dei residenti, anche senza effettuare alcun provvedimento di pronto intervento. Ciò non implica che l'edificio non abbia subito danni, ma solo che la riparazione degli stessi non è un elemento necessario per il mantenimento dell'esercizio in tutto l'edificio. Nel caso di edificio agibile non si hanno unità immobiliari inagibili e nuclei familiari e/o persone da evacuare.
B Edificio temporaneamente inagibile (tutto o parte) ma agibile con provvedimenti di pronto intervento
L'edificio, nello stato in cui si trova, è almeno in parte inagibile, ma è sufficiente eseguire alcuni provvedimenti di pronto intervento per poterlo utilizzare in tutte le sue parti, senza pericolo per i residenti. E' necessario, in questo caso, che il rilevatore proponga gli interventi ritenuti necessari per continuare ad utilizzare l'edificio e che tali provvedimenti siano portati a conoscenza del Comune. Non è, invece, compito del rilevatore controllare che i provvedimenti consigliati vengano effettivamente realizzati.
Da tener presente che i provvedimenti a cui ci si riferisce devono effettivamente essere di pronto intervento, cioè realizzabili in breve tempo, con spesa modesta e senza un meditato intervento progettuale. Nel caso contrario l'edificio deve essere considerato inagibile in tutto o in parte.
E' opportuno comunque compilare la parte della sezione relativa alle unità immobiliari inagibili e ai nuclei familiari e/o persone da evacuare.
C Edificio parzialmente inagibile
Lo stato di porzioni limitate dell'edificio può essere giudicato tale da comportare elevato rischio per i loro occupanti e quindi da indirizzare verso un giudizio di inagibilità. Nel caso in cui si possa ritenere che possibili ulteriori danni nella zona dichiarata inagibile non compromettano la stabilità della parte restante dell'edificio né delle sue vie di accesso e non costituiscano pericolo per l'incolumità dei residenti, allora si può emettere un giudizio di inagibilità parziale.
Nel caso di edificio parzialmente inagibile è necessario che il rilevatore indichi chiaramente nella sezione 9 (Note) quale siano le porzioni di edificio ritenute non accessibili e che tali zone siano portate a conoscenza del Comune. Non è, invece, compito del rilevatore controllare che venga effettivamente impedito l'accesso alle zone in cui si è consigliata l'interdizione.
Può accadere che l'inagibilità parziale comporti unità immobiliari inagibili e nuclei familiari e/o persone da evacuare.
D Edificio temporaneamente inagibile da rivedere con approfondimento
L'edificio presenta caratteristiche tali da rendere incerto il giudizio di agibilità da parte del rilevatore. Viene richiesto un ulteriore sopralluogo più approfondito del primo e/o condotto da tecnici più esperti. Fino al momento del nuovo sopralluogo l'edificio viene considerato inagibile. E' necessario compilare la parte della sezione relativa alle unità immobiliari inagibili ed ai nuclei familiari e/o persone da evacuare.
Questo tipo di esito va adottato solo in casi di effettiva necessità poiché la sua gestione comporta un notevole aggravio delle attività di rilievo.
E, F Edificio inagibile
Per esigenze di organizzazione viene distinto il caso di inagibilità effettiva dell'edificio per rischio strutturale, non strutturale o geotecnico (E) dall'inagibilità per grave rischio esterno (F) , in assenza di danni consistenti all'edificio.
L'edificio non può essere utilizzato in alcuna delle sue parti neanche a seguito di provvedimenti di pronto intervento. Questo non vuol dire che i danni non siano riparabili, ma che la riparazione richiede un intervento tale che, per i tempi dell'attività progettuale e realizzativa e per i relativi costi, è opportuno sia ricondotto alla fase della ricostruzione.
Nelle osservazioni finali va indicato se la condizione di inagibilità è presumibilmente antecedente all'evento.
In ogni caso il giudizio deve essere portato a conoscenza del Comune. Non è compito del rilevatore controllare che venga effettivamente impedito l'accesso all'edificio.
E' necessario compilare la parte della sezione relativa alle unità immobiliari inagibili ed ai nuclei familiari e/o persone da evacuare.
Nel caso di esito B il giudizio e l'indicazione dei provvedimenti di pronto intervento sono inscindibili. Tuttavia, anche negli altri casi, è necessario che il rilevatore indichi quali provvedimenti ritiene opportuni per garantire la pubblica incolumità, anche se non hanno conseguenze sull'esito di agibilità dell'edificio in oggetto. Ad esempio un edificio dichiarato inagibile per danni strutturali può generare rischio su una strada a causa della caduta di tegole dalla copertura. L'edificio resta inagibile anche a seguito della rimozione delle tegole pericolanti, però l'incolumità dei passanti potrebbe essere garantita se non vi è rischio di altri tipi di crollo sulla strada stessa. Un altro esempio potrebbe essere quello di un edificio agibile che prospetti su una strada con una facciata cieca avente tegole pericolanti. L'edificio è agibile in sé ma potrebbe essere fonte di rischio per la strada, quindi la rimozione delle tegole consentirebbe di eliminare il rischio per i passanti. In tutti questi casi è necessario comunicare al Comune gli interventi proposti.
5.4 Unità immobiliari inagibili, famiglie e persone evacuate
Unità immobiliari inagibili. Va registrato il numero delle unità immobiliari che vengono interessate dal provvedimento di inagibilità. Tale numero coincide con il numero di unità immobiliari dell'edificio solo nel caso di edificio inagibile o temporaneamente inagibile e ne è inferiore nel caso di edificio parzialmente inagibile. Nelle unità immobiliari vanno comprese le unità residenziali anche non utilizzate, e quelle produttive se l'attività vi è esercitata in modo continuativo. L'informazione è necessaria alla stima delle unità immobiliari non utilizzabili a fini di ricovero.
Nuclei familiari da evacuare. Va registrato il numero di nuclei familiari, residenti nell'edificio, che verrebbero evacuati a seguito del provvedimento di inagibilità. Comprende sia i nuclei che hanno già spontaneamente evacuato l'edificio dopo il sisma (e che potrebbero ritornare nelle abitazioni a seguito di giudizio positivo di agibilità) sia quelli effettivamente presenti al momento dell'ispezione. Se una persona vive sola costituisce comunque un nucleo familiare. L'informazione è necessaria alla stima dei ricoveri da predisporre.
Numero di persone da evacuare. Va registrato il numero di persone, residenti nell'edificio, appartenenti ai nuclei familiari da evacuare. L'informazione è necessaria alla stima del numero totale dei senzatetto.
5.5 Provvedimenti di pronto intervento, limitati o estesi
Nella scheda vengono indicati i più frequenti provvedimenti di pronto intervento. La lista ha il duplice scopo di favorire la gestione informatizzata dei dati, ma anche di chiarire la differenza fra questi interventi, quali l'applicazione di tiranti, cerchiature, puntellamenti, ecc., e quelli propri di una fase di ricostruzione, quali l'esecuzione di intonaci armati, iniezioni armate, ecc.. E' peraltro evidente che l'elenco proposto non ha carattere esaustivo e che il rilevatore può proporre altri provvedimenti, purché di pronto intervento. A tale scopo sono previste due righe bianche alla fine dell'elenco proposto. Nel caso queste non fossero sufficienti, o comunque nel caso si ritenga necessaria una descrizione più ampia del provvedimento proposto, si potrà fare riscorso allo spazio per note della Sezione 9.
I provvedimenti in elenco possono essere raggruppati nelle seguenti categorie:
rimozioni di parti pericolanti;
piccole riparazioni
puntellamenti;
cerchiature e tiranti;
riparazione di impianti
La prima categoria non richiede particolari spiegazioni. Le rimozioni vanno eseguite con le dovute cautele, limitandole a parti pericolanti di modesta estensione, per non ricadere nella demolizione. La seconda categoria comprende, di solito piccoli interventi su elementi secondari come tramezzi, tamponature, manti di copertura, cornicioni, aggetti, che possono avere anche carattere definitivo.
Le categorie c) e d) meritano invece una particolare attenzione, soprattutto in merito alla scelta, scelta nella quale le due categorie non sempre forniscono alternative ugualmente valide. I puntellamenti sono gli interventi più frequentemente eseguiti in emergenza, sia per la rapidità, che per la possibilità di operare quasi sempre restando all'esterno dell'edificio. Nel consigliarne l'esecuzione occorre tener conto di possibili inconvenienti che a volte la loro realizzazione comporta, tra i quali l'occupazione della sede stradale, che può risultare critica nelle strettoie tipiche di molti centri storici. Altre volte la realizzazione di puntelli a contrasto fra edifici prospicienti può innescare interazioni pericolose, magari per l'edificio integro. Accade, inoltre, che interventi concepiti per essere temporanei, rimangano in sito per lunghi periodi, finendo per deteriorarsi e perdere di efficacia (p. es. puntelli in legno). Infine non va trascurato il fatto che i puntellamenti, se efficaci nei confronti delle azioni statiche (carichi verticali, spinte delle terre, etc.), lo sono molto meno nei confronti delle azioni sismiche. Questo aspetto non va trascurato quando si opera in zone in piena crisi sismica. Gli interventi di tipo d) presentano molti vantaggi nelle situazioni in cui il danno è principalmente connesso alla mancanza di vincoli fra parti strutturali. In tali casi, infatti, anziché ricercare con strutture provvisionali esterne la stabilità compromessa dal sisma, si può cercare di (ri)costituire i vincoli che consentono alla struttura stessa di raggiungere una buona sicurezza sotto azioni statiche ed un soddisfacente comportamento sotto sisma.
E' opinione dei redattori del presente manuale, ed è criterio adottato, ad esempio, negli interventi a seguito del sisma del 9.9.98 in Basilicata e Calabria, che la messa in sicurezza possa essere effettuata con tipologie di interventi alternativi ai puntelli ogni qualvolta la loro realizzazione sia compatibile con la geometria e le condizioni dell'edificio, risultando spesso più efficaci, più economici, di minore ingombro e potendo, talvolta, essere funzionali agli interventi definitivi.
Nel seguito si riporta una breve descrizione dei provvedimenti di pronto intervento previsti nella scheda di agibilità e danno e delle loro modalità di impiego.
Transennature e protezione passaggi
Quando alcuni spazi accessibili al pubblico sono resi insicuri da edifici pericolanti o da loro parti, o da altri dissesti come massi incombenti o dissesti del terreno, se non è possibile attuare altri provvedimenti di pronto intervento, può essere suggerita la realizzazione di passaggi coperti protetti o di una transennatura che impedisca l'accesso all'area ritenuta pericolosa.
Messa in opera di cerchiature o tiranti
La cerchiatura o la tirantatura hanno la duplice finalità di ostacolare l'evoluzione del meccanismo di rottura locale e ripristinare la continuità dell'organismo resistente. Sono in genere molto efficaci quando è in atto un meccanismo di ribaltamento delle pareti di facciata, o comunque una sconnessione fra pareti o fra pareti e orizzontamenti. Sono anche utili per assorbire le spinte di strutture spingenti dissestate come archi, volte o tetti spingenti (v. sez. 3). I materiali utilizzabili sono sia il tradizionale acciaio in tondi o profili laminati, sia le fibre plastiche o di carbonio.
Riparazione danni leggeri alle tamponature e tramezzi
Da prevedere quando le lesioni alle tamponature ed ai tramezzi possono causare caduta di elementi di laterizio e/o di intonaco. In alternativa alla riparazione, è possibile prevedere delle rimozioni parziali se non pregiudicano la resistenza dell'edificio.
Riparazione copertura
La riparazione di elementi secondari della copertura, quali arcarecci, o del manto di copertura può essere prevista al fine di eliminare il pericolo di caduta di oggetti negli spazi interni ed esterni o per limitare gli effetti degli agenti esterni.
Puntellatura di scale
Da prevedere quando il danno alle scale è spazialmente limitato e un'adeguata sicurezza può essere realizzata sostenendo le parti danneggiate. A volte ciò accade negli edifici in c.a. quando la prima rampa è realizzata con strutture diverse da quelle dei piani superiori. In questi casi, se il danno è limitato alle rampe inferiori, puntellandole si consente l'accesso anche ai piani superiori dell'edificio.
Rimozione di intonaci, rivestimenti, controsoffittature
Da prevedere quando la rimozione di elementi pericolanti elimina il pericolo di caduta di oggetti negli spazi interni.
Rimozione di tegole, comignoli, parapetti
Da prevedere quando la rimozione di elementi pericolanti in copertura elimina il pericolo di caduta di oggetti negli spazi sottostanti.
Rimozione di cornicioni, parapetti, aggetti
Da prevedere quando la rimozione di elementi pericolanti in facciata elimina il pericolo di caduta di oggetti negli spazi sottostanti.
Rimozione di altri oggetti interni o esterni
Elementi pesanti o non ancorati possono scorrere e/o ribaltare e quindi cadere. Spostare questi elementi dalle zone alte al pavimento o ammorsarli correttamente può rendere agibile il relativo vano. Da tenere presente la rimozione di elementi appesi a pareti danneggiate, soprattutto se suscettibili di fuoriuscita di sostanza pericolose.
Riparazione delle reti degli impianti
La riparazione degli impianti garantisce l'abitabilità delle unità immobiliari ed elimina il pericolo di fuoriuscita di sostanza pericolose per l'uomo o che possono arrecare danno alle strutture. Se la riparazione non è fattibile nell'immediato e si rileva il pericolo (p. es. da fuoriuscita di gas) segnalare la necessità di transennamento e di eventuale interruzione del flusso.
5.6 Altre osservazioni
Nella Sezione 8 devono essere registrate informazioni relative alla Accuratezza della visita ovvero ai motivi che non hanno consentito di eseguire il sopralluogo assegnato dal Coordinamento Centrale. E' opportuno infatti che resti traccia documentata dell'esito di ogni sopralluogo programmato, anche se non eseguito.
La Sezione 9 è dedicata alle annotazioni libere del rilevatore. Queste devono servire a chiarire meglio particolarità riguardanti i contenuti delle altre sezioni e devono essere riportate nelle righe, a stampatello per facilitare la lettura, segnando nella colonna a sinistra la sezione o l'argomento al quale si riferiscono.
Eventuali foto devono essere spillate, come indicato, nello spazio tratteggiato.
In particolare nelle annotazioni è bene riportare sempre tutte le informazioni e le osservazioni che precisano meglio l'esito ed i provvedimenti di pronto intervento opportuni, come specificato anche nella nota nel riquadro della Sezione 8 relativo ala valutazione di rischio e al giudizio di agibilità. A questo proposito nella Tabella 5.1 si danno alcuni suggerimenti utili per i casi di inagibilità.
Tabella 5.1 - Suggerimenti per le annotazioni in funzione dell'esito
ESITO |
SUGGERIMENTO PER LE ANNOTAZIONI |
|
B |
Edificio TEMPORANEAMENTE INAGIBILE (in tutto o in parte) ma AGIBILE con provvedimenti di pronto intervento |
Specificare se la inagibilità è parziale e quali sono le parti inagibili; precisare meglio gli interventi di pronto intervento che possono rimuovere l'inagibilità. |
C |
Edificio PARZIALMENTE INAGIBILE |
Specificare quali sono le parti inagibili e gli eventuali interventi di pronto intervento necessari per la sicurezza esterna. |
D |
Edificio TEMPORANEAMENTE INAGIBILE da rivedere con approfondimenti |
Specificare le ragioni della necessità dell'approfondimento; se occorre un sopralluogo di esperti e di quale settore; segnalare comunque gli interventi di pronto intervento necessari per la sicurezza. |
E |
Edificio INAGIBILE |
Segnalare comunque eventuali interventi di pronto intervento necessari per la sicurezza esterna. |
F |
Edificio INAGIBILE per rischio esterno |
Specificare quali sono le cause di rischio esterno e quali gli eventuali interventi di pronto intervento necessari per la sicurezza. |