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Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani

CPTI15

Versione 3.0

A cura di
Andrea Rovida, Mario Locati, Romano Camassi, Barbara Lolli, Paolo Gasperini, Andrea Antonucci

Gestione e revisione dei dati macrosismici
Andrea Antonucci, Raffaele Azzaro, Filippo Bernardini, Romano Camassi,
Salvatore D’Amico, Emanuela Ercolani, Mario Locati, Antonio Rossi,
Andrea Rovida, Andrea Tertulliani

Determinazione e revisione dei parametri, gestione dei dati strumentali
Andrea Antonucci, Paolo Gasperini, Barbara Lolli, Carlo Meletti, Andrea Rovida

Gestione dei dati e determinazione dei parametri per i terremoti etnei
Raffaele Azzaro, Salvatore D’Amico

Con contributi di
Paola Albini, Viviana Castelli, Carlos H. Caracciolo,
Vera D’Amico, Silvia Pondrelli, Alessandro Rebez

Sito web a cura di
Mario Locati

CPTI15 è stato realizzato nell’ambito delle attività dell’Allegato A dell’Accordo quadro tra il
Dipartimento di Protezione Civile e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia 2012-2021.

Gennaio 2021



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DESCRIZIONE
di CPTI15 v3.0
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Indice


Note informative

Termini di utilizzo dei dati

CPTI15 è consultabile liberamente all’indirizzo http://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15 e attraverso il “web service” dell’Archivio Storico Macrosismico Italiano (ASMI) all’indirizzo https://emidius.mi.ingv.it/ASMI/services/.
CPTI15 è un prodotto scientifico dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) la cui realizzazione ha richiesto anni di lavoro e raccoglie il frutto della ricerca di diversi autori di diversi enti.
CPTI15 può essere utilizzato per scopi scientifici, a condizione che la fonte sia sempre citata.
È espressamente vietata la pubblicazione o duplicazione del sito web sotto altro nome o altro indirizzo.

Citazione

L’utilizzo, anche parziale, del catalogo è consentito a condizione che la fonte sia sempre citata come segue:

Rovida A., Locati M., Camassi R., Lolli B., Gasperini P., Antonucci A. (2021). Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI15), versione 3.0. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/CPTI/CPTI15.3

Rovida A., Locati M., Camassi R., Lolli B., Gasperini P. (2020). The Italian earthquake catalogue CPTI15. Bulletin of Earthquake Engineering, 18(7), 2953-2984. https://doi.org/10.1007/s10518-020-00818-y

Licenza

CPTI15 viene rilasciato con una licenza
Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International
CC BY-SA 4.0
https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

Limitazioni di responsabilità

CPTI15 fornisce dati sulla sismicità italiana utilizzando le migliori conoscenze scientifiche disponibili; tuttavia, in conseguenza della complessità dei fenomeni naturali in oggetto, nulla può essere imputato all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia circa l'eventuale incompletezza ed incertezza dei dati riportati nel catalogo e circa accadimenti futuri che possano essere dedotti dagli utenti sulla base di tali dati.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e gli autori non sono responsabili dell’utilizzo, anche parziale, dei dati contenuti in questo catalogo né si assumono alcuna responsabilità circa eventuali danni arrecati a terzi per conclusioni derivanti dalle informazioni contenute in esso.


Premessa

Più di trent’anni fa veniva completata la compilazione del "Catalogo dei Terremoti Italiani dall’anno 1000 al 1980" del Progetto Finalizzato Geodinamica, pubblicato nel 1985 da Daniele Postpischl (Postpischl, 1985a). Il Gruppo Catalogo dei Terremoti, autore di quel lavoro, si era posto l’obiettivo di “verificare le informazioni sui terremoti italiani contenuti nei diversi Cataloghi disponibili”, in particolare del catalogo ENEL (1977), e prepararne una nuova e più avanzata versione. A conclusione di quel lavoro, che ai componenti del Gruppo di Lavoro era apparso fin da subito del tutto preliminare a fronte delle ambizioni iniziali, quello che appariva chiaro era l’aver fatto riemergere un intero settore disciplinare pressoché dimenticato, quello della sismologia storica, e l’aver reso possibili, con la compilazione del catalogo e delle schede monografiche sui più forti terremoti italiani pubblicati nell’”Atlas of isoseimal maps of Italian earthquakes” (Postpischl, 1985b), “i primi concreti avanzamenti in un processo ancora lungo di ricerche, per giungere a prodotti definitivi”.

Che si potesse arrivare a prodotti definitivi è un’idea rapidamente superata, resa evidente dal lungo percorso che ha portato alla versione attuale del Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, erede di quella stagione. Nel corso degli anni i margini di miglioramento delle conoscenze sui terremoti noti alla tradizione sismologica si sono rivelati – e lo sono tuttora – enormi e si sono aperte strade di ricerca del tutto nuove.

Questa versione del Catalogo, trent’anni dopo, è un ulteriore importante contributo al miglioramento delle conoscenze sui caratteri della sismicità del territorio nazionale, la definizione dei processi sismogenetici, l’identificazione e caratterizzazione delle strutture attive e al miglioramento delle stime di pericolosità.

La prima versione del Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, risalente al luglio del 1999 (CPTI99; Gruppo di Lavoro CPTI, 1999), fu concepita come catalogo di consenso all’interno della comunità scientifica del settore per unificare e omogeneizzare, attraverso procedure di stima dei parametri uguali per tutti i terremoti, tutte le informazioni disponibili sui terremoti italiani fino ad allora prodotte da fonti diverse o riportate da cataloghi tra loro alternativi (NT4.1, Camassi e Stucchi, 1997; CFTI 1 e 2, Boschi et al., 1995; 1997). Nel maggio 2004 fu rilasciata una seconda versione (CPTI04, Gruppo di Lavoro CPTI, 2004) utilizzata per la compilazione della Mappa di Pericolosità Sismica del territorio nazionale MPS04 (Gruppo di Lavoro MPS, 2004; Stucchi et al., 2011). Tale versione era di fatto nuova solo per la finestra temporale 1981-2002, mentre si rifaceva al precedente CPTI99 per la restante parte, ad eccezione della conversione della magnitudo Ms a Mw attraverso formule empiriche.

Successivamente, alcune versioni sperimentali e/o parziali sono state rilasciate per usi interni all’INGV o di progetti specifici.

La terza versione pubblica, denominata CPTI11 (Rovida et al., 2011), è stata rilasciata a dicembre 2011. Insieme ad un profondo aggiornamento dei dati di base sia macrosismici (raccolti nella versione DBMI11 del Database Macrosismico Italiano; Locati et al., 2011) sia strumentali, altre importanti innovazioni riguardavano la struttura, con la presenza contemporanea di parametri macrosismici e strumentali (oltre a una determinazione preferita), e l’inclusione di numerose repliche e foreshocks. Per contro, per motivi di tempo, erano stati considerati solo dati macrosismici pubblicati prima del 2007 senza aggiornare né le relazioni empiriche per l’omogeneizzazione delle magnitudo strumentali, né le procedure di calcolo dei parametri macrosismici, ad eccezione dell’utilizzo sperimentale del metodo di Bakun e Wentworth (1997) per alcuni terremoti con epicentro in mare.

Grazie anche agli sviluppi metodologici maturati nell’ambito di alcuni progetti europei e, soprattutto, al considerevole quantitativo di nuovi dati di intensità pubblicati negli ultimi anni, unitamente a stime aggiornate delle magnitudo strumentali, nel 2016 si è realizzato, insieme alla nuova versione del database macrosismico associato DBMI, un profondo aggiornamento del catalogo, denominato CPTI15.

La prima versione (v1.5) di CPTI15 (Rovida et al., 2016), che copriva l’intervallo temporale dal 1000 a tutto il 2014, è stata aggiornata alla fine del 2019 con la versione 2.0 (Rovida et al., 2019) che comprendeva l’estensione del contenuto agli anni tra il 2015 e il 2017, l’inclusione di alcuni parametri strumentali rivisti per i terremoti tra il 2012 e il 2014 e la correzione di alcuni minimi errori di compilazione. L’attuale versione CPTI15 v3.0, cui il presente documento fa riferimento, comprende l’estensione della copertura del catalogo agli anni 2018 e 2019 e l’aggiornamento dei parametri strumentali di pochi terremoti recenti, come dettagliato nel Paragrafo 2. La versione 2.0 è descritta in Rovida et al. (2020) con una dettagliata spiegazione dei criteri generali di compilazione e dei risultati, valida anche per la versione 3.0.

1. Introduzione

La nuova versione del Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani CPTI15 rappresenta una significativa evoluzione rispetto alle versioni precedenti, che sono quindi da considerare del tutto superate. Anche se i criteri generali di compilazione e la struttura sono gli stessi della precedente versione CPTI11 (Rovida et al., 2011), il contenuto del catalogo è stato ampiamente rivisto per quanto concerne:

  • la copertura temporale, estesa a tutto il 2019
  • il database macrosismico di riferimento (DBMI15 versione 3.0; Locati et al., 2021), significativamente aggiornato
  • i dati strumentali considerati, nuovi e/o aggiornati
  • le soglie di ingresso dei terremoti, abbassate a intensità massima 5 o magnitudo 4.0 (invece di 5-6 e 4.5 rispettivamente)
  • la determinazione dei parametri macrosismici, basata su una nuova calibrazione dell’algoritmo Boxer
  • le magnitudo strumentali, che comprendono un nuovo set di dati e nuove relazioni di conversione.

Il catalogo copre l’intero territorio italiano con porzioni delle aree e dei mari confinanti (Figura 1), e contiene 4860 terremoti nella finestra temporale 1000-2019. Il catalogo, quindi, considera e armonizza il più possibile dati di base di diverso tipo e provenienza.

La magnitudo utilizzata è la magnitudo momento (Mw) e in tutti i casi è riportata la relativa incertezza. Tutti i dati e i metodi utilizzati sono accuratamente esplicitati nel catalogo per garantire la massima trasparenza possibile nelle procedure di compilazione. Al pari di CPTI11, il catalogo non è stato declusterato e contiene quindi tutti i foreshocks e le repliche disponibili e conosciuti all’interno delle soglie di magnitudo e intensità considerate.

Distribuzione geografica degli epicentri dei terremoti contenuti in CPTI15 per classi di Mw

Figura 1. Distribuzione geografica degli epicentri dei terremoti contenuti in CPTI15 per classi di Mw e limite della copertura spaziale (poligono blu).

Il catalogo include i terremoti con intensità massima o epicentrale maggiore o uguale a 5, insieme a quelli con magnitudo strumentale equivalente (secondo i metodi e le conversioni descritte nel seguito) a Mw 4.0 o superiore. Alcuni terremoti con Mw < 4.0 sono inclusi nel catalogo per le seguenti ragioni:

  • per i terremoti dell’area vulcanica dell’Etna, la soglia di magnitudo è Mw 3.0 ma restano inclusi tutti i terremoti con intensità massima e/o epicentrale 5;
  • per i terremoti nell’area vulcanica dei Campi Flegrei la soglia di magnitudo è Mw = 3.1, corrispondente a intensità epicentrale 5, secondo le conversioni utilizzate;
  • i terremoti contenuti in CPTI11 sono stati tutti, tranne alcuni dell’area etnea e gli eventi dimostrati falsi (vedi Appendice 4), mantenuti nella nuova versione del catalogo, anche se i nuovi dati o le nuove calibrazioni (o entrambi) hanno portato a stime di Mw < 4.0.

2. L’aggiornamento alla versione 3.0 (CPTI15 v3.0)

L’attuale versione del catalogo CPTI15 v3.0 consiste i) nell’estensione della copertura temporale della precedente versione 2.0 dalla fine 2017 agli anni 2018 e 2019 e ii) nell’aggiornamento dei parametri di alcuni terremoti nel periodo luglio 2016-dicembre 2017 conseguente alla pubblicazione e inserimento del Bollettino Rivisto dell’ISC (International Seismological Centre) per quel periodo e alla pubblicazione della versione definitiva del catalogo strumentale per l’area etnea (EtnaRCSC; Alparone et al., 2020).

2.1 Estensione della copertura temporale fino al 31.12.2019

Seguendo gli stessi criteri e partendo dagli stessi datasets considerati nelle precedenti versioni, sono stati aggiunti 99 terremoti entro le soglie stabilite per il catalogo nell’intervallo temporale tra il 01.01.2018 e il 31.12.2019. I record si riferiscono a 31 terremoti nella sezione principale del catalogo, a 7 relativi all’Arco Calabro, 61 all’area dell’Etna.

Con sole 6 eccezioni si tratta di terremoti con dati esclusivamente strumentali. I cataloghi strumentali considerati per le localizzazioni, elencati in Tabella 1, sono principalmente le release quadrimestrali del Bollettino Sismico Italiano (Bono et al., 2019; Melorio et al., 2019; Berardi et al., 2020; Modica et al., 2020; Castellano et al., 2020; Pagliuca et al., 2020) disponibili attraverso la banca dati ISIDe (Italian Seismological Instrumental and Parametric Database; ISIDe Working Group, 2007), il Bollettino dell’ISC (International Seismological Centre), al momento disponibile per i terremoti fino ad agosto del 2018, e per l’area etnea il catalogo EtnaRCSC (Mt. Etna Revised and Concise Seismic Catalog from 1999; Alparone et al., 2020). Quest’ultimo era citato come Catalogo dei terremoti della Sicilia Orientale - Calabria Meridionale (Gruppo Analisi Dati Sismici, 2019) e indicato con la sigla INGVCT nelle precedenti versioni di CPTI15 ma per le finestre temporali comuni si tratta degli stessi dati. Sono stati inoltre considerati alcuni cataloghi esteri. Come eccezione rispetto ai criteri utilizzati, per il terremoto del 30.11.2018 in Adriatico è stata adottata la localizzazione RCMT (European-Mediterranean Regional Centroid-Moment Tensors Catalog; Pondrelli, 2002) in quanto il Bollettino Rivisto dell’ISC non è ancora disponibile per quel periodo e l’evento non è riportato in nessuno dei cataloghi considerati validi per la localizzazione (si veda il paragrafo 3.3).

Tabella 1. Cataloghi strumentali considerati per le localizzazioni nel periodo 2018-2019.

Codice (RefIns) Riferimento bibliografico N. terr.
BSI019b Melorio C., Lombardi A.M., Nardi A., Marchetti A., Berardi M., Mele F.M., Margheriti L., Battelli P., Castellano C., Rossi A., 2019. Bollettino Sismico Italiano (BSI), I quadrimestre 2018 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201801 6
BSI019c Bono A., Lombardi A.M., Rossi A., Nardi A., Marchetti A., Improta L., Berardi M., Latorre D., Mele F.M., Margheriti L., Battelli, P., 2019. Bollettino Sismico Italiano (BSI), II quadrimestre 2018 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201802 7
BSI020 Berardi M., Battelli P., Melorio C., Modica G., Thermes C., Baccheschi P., Castellano C., Cheloni D., Lisi A., Marchetti A., 2020. Bollettino Sismico Italiano (BSI), III quadrimestre 2018 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201803 2
BSI020a Modica G., Battelli P., Berardi M., Castellano C., Melorio C., Nardi A., Pagliuca N.M., Pirro M., Arcoraci L., Baccheschi P., 2020. Bollettino Sismico Italiano (BSI), I quadrimestre 2019 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201901 2
BSI020b Castellano C., Battelli P., Berardi M., Modica G., Melorio C., Nardi A., Pagliuca N.M., Pirro M., Baccheschi P., Castello B., 2020. Bollettino Sismico Italiano (BSI), II quadrimestre 2019 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201902 1
BSI020c Pagliuca N.M., Battelli, P., Berardi M., Modica G., Castellano C., Melorio C., Nardi A., Pirro M., Arcoraci L., Baccheschi P., 2020. Bollettino Sismico Italiano (BSI), III quadrimestre 2019 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201903 11
INGVRCMT Pondrelli S., 2002. European-Mediterranean Regional Centroid-Moment Tensors Catalog (RCMT). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/RCMT/EUROMED 1
ISC International Seismological Centre, 2019. On-line Bulletin. https://doi.org/10.31905/D808B830 6
EtnaRCSC* Alparone S.C., Barberi G., Di Grazia G., Ferrari F., Giampiccolo E., Maiolino V., Mostaccio A., Musumeci C., Scaltrito A., Sciotto M., Tusa G., Tuvè T., Ursino A., 2020. Mt. Etna Revised and Concise Seismic Catalog from 1999 (EtnaRCSC). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/ETNASC/ETNARCSC 61
SED Schweizerische Erdbebendienst - ETH Zürich. Earthquakes in Switzerland and its neighboring countries. http://www.seismo.ethz.ch/en/home/ 2

*INGVCT nelle precedenti versioni.

Le magnitudo strumentali disponibili per gli eventi considerati sono prevalentemente determinazioni da tensori del momento (39 terremoti, pari al 39.4%), derivate dagli stessi cataloghi utilizzati in precedenza e selezionati secondo lo stesso schema di priorità (si veda il paragrafo 3.3). A differenza delle precedenti versioni è stato considerato lo “European-Mediterranean Regional Centroid-Moment Tensors Catalog” (Pondrelli, 2002) al posto dell’”Italian CMT dataset from 1977 to the present” (Pondrelli e Salimbeni, 2006) in quanto quest’ultimo non è ancora stato aggiornato con i dati 2018-2019. Per 54 terremoti (54.5% del totale) è invece disponibile una sola stima di ML, prevalentemente dal Bollettino Sismico Italiano e dal “Mt. Etna Revised and Concise Seismic Catalog from 1999 (EtnaRCSC)”, un terremoto per il quale è disponibile sia una stima della Ml che della mb del Bollettino rivisto ISC e 5 terremoti profondi o fuori dalla rete italiana per cui si è scelta la mb e/o Ms determinata dall’ISC. I valori di ML, mb e Ms sono stati convertiti a Mw e combinati secondo quanto descritto al paragrafo 3.3.3. I codici presenti in catalogo e i relativi riferimenti bibliografici sono riportati nella Tabella 2.

Tabella 2. Cataloghi strumentali considerati per i valori di magnitudo nel periodo 2018-2019.

Codice (RefMwIns) Riferimento bibliografico
BSI019b Melorio C., Lombardi A.M., Nardi A., Marchetti A., Berardi M., Mele F.M., Margheriti L., Battelli P., Castellano C., Rossi A., 2019. Bollettino Sismico Italiano (BSI), I quadrimestre 2018 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201801
BSI019c Bono A., Lombardi A.M., Rossi A., Nardi A., Marchetti A., Improta L., Berardi M., Latorre D., Mele F.M., Margheriti L., Battelli, P., 2019. Bollettino Sismico Italiano (BSI), II quadrimestre 2018 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201802
BSI020 Berardi M., Battelli P., Melorio C., Modica G., Thermes C., Baccheschi P., Castellano C., Cheloni D., Lisi A., Marchetti A., 2020. Bollettino Sismico Italiano (BSI), III quadrimestre 2018 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201803
BSI020a Modica G., Battelli P., Berardi M., Castellano C., Melorio C., Nardi A., Pagliuca N.M., Pirro M., Arcoraci L., Baccheschi P., 2020. Bollettino Sismico Italiano (BSI), I quadrimestre 2019 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201901
BSI020b Castellano C., Battelli P., Berardi M., Modica G., Melorio C., Nardi A., Pagliuca N.M., Pirro M., Baccheschi P., Castello B., 2020. Bollettino Sismico Italiano (BSI), II quadrimestre 2019 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201902
BSI020c Pagliuca N.M., Battelli, P., Berardi M., Modica G., Castellano C., Melorio C., Nardi A., Pirro M., Arcoraci L., Baccheschi P., 2020. Bollettino Sismico Italiano (BSI), III quadrimestre 2019 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201903
ERCSC* Alparone S.C., Barberi G., Di Grazia G., Ferrari F., Giampiccolo E., Maiolino V., Mostaccio A., Musumeci C., Scaltrito A., Sciotto M., Tusa G., Tuvè T., Ursino A., 2020. Mt. Etna Revised and Concise Seismic Catalog from 1999 (EtnaRCSC). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/ETNASC/ETNARCSC
GLOBCMT Global Centroid Moment Tensor Project. http://www.globalcmt.org
INGVRCMT Pondrelli S., 2002. European-Mediterranean Regional Centroid-Moment Tensors Catalog (RCMT). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/RCMT/EUROMED
INGVTDMT Scognamiglio L., Tinti E., Quintiliani M., 2006. Time Domain Moment Tensor. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) - Osservatorio Nazionale Terremoti. https://doi.org/10.13127/TDMT
ISC International Seismological Centre, 2019. On-line Bulletin. https://doi.org/10.31905/D808B830

*INGVCT nelle precedenti versioni.

Nel periodo considerato, sono disponibili dati macrosismici per soli 6 terremoti, provenienti dai rilievi macrosismici diretti dei terremoti del 8 agosto 2018 in Molise, del 23 giugno 2019 nella provincia di Roma, del 9 dicembre 2019 in Mugello e degli eventi etnei del 30 settembre, 6 ottobre e 26 dicembre 2018. Si tratta in totale di 163 dati di intensità che vanno a costituire la versione 3 del Database Macrosismico Italiano DBMI15 (Locati et al. 2021; https://doi.org/dbmi15.3). Gli studi da cui sono derivati i dati macrosismici per il periodo 2018-2019 sono riportati in Tabella 3 e sono disponibili attraverso l’Archivio Storico Macrosismico Italiano ASMI (Rovida et al., 2017; https://doi.org/10.13127/ASMI)

Tabella 3. Studi macrosismici considerati per il periodo 2018-2019.

Codice (RefM) Riferimento bibliografico N. terr. MdpN
ARCAL019 Arcoraci L., Graziani L., Malagnini A., Martini G., Paolini S., Tertulliani A., 2019. QUEST - Rapporto macrosismico sul terremoto del 23 giugno 2019 Mw 3.6 (ML 3.7) in provincia di Roma. Rapporto interno. doi 10.5281/zenodo.3269202 1 40
AZZAL020a Azzaro R., D'Amico S., Tuvè T., Scarfì L., Mostaccio A., 2020. Terremoti con effetti macrosismici in Sicilia nel periodo gennaio 2014 ­ dicembre 2018. Quad. Geofis., 160: 1­62, https://doi.org/10.13127/qdg/160. 3 97
BERAL019 Bernardini F., Camassi R., Ercolani E., 2019. Rilievo macrosismico per il terremoto del 9 dicembre 2019 in Mugello. Rapporto tecnico QUEST, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Roma, 6 pp. https://doi.org/10.13127/QUEST/20191209 1 11
CASAL018 Castellano C., Del Mese S., Fodarella A., Graziani L., Maramai A., Tertulliani A., Verrubbi V., 2018. Quest- Rilievo Macrosismico per i terremoti del Molise del 14 e 16 agosto 2018. Rapporto interno INGV. doi: 10.5281/zenodo.1405385 1 15

2.2 Modifiche alla porzione 1000-2017

La copertura del Bollettino Rivisto dell’ISC è stata estesa dal 30.06.2016 di quando è stato compilato CPTI15 v2.0, fino al 31.08.2018. Oltre alle soluzioni adottate per l’estensione temporale 2018-2019, il Bollettino ISC contiene 111 terremoti in comune con CPTI15 nel periodo dal 30.06.2016 al 31.12.2017. Tra questi sono stati considerati solo 29 terremoti, vale a dire:

  • 10 terremoti profondi o fuori dalla rete italiana per cui la localizzazione ISC è preferibile a quella selezionata in CPTI15v2.0, prevalentemente dal Bollettino Sismico Italiano; solo per uno di questi è stata considerata la magnitudo ISC mentre per gli altri è disponibile una stima di Mw da tensore momento
  • 1 terremoto profondo, precedentemente non considerato perché sotto soglia secondo la determinazione del Bollettino Sismico Italiano
  • 18 terremoti per cui la stima di magnitudo ISC è stata considerata insieme a quella proveniente da ML.

Il catalogo strumentale utilizzato in CPTI15v2.0 per l’area Etnea (Gruppo Analisi dati Sismici, 2019; identificato nel catalogo con la sigla INGVCT) è stato recentemente pubblicato come “Mt. Etna Revised and Concise Seismic Catalog from 1999” (Alparone et al., 2020). Questo ha comportato la modifica del codice del catalogo in EtnaRCSC e la variazione nella terza cifra decimale delle coordinate epicentrali, dovuto a differenti arrotondamenti, e/o dei secondi, per 9 terremoti.

Inoltre, i dati di intensità contenuti in Azzaro et al. (2020a), considerati nell’estensione temporale 2018-2019, per coerenza sono stati considerati nella porzione precedente. Si tratta di 134 dati di intensità riferiti in totale a 6 terremoti, 4 nell’area etnea, uno alle isole Eolie e uno nei Monti Iblei. Per tre terremoti i dati di intensità non erano presenti nella precedente versione, mentre per gli altri 4 si tratta di un aggiornamento dei risultati di rilievi macrosismici già contenuti in DBMI15v2. Nessuna di queste aggiunte modifica i parametri di default, che sono in tutti i casi di origine strumentale.

Tutte le variazioni sono indicate nel file del catalogo.


3. Struttura

Il formato del file del catalogo è riportato in Appendice 1.

Come adottato a partire dalla versione CPTI11, il formato è organizzato in tre sezioni, oltre ai parametri generali (identificativi, tempo origine, area epicentrale o dei maggiori effetti):

  1. parametri di default
  2. parametri macrosismici
  3. parametri strumentali

Il campo “Sect” contiene un codice che identifica quattro diverse sezioni geografiche del catalogo che permettono di identificare i terremoti delle aree vulcaniche dell’Etna e dei Campi Flegrei (dove sono adottate soglie energetiche e parametrizzazioni specifiche) e gli eventi profondi di subduzione (Tirreno Meridionale e Arco Calabro).

Il tempo origine deriva, in generale, dallo studio o dal catalogo indicato nel campo “MainRef”.

3.1. Parametri di default

I parametri di default includono il riferimento principale ai dati di base, che consiste nello studio macrosismico, nel catalogo strumentale o nel catalogo parametrico da cui è stata ricavata la localizzazione.

3.1.1 Localizzazione di default

La localizzazione è esplicitata nel campo “TLDef”: è macrosismica (codice “MM”) o strumentale (“II”) a seconda della disponibilità dei dati, oppure è scelta tra le due possibili alternative (“MI” indica la scelta della localizzazione macrosismica, “IM” quella strumentale). In quest’ultimo caso si è generalmente scelta la localizzazione macrosismica per i terremoti fino al 1984 e quella strumentale per quelli successivi. Numerose eccezioni riguardano ad esempio i terremoti localizzati in mare o in prossimità della costa, per i quali si è in generale preferita la localizzazione strumentale, o viceversa si è preferita la localizzazione macrosismica dove la copertura della rete sismica era in passato scarsa. Le scelte sono comunque state effettuate valutando il più possibile l’affidabilità dei dati di base. Per i terremoti localizzati in territorio estero si è generalmente preferita la localizzazione proposta dal corrispondente catalogo nazionale (marcata con “PC” nel campo “TLdef”), ad eccezione dei terremoti francesi per cui sono stati processati i dati di intensità del database SisFrance (BRGM-EDF-IRSN/SisFrance, 2014).

Per alcuni terremoti i dati di intensità disponibili in DBMI15 (versione 3.0; Locati et al., 2021) sono stati giudicati non sufficientemente affidabili da essere parametrizzati (ad es. nel caso di repliche), mentre alcuni altri record corrispondono a terremoti significativi ben attestati negli studi di riferimento senza tuttavia che questi rendano disponibili dati di intensità e/o parametri strumentali.

La profondità, nel campo “DepDef”, è presente esclusivamente se l’epicentro selezionato è di origine strumentale e se disponibile nel catalogo di origine.

3.1.2. Intensità epicentrale di default

L’intensità epicentrale deriva dalla parametrizzazione dei dati macrosismici disponibili attraverso il metodo Boxer (si veda il Paragrafo 3.2). Per i terremoti senza dati macrosismici, essa deriva dal catalogo parametrico di riferimento. Per i terremoti dell’area etnea deriva dallo studio che fornisce i dati macrosismici, anziché essere calcolata da Boxer.

3.1.3. Magnitudo di default

La magnitudo di default deriva, a seconda della disponibilità, da dati macrosismici o strumentali secondo le procedure descritte nei paragrafi seguenti. Se per uno stesso terremoto sono presenti sia una stima macrosismica sia una stima strumentale, a meno che quest’ultima non sia una magnitudo momento originale, la magnitudo di default è ottenuta come media dei due valori pesata con l’inverso del quadrato delle rispettive incertezze e l’incertezza è calcolata come la radice quadrata dell’inverso della somma dei pesi.

Per i record derivati dai cataloghi parametrici esteri, la magnitudo è ottenuta dalla conversione tramite la relazione empirica descritta nel seguito (Equazione 2), ad eccezione del catalogo svizzero ECOS-09 (Fäh et al., 2011), dal quale sono stati adottati i valori di Mw e le rispettive incertezze. Per alcuni terremoti, nonostante sia riportato un epicentro strumentale o da catalogo, non è stato possibile recuperare stime di magnitudo di alcun tipo.

3.2 Parametri macrosismici

I dati macrosismici a supporto di CPTI15 costituiscono il Database Macrosismico Italiano 2015 (DBMI15 release 3.0; Locati et al., 2021), che contiene 123956 dati di intensità per 3228 terremoti. I dati derivano da 190 tra studi, database, rapporti e bollettini pubblicati fino al 2020 ed elencati in Appendice 2.

Per ciascun terremoto, lo studio macrosismico di riferimento è stato accuratamente selezionato tra tutti quelli disponibili secondo quanto descritto in Locati et al. (2019; 2021), e sono stati archiviati, organizzati e resi accessibili – quando possibile – tramite il portale dell’Archivio Storico Macrosismico Italiano (ASMI; Rovida et al., 2017).

3.2.1. Localizzazione macrosismica

I parametri dei terremoti con dati macrosismici sono stati per la gran parte determinati con il metodo Boxer (Gasperini et al., 1999; 2010). Tra i metodi di localizzazione possibili nella versione 4.0 del codice è stato scelto il “metodo 0” (Gasperini et al., 2010), che calcola l’epicentro come il baricentro dei punti con la massima intensità. Tale scelta è motivata dalla verificata stabilità di tale metodo anche in presenza di distribuzioni di dati macrosismici non ottimali.

Per pochi terremoti con epicentro verosimilmente in mare o vicino alla costa è stata in caso eccezionale preferita la localizzazione attraverso il “metodo 4”. Tale metodo stima la localizzazione dell’epicentro in termini di latitudine, longitudine, profondità e intensità attesa secondo la relazione di Pasolini et al. (2008), minimizzando la somma dei quadrati dei residui (per i dettagli si veda Gasperini et al., 2010). L’incertezza relativa alle coordinate epicentrali è calcolata da Boxer, sia con il “metodo 0” sia con il “metodo 4” in casi con un numero sufficientemente elevato di dati di intensità.

In pochi casi in cui la localizzazione di Boxer appariva poco o per nulla coerente con la distribuzione delle intensità, si è modificato “manualmente” l’epicentro, facendolo in genere coincidere con il punto di massima intensità oppure non considerando uno o più punti di intensità elevata (presumibilmente anomali).

Inoltre, i parametri macrosismici di alcuni terremoti con dati di intensità, comunque considerati iDBMI15 non vengono forniti perché in evidente contrasto con le determinazioni strumentali disponibili giudicate affidabili.

Per alcuni terremoti dell’area etnea, anche in presenza di dati di intensità, si è preferito adottare la localizzazione proposta dallo studio macrosismico di riferimento, basata sugli effetti di fagliazione cosismica superficiale (per i dettagli si veda Azzaro et al., 2000).

3.2.2. Magnitudo macrosismica

La maggior parte delle magnitudo macrosismiche calcolate sono state determinate con Boxer, sia con il metodo delle isosisme e la nuova calibrazione descritta nel seguito, sia con la nuova relazione di conversione da Io a Mw (Equazione 2) nel caso di distribuzioni di intensità povere.

I dati macrosismici con intensità espresse da valori letterali ("HF", "SD", "D", "HD") sono stati trattati nel calcolo dei parametri secondo le convenzioni adottate da DBMI15 descritte in Locati et al. (2019; 2021), ad eccezione del ”felt” (“F”) che, visto il grande numero, è stato calibrato come classe di intensità a parte (si veda il paragrafo 3.2.3).

Se la magnitudo deriva da un’intensità epicentrale espressa da un valore letterale, sono stati utilizzati valori numerici arrotondati al mezzo grado più vicino: F = 4.0, HF = 5.0, SD = 5.5, D = 6.5, HD = 7.5.

L’incertezza sulla magnitudo macrosismica calcolata da Boxer è stata sempre riportata in catalogo, con valore comunque non inferiore a 0.10.

L’errore associato alle magnitudo derivate dall’intensità epicentrale mediante l’Equazione (2) è stato assunto pari a 0.46, corrispondente alla deviazione standard della distribuzione dei singoli eventi nel dataset di calibrazione.

Per i terremoti dell’area vulcanica dell’Etna la magnitudo macrosismica è stata determinata con la relazione di conversione da Io a ML di Azzaro et al. (2011), valida per i terremoti dell’area. La relazione da Io a Md di Azzaro et al. (2011) è stata invece applicata ai terremoti dell’area vulcanica dei Campi Flegrei e di Ischia per cui non è disponibile una relazione specifica. I valori di ML e di Md così ottenuti sono stati successivamente convertiti a Mw con le relazioni di Saraò et al. (2015) e Petrosino et al. (2008) valide rispettivamente per le aree vulcaniche dell’Etna e dei Campi Flegrei. I terremoti appartenenti a tali aree (Figura 2) sono marcati nella colonna “Sect” del file del catalogo (Appendice 1).

Aree vulcaniche dell’Etna (sinistra) e dei Campi Flegrei (destra)

Figura 2. Aree vulcaniche dell’Etna (sinistra) e dei Campi Flegrei (destra) come definite per gli scopi di CPTI15 e relativa sismicità.

3.2.3. Calibrazione di Boxer

Per il calcolo della magnitudo da dati macrosismici, la calibrazione di Boxer è stata aggiornata rispetto a quella usata per CPTI11 (la stessa usata per la porzione 1980-2002 di CPTI04). La nuova calibrazione è stata ottenuta con un dataset di 354 terremoti, selezionati tra quelli con dati macrosismici (per un totale di 30138 dati con intensità tra 2 e 11 MCS) e stime di magnitudo strumentali con magnitudo momento o proxy tra 2.8 e 7.1 (Figura 3). I terremoti con profondità ipocentrale maggiore di 30 km e quelli con meno di 10 dati di intensità sono stati esclusi dalla calibrazione, così come alcuni eventi con distribuzioni parziali o incomplete dei dati di intensità (ad esempio i terremoti di confine o quelli in mare).

Distribuzione, per classi, delle magnitudo e delle intensità del dataset impiegato per la calibrazione di Boxer

Figura 3. Distribuzione, per classi, delle magnitudo e delle intensità del dataset impiegato per la calibrazione di Boxer.

Le magnitudo strumentali utilizzate per la calibrazione sono state determinate come descritto al paragrafo seguente, e comprendono sia valori determinati da soluzioni del tensore momento sia da valori convertiti, al fine di garantire un range di magnitudo (e intensità) e una copertura temporale più ampi possibile. La calibrazione è stata effettuata per 16 classi di intensità (comprese tra il grado 2 e il 9) distinguendo i valori incerti tra due gradi e il “felt” come classi autonome della formula di Sibol et al. (1987) che viene applicata da Boxer:

Mi = ai + bi log2 (Ai) + ci Io2      (1)

dove M è la magnitudo, Ai è l’area della i-esima isosisma, Io è l’intensità epicentrale e ai,bi, ci sono i coefficienti riportati in Tabella 4.

Tabella 4 Coefficienti risultanti dalla calibrazione di Boxer.

Intensity a b c std Reg df
2 3.12202 0.0441 0.02241 0.2611 10.4 82
2-3 3.01875 0.0477 0.02309 0.1805 10.7 43
3 2.94284 0.0524 0.02345 0.2482 17.9 211
3-4 2.89718 0.0566 0.024 0.2194 16.4 139
F (3.9) 3.60901 0.0273 0.02374 0.2017 14 22
4 3.20351 0.0511 0.02218 0.2413 23 224
4-5 3.16818 0.0442 0.02667 0.239 20.1 134
5 3.69208 0.0243 0.02462 0.2433 27.1 118
5-6 3.97257 0.0198 0.02254 0.2337 21.4 48
6 3.83759 0.0359 0.02196 0.2244 33.8 50
6-7 3.96044 0.0344 0.02104 0.2112 29.5 32
7 4.00027 0.0605 0.01794 0.1942 49.3 27
7-8 4.29349 0.0367 0.01825 0.1265 30.7 15
8 4.45795 0.0528 0.01579 0.141 41.9 14
8-9 4.70681 0.0498 0.01462 0.0619 29 4
9 5.60472 0.1466 - 0.135 23.1 5

Dallo stesso dataset di calibrazione è stata ottenuta una nuova relazione empirica tra l’intensità epicentrale Io e Mw:

Mw = (0.4667 ± 0.0191) * Io + (1.8267 ± 0.1571)      (2)
std = 0.11; R2 = 0.99

La relazione (2) è stata applicata anche alle intensità epicentrali provenienti da cataloghi parametrici, come ad esempio quelli delle nazioni confinanti, che sono state utilizzate in mancanza di dati di intensità.

Il dataset di calibrazione è stato utilizzato anche per ricalcolare i coefficienti a e b, e la profondità di riferimento h della relazione di Pasolini et al. (2008), su cui si basa il metodo di localizzazione “4” di Boxer:

a = 0.00289 ± 0.00021
b = 1.248 ± 0.019
h = 7.45 ± 0.28

insieme a una nuova relazione tra l’intensità attesa all’epicentro (IE) e Mw:

IE = (0.650 ± 0.021) * Mw + (0.799 ± 0.123)      (3)
std = 0.395

3.3 Parametri strumentali

3.3.1. Localizzazione strumentale

I 44 cataloghi, banche dati e studi riportati in Appendice 3A forniscono localizzazioni strumentali per i terremoti nella finestra temporale 1904-2019.

Quando per uno stesso terremoto sono disponibili più determinazioni strumentali, la selezione è stata in generale operata secondo il seguente criterio temporale:

  • Bollettino ISC (International Seismological Centre) dal 1963 al 1980
  • CSTI1.1 (Catalogo strumentale dei Terremoti italiani; Gruppo di Lavoro CSTI, 2005) dal 1981 al 1996
  • CSI1.1 (Catalogo della Sismicità Italiana; Castello et al., 2006) dal 1982 al 2002
  • Bollettino Sismico Italiano INGV dal 2003 al 2019 (Margheriti et al., 2016; 2016a; 2016b; 2017; Nardi et al., 2016; Rossi et al., 2017; Battelli et al., 2018; Cantucci et al., 2019; Lombardi et al., 2019; Bono et al., 2019; Melorio et al., 2019; Berardi et al., 2020; Modica et al., 2020; Castellano et al., 2020; Pagliuca et al., 2020)

Le eccezioni al criterio illustrato sono tuttavia molteplici. Ad esempio le localizzazioni ISC sono state ritenute più affidabili di altre, e quindi selezionate, anche per il periodo successivo al 1980 sia per gli eventi profondi del Tirreno meridionale, sia per numerosi eventi fuori rete (ad esempio in Adriatico centrale, Mar Ionio, Stretto di Sicilia, Tirreno occidentale). Analogamente i dati di cataloghi e bollettini locali, quali ad esempio il bollettino OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale) per il Friuli Venezia Giulia o vari cataloghi strumentali dell’area etnea (Patané et al., 2004; Distefano e Di Grazia, 2005; Barberi et al., 2015; Alparone et al., 2020) sono stati preferiti per le rispettive aree nelle finestre temporali in cui sono disponibili, così come i cataloghi strumentali di Francia (SI-Hex; Cara et al., 2015) e Slovenia (Zivcic, 2009, per i terremoti a partire dal 1973).

3.3.2. Magnitudo momento da momento tensore

Seguendo i criteri esposti in Gasperini et al. (2012), tutte le stime di magnitudo momento disponibili, provenienti da cataloghi di tensori momento, sono state considerate (Tabella 5)per i terremoti compresi tra il 1976 e il 2019.

Tabella 5. Cataloghi di tensori momento considerati per i valori di magnitudo momento con la copertura temporale considerata .

Catalogo Validità
RCMT (European-Mediterranean Regional Centroid-Moment Tensors Catalog; Pondrelli, 2002) 2018-2019
Italian CMT (The Italian CMT dataset from 1977 to the present; Pondrelli e Salimbeni, 2006) 1976-2017
INGV TDMT (Scognamiglio et al., 2006) 2004-2019
SED-MT (SED-ETHZ Reviewed Regional Moment Tensor Catalog) 1999-2005
Global CMT (Global Centroid Moment Tensor Project) 1976-2019
NEIC (National Earthquake Information Center. Moment tensor solutions) 1980-2009

Quando cataloghi differenti riportano più stime di Mw per uno stesso terremoto, i relativi valori di Mw sono stati combinati e omogeneizzati seguendo i criteri di Gasperini et al. (2012). L’elenco completo dei cataloghi che forniscono stime di magnitudo è riportato in Appendice 3B.

3.3.3. Magnitudo momento “proxy”

In assenza di stime di magnitudo momento da tensore momento, sono state utilizzate magnitudo strumentali di diverso tipo e origine successivamente convertite a Mw.

Per quanto riguarda la sezione principale del catalogo, per la finestra temporale dal 1981 al 2019 sono stati principalmente considerati i cataloghi CSTI1.1 (Gruppo di lavoro CSTI, 2005) e CSI1.1 (Castello et al., 2006) e il Bollettino Sismico Italiano (Margheriti et al., 2016; 2016a; 2016b; 2017; Nardi et al., 2016; Rossi et al., 2017; Battelli et al., 2018; Cantucci et al., 2019; Lombardi et al., 2019; Bono et al., 2019; Melorio et al., 2019; Berardi et al., 2020; Modica et al., 2020; Castellano et al., 2020; Pagliuca et al., 2020), che forniscono diversi tipi di magnitudo locale. Questi valori sono stati selezionati, convertiti a Mw e combinati secondo quanto descritto in Gasperini et al. (2013).

Per la finestra temporale compresa tra il 1963 e il 1980 sono state principalmente selezionate stime di Ms e mb dal bollettino dell’ISC, integrate con stime del catalogo di Margottini et al. (1993). I valori di Ms e mb sono stati trattati e convertiti a Mw secondo Lolli et al. (2014; 2015). I valori di Mw convertiti da mb e Ms dell’ISC sono stati utilizzati anche nella finestra temporale 1981- giugno 2018 combinati tramite media pesata con l’inverso del quadrato delle incertezze con altri valori ottenuti da stime di ML, oppure sono stati preferiti a queste ultime per i terremoti profondi (in particolare nel Tirreno meridionale) o al di fuori della copertura della rete nazionale. Altre eccezioni ai criteri sopra descritti sono state introdotte in casi di mancanza di uno (o più) dataset nella rispettiva finestra temporale, o in casi in cui si è verificata la scarsa affidabilità del dato.

Per la finestra temporale 1972-1980 sono stati anche considerati valori di ML Wood-Anderson (WA) di Roma Monte Porzio, ricavate dal Bollettino ING, e di Trieste, pubblicate da Sandron et al. (2015). Le prime sono state convertite a Mw sommando un offset fisso di 0.22 unità di magnitudo (Lolli et al., 2018), mentre per quelle di Trieste è stata adottata la conversione proposta da Sandron et al. (2015). Se disponibili entrambe, le magnitudo proxy da WA sono state combinate con quelle da ISC.

In mancanza di altri dati, sono stati anche utilizzati alcuni valori di ML dedotti dal catalogo PFG (Postpischl, 1985a) per le quali si è osservata una sostanziale coincidenza con Mw (come ottenuta da ISC; Lolli et al., 2018). Alcune stime di mb e Ms da Margottini et al. (1993) sono state utilizzate anche per eventi prima del 1963. La Tabella 6 riassume i dataset utilizzati, la loro validità temporale di massima, il tipo di magnitudo fornito e la rispettiva conversione a Mw.

Tabella 6. Dataset che forniscono magnitudo strumentali a CPTI15 con la rispettiva finestra temporale e il metodo di conversione a Mw.

Catalogo Validità Tipo M Conversione a Mw
CSTI1.1 1981-1996 Md, Ma, ML Gasperini et al., 2013
CSI1.1 1997-2002 ML, Md Gasperini et al., 2013
BSI 2003-2019 Md, ML Gasperini et al., 2013
ISC 1964-2018 mb, Ms Lolli et al., 2014; 2015
MARAL993 1903-1975 mb, Ms Lolli et al., 2014; 2015
BSING 1972-1980 ML WA Lolli et al., 2018
POST985 1962-1978 ML Lolli et al., 2018
SANAL015 1977-1978 ML WA Sandron et al., 2015

In conclusione, lo schema generale di priorità per la scelta delle magnitudo strumentali è riportato in Tabella 7.

Tabella 7. Schema delle priorità seguite nella scelta della magnitudo strumentale. Con l’eccezione delle Mw da tensori momento (priorità 1), le altre stime sono combinate anche con quelle macrosismiche nella determinazione della MwDef.

Priorità Tipo M Periodo Note
1 Mw da tensori momento 1976-2019 sempre selezionata se esiste, anche come MwDef
2 Proxy ML 1981-2019 si combina con 3
3 Proxy mb, Ms (ISC) 1963-2018 si combina con 2 o con 4
4 Proxy WA 1972-1980 si combina con 3
5 Proxy mb, Ms (Margottini et al., 1993) 1903-1975 solo in mancanza di altri dati
6 Proxy ML PFG 1962-1978 solo in mancanza di altri dati

In aggiunta, sono state considerate le magnitudo momento calcolate da Bernardi et al. (2005) per alcuni terremoti con epicentro in Svizzera e da Pino et al. (2000) per il terremoto del 28 dicembre 1908 (Stretto di Messina).

Per quanto riguarda i terremoti etnei, la scelta delle magnitudo strumentali, a meno di stime di Mw da tensore momento come sopra, sono ricadute su cataloghi locali, dove disponibili, e relazioni ad-hoc, così come riassunto in Tabella 8.

Tabella 8. Dataset che forniscono magnitudo strumentali per i terremoti dell’area etnea, con la finestra temporale di validità e il metodo di conversione a Mw.

Catalogo Validità Tipo M Conversione a Mw
Distefano e Di Grazia, 2005 1980-1997 Md, ML Tuvè et al. 2015 (Md-ML); Saraò et al., 2015 (ML-Mw)
Patané et al., 2004 1988-1998 Md, ML Tuvè et al. 2015 (Md-ML); Saraò et al., 2015 (ML-Mw)
EtnaRCSC (Alparone et al., 2020) 1999-2019 Md, ML Tuvè et al. 2015 (Md-ML); Saraò et al., 2015 (ML-Mw)
INGV Mediterranean Very Broadband Seismographic Network 1999-2002 ML Saraò et al., 2015

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Appendice 1 - Formato del file di CPTI15

 

Field Description
N Record number (in chronological order)
Sect Catalogue section, related to a specific seismological context
  • MA = main
  • NV = Phlegraean volcanic area
  • EV = Etna volcanic area
  • CA = Calabrian arc (subduction)
Year Origin time: year
Mo Origin time: month
Da Origin time: day
Ho Origin time: hour
Mi Origin time: minutes
Se Origin time: seconds
EpicentralArea Epicentral area or area of the largest macroseismic effects
MainRef Main bibliographical reference:
  • equal to RefM when TLdef = MM, MI, ND
  • equal to RefIns when TLdef = II o IM
  • code of the reference parametric catalogue when TLDef = PC
TLDef Type of default location:
  • MI = macroseismic (alternative to instrumental)
  • IM = instrumental (alternative to macroseismic)
  • II = instrumental (only choice)
  • MM = macroseismic (only choice)
  • PC = from parametric catalogue
  • NP = location not defined
LatDef Default epicentral latitude (WGS84)
LonDef Default epicentral longitude (WGS84)
DepDef Default depth in km (instrumental; only when TLDef = II or IM)
IoDef Default epicentral intensity
TIoDef Source of the default epicentral intensity:
  • bx = from macroseismic data, determined using Boxer
  • pc = from parametric catalogue
  • dm = from macroseismic data according to the referenced study (RefM)
MwDef Default moment magnitude
ErMwDef Error associated to the default moment magnitude
TMwDef Default moment magnitude determination code:
  • InsO = instrumental, recorded
  • InsC = instrumental, converted from other magnitude scales
  • Mdm = macroseismic, from intensity data
  • MIo = macroseismic, converted from epicentral intensity
  • Mpc = from the source parametric catalogue
  • Wmim = mean of MwIns and MwM, weighted with the inverse of the related variances
RefM Reference code of the macroseismic dataset
MdpN Number of macroseismic data
Imax Maximum intensity
LatM Epicentral latitude: macroseismic determination (WGS84)
LonM Epicentral longitude: macroseismic determination (WGS84)
ErrLatM Error associated to the latitude, determined using Boxer [km]
ErrLonM Error associated to the longitude, determined using Boxer [km]
TepiM Method for the determination of the macroseismic epicentre:
  • bx0: determined by Boxer, method 0
  • bx4: determined by Boxer, method 4
  • bxM: determined by Boxer (method 0), and modified
  • dm: from macroseismic data according to the procedures described in the referenced study (RefM)
Io Epicentral intensity
MwM Moment magnitude: macroseismic determination
ErMwM Error associated to the macroseismic moment magnitude
TMwM Method for the determination of moment magnitude from macroseismic data:
  • bxn = calculated by Boxer using the isoseismals method
  • bxi = calculated by Boxer using epicentral intensity
  • Io = converted from Io with the same relation used by Boxer
  • IoV1 = converted from Io using relations for the Etna volcanic area
  • IoV2 = converted from Io using relations for the Phlegraean volcanic area
RefIns Reference code of the source of the instrumental epicentre
LatIns

Epicentral latitude: instrumental determination (WGS84)
LonIns Epicentral longitude: instrumental determination (WGS84)
DepIns Hypocentral depth [km]
MwIns Instrumental moment magnitude
ErMwIns Error associated to the instrumental moment magnitude
TMwIns Instrumental magnitude origin:
  • MwMT = from moment tensor solution
  • Swa = from S-waves amplitude
  • SM = from spectral method
  • Pry_ml = converted from local magnitude
  • Pry_mdml = converted from local magnitude derived from duration magnitude
  • Pry_mlmsmb = mean of Mw values converted from Ml, Ms, and mb estimates, weighted with the weighted with the inverse of the related variances
  • Pry_msmb = mean of Mw values converted from Ms and mb estimates, weighted with the weighted with the inverse of the related variances
  • Pry_msmbWA = mean of Mw values converted from Ms, mb, and Ml Wood-Anderson estimates, weighted with the weighted with the inverse of the related variances
  • Pry_WA = converted from Ml Wood-Anderson
RefMwIns Reference code(s) of the source of the instrumental magnitude
EqID Earthquake identifier (not chronologically ordered)
CPTI11id Record identifier in CPTI11
Updates Names of the field with values changed with respect to CPTI15 v2.0

Appendice 2 – Dataset macrosismici

La tabella riporta la sigla presente nel file CPTI15 (campo “RefM”), il corrispondente riferimento bibliografico degli studi che contribuiscono con dati macrosismici al catalogo, il numero dei terremoti indicati in ciascuno studio e il relativo numero di dati di intensità.

Codice (RefM) Riferimento bibliografico N. terr. MdpN
ALBAL003 Albini P., Migliavacca P., Moroni A., 2003. Studio di alcuni terremoti di intensità epicentrale moderata in Italia settentrionale. Rapporto tecnico, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Milano, 58 pp. + appendices. 23 175
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AMGNDT995 Archivio Macrosismico GNDT, 1995. Studi preliminari di terremoti attraverso i repertori sismologici. Archivio macrosismico del GNDT, Milano. 241 7561
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ARCAL012a Arcoraci L., Berardi M., Brizuela B., Castellano C., Del Mese S., Graziani L., Maramai A., Rossi A., Sbarra M., Tertulliani A., Vecchi M., Vecchi S., Bernardini F., Ercolani E., 2012. Rilievo macrosismico degli effetti del terremoto del 25 gennaio 2012 (Pianura Padana). Rapporto tecnico QUEST, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Roma, 9 pp. https://doi.org/10.13127/QUEST/20120125 1 25
ARCAL013 Arcoraci L., Bernardini F., Brizuela B., Ercolani E., Graziani L., Leschiutta I., Maramai A., Tertulliani A., Vecchi M., 2013. Rapporto macrosismico sul terremoto del 21 giugno 2013 (ML 5.2) in Lunigiana e Garfagnana (province di Massa-Carrara e di Lucca) (aggiornato al 30 giugno 2013). Rapporto tecnico QUEST, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Roma, 5 pp. https://doi.org/10.13127/QUEST/20130621 1 27
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ARCAL019 Arcoraci L., Graziani L., Malagnini A., Martini G., Paolini S., Tertulliani A., 2019. QUEST - Rapporto macrosismico sul terremoto del 23 giugno 2019 Mw 3.6 (ML 3.7) in provincia di Roma. Rapporto interno. doi 10.5281/zenodo.3269202 1 40
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Appendice 3 - Dataset strumentali

A) La tabella riporta la sigla presente nel file CPTI15 (campo “RefIns”), il corrispondente riferimento bibliografico dei cataloghi e degli studi che contribuiscono con epicentri strumentali al catalogo e il numero dei terremoti indicati in ciascuno studio.

Codice (RefIns) Riferimento bibliografico N. terr.
ALPAL015 Alparone S., Maiolino V., Mostaccio A., Scaltrito A., Ursino A., Barberi G., D’Amico S., Di Grazia G., Giampiccolo E., Musumeci C., Scarfì L., Zuccarello L., 2015. Instrumental seismic catalogue of Mt. Etna earthquakes (Sicily, Italy): ten years (2000-2010) of instrumental recordings. Annals of Geophysics, 58, 4, S0435. https://doi.org/10.4401/ag-6591 2
BCIS Bureau Central International de Séismologie. Bulletin Mensuel. Strasbourg (France). 3
BCSF-BS Bureau Central Sismologique Français - Réseau National de Surveillance Sismique. Bulletin BCSF. http://renass.unistra.fr 3
BSI016 Margheriti L., Mele F. M., Marchetti A., Nardi A., 2016. Bollettino Sismico Italiano, I quadrimestre 2015. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201501 7
BSI016a Margheriti L., Mele F. M., Marchetti A., Nardi A., 2016. Bollettino Sismico Italiano, II quadrimestre 2015. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201502 2
BSI016b Margheriti L., Mele F. M., Marchetti A., Nardi A., 2016. Bollettino Sismico Italiano, III quadrimestre 2015. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201503 1
BSI016c Nardi A., Margheriti L., Mele F. M., Marchetti A., 2016. Bollettino Sismico Italiano, I quadrimestre 2016. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201601 2
BSI017 Margheriti L., Nardi A., Mele F. M., Marchetti A., 2017. Bollettino Sismico Italiano, II quadrimestre 2016. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201602 24
BSI017a Rossi A., Nardi A., Marchetti A., Mele F. M., Margheriti L., 2017. Bollettino Sismico Italiano, III quadrimestre 2016. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201603 61
BSI018 Battelli P., Rossi, A., Nardi A., Marchetti A., Mele F. M., Margheriti L., 2018. Bollettino Sismico Italiano, I quadrimestre 2017. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201701 22
BSI019 Cantucci B., Rossi A., Nardi A., Marchetti A., Improta L., Lombardi A.M., Latorre D., Mele F.M., Margheriti L., 2019. Bollettino Sismico Italiano (BSI), II quadrimestre 2017. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201702 5
BSI019a Lombardi A.M., Rossi A., Nardi A., Marchetti A., Improta L., Berardi M., Latorre D., Mele F.M., Margheriti L., Battelli P., 2019. Bollettino Sismico Italiano (BSI), III quadrimestre 2017. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201703 4
BSI019b Melorio C., Lombardi A.M., Nardi A., Marchetti A., Berardi M., Mele F.M., Margheriti L., Battelli P., Castellano C., Rossi A., 2019. Bollettino Sismico Italiano (BSI), I quadrimestre 2018 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201801 6
BSI019c Bono A., Lombardi A.M., Rossi A., Nardi A., Marchetti A., Improta L., Berardi M., Latorre D., Mele F.M., Margheriti L., Battelli, P.,  2019. Bollettino Sismico Italiano (BSI), II quadrimestre 2018 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201802 7
BSI020 Berardi M., Battelli P., Melorio C., Modica G., Thermes C., Baccheschi P., Castellano C., Cheloni D., Lisi A., Marchetti A., 2020. Bollettino Sismico Italiano (BSI), III quadrimestre 2018 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201803 2
BSI020a Modica G., Battelli P., Berardi M., Castellano C., Melorio C., Nardi A., Pagliuca N.M., Pirro M., Arcoraci L., Baccheschi P., 2020. Bollettino Sismico Italiano (BSI), I quadrimestre 2019 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201901 2
BSI020b Castellano C., Battelli P., Berardi M., Modica G., Melorio C., Nardi A., Pagliuca N.M., Pirro M., Baccheschi P., Castello B., 2020. Bollettino Sismico Italiano (BSI), II quadrimestre 2019 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201902 1
BSI020c Pagliuca N.M., Battelli, P., Berardi M., Modica G., Castellano C., Melorio C., Nardi A., Pirro M., Arcoraci L., Baccheschi P., 2020. Bollettino Sismico Italiano (BSI), III quadrimestre 2019 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201903 11
BSING Istituto Nazionale di Geofisica. Bollettino sismico mensile. 48
BSINGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Bollettino Sismico Italiano. http://bollettinosismico.rm.ingv.it/ 214
CACAL015 Caciagli M., Camassi R., Danesi S., Pondrelli S., Salimbeni S., 2015. Can We Consider the 1951 Caviaga (Northern Italy) Earthquakes as Noninduced Events? Seismological Research Letters, 86, 5, 1335-1345. https://doi.org/10.1785/0220150001 1
CECAL005 Cecić I., Zivcic M., Jesenko T., Kolar J., 2005. Potresi v Sloveniji leta 2004. In: R. Vidrih J., Potresi v letu 2004, URSG, Ljubljana, pp. 16-41. 1
CECAL999 Cecić I., Zivcic M., Gosar A., Jesenko T., 1999. Potresi v Sloveniji leta 1998. In: J. Lapajne (Ed.), Potresi v letu 1998, URSG, Ljubljana, pp. 11-48. 1
CSI1.1 Castello B., Selvaggi G., Chiarabba C., Amato A., 2006. CSI Catalogo della sismicità italiana 1981-2002, versione 1.1. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/CSI.1.1 236
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DPCV3015 Barberi G., Cocina O., Maiolino V., Scarfì L., 2016. Parametric catalogue of Mt. Etna earthquakes from 1999 to 2015: a relocated dataset by 3D velocity model and tomoDDPS code. DPC-INGV V3 Project, 2012-2015 volcanological programme, RU 1 report. Miscellanea 29, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Roma, 114
EtnaRCSC Alparone S.C., Barberi G., Di Grazia G., Ferrari F., Giampiccolo E., Maiolino V., Mostaccio A., Musumeci C., Scaltrito A., Sciotto M., Tusa G., Tuvè T., Ursino A., 2020. Mt. Etna Revised and Concise Seismic Catalog from 1999 (EtnaRCSC). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/ETNASC/ETNARCSC 71
INGVRCMT Pondrelli S., 2002. European-Mediterranean Regional Centroid-Moment Tensors Catalog (RCMT). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/RCMT/EUROMED 1
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JESAL016 Jesenko T., Šket Motnikar B., Cecić I., Godec M., Prosen T., Živčić M., 2016. Potresi v Sloveniji leta 2015 - Earthquakes in Slovenia in 2015. In: Gosar A., Potresi v letu 2015 - Earthquakes in 2015. ARSO Potresi, Ljubljana, 13-31. 1
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SIHEX015 Cara M., Cansi Y., Schlupp A., Arroucau P., Béthoux N., Beucler E., Bruno S., Calvet M., Chevrot S., Deboissy A., Delouis B., Denieul M., Deschamps A., Doubre C., Fréchet J., Godey S., Golle O., Grunberg M., Guilbert J., Haugmard M., Jenatton L., Lambotte S., Leobal D., Maron C., Mendel V., Merrer S., Macquet M., Mignan A., Mocquet A., Nicolas M., Perrot J., Potin B., Sanchez O., Santoire J., Sèbe O., Sylvander M., Thouvenot F., Van Der Woerd J., Van Der Woerd K., 2015. SI-Hex: a new catalogue of instrumental seismicity for metropolitan France. Bulletin de la Société Géologique de France, 186(1), pp.3-19. https://doi.org/10.2113/gssgfbull.186.1.3 21
SLEAL999 Slejko D., Neri G., Orozova I., Renner G. and Wyss M., 1999. Stress field in Friuli (NE Italy) from fault plane solutions of activity following the 1976 mainshock. Bull. Seism. Soc. Am. 89, 1037-1052. 35
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ZIVC009 Živcic M., 2009. Earthquake Catalogue of Slovenia. http://gis.arso.gov.si/atlasokolja/profile.aspx?id=Atlas_Okolja_AXL@Arso 6

B) La tabella riporta la sigla presente nel file CPTI15 (campo “RefMwIns”) e il corrispondente riferimento bibliografico dei cataloghi e degli studi che contribuiscono con stime di magnitudo strumentali al catalogo.

Codice (RefMwIns) Riferimento bibliografico
BENAL005 Bernardi F., Braunmiller J., Giardini D., 2005. Seismic Moment from Regional Surface-Wave Amplitudes: Applications to Digital and Analog Seismograms. Bull. Seism. Soc. Am. 95, 408-418. https://doi.org/10.1785/0120040048
BSI016 Margheriti L., Mele F. M., Marchetti A., Nardi A., 2016. Bollettino Sismico Italiano, I quadrimestre 2015. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201501
BSI016a Margheriti L., Mele F. M., Marchetti A., Nardi A., 2016. Bollettino Sismico Italiano, II quadrimestre 2015. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201502
BSI016b Margheriti L., Mele F. M., Marchetti A., Nardi A., 2016. Bollettino Sismico Italiano, III quadrimestre 2015. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201503
BSI016c Nardi A., Margheriti L., Mele F. M., Marchetti A., 2016. Bollettino Sismico Italiano, I quadrimestre 2016. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201601
BSI017 Margheriti L., Nardi A., Mele F. M., Marchetti A., 2017. Bollettino Sismico Italiano, II quadrimestre 2016. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201602
BSI017a Rossi A., Nardi A., Marchetti A., Mele F. M., Margheriti L., 2017. Bollettino Sismico Italiano, III quadrimestre 2016. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201603
BSI018 Battelli P., Rossi, A., Nardi A., Marchetti A., Mele F. M., Margheriti L., 2018. Bollettino Sismico Italiano, I quadrimestre 2017. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201701
BSI019b Melorio C., Lombardi A.M., Nardi A., Marchetti A., Berardi M., Mele F.M., Margheriti L., Battelli P., Castellano C., Rossi A., 2019. Bollettino Sismico Italiano (BSI), I quadrimestre 2018 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201801
BSI019c Bono A., Lombardi A.M., Rossi A., Nardi A., Marchetti A., Improta L., Berardi M., Latorre D., Mele F.M., Margheriti L., Battelli, P.,  2019. Bollettino Sismico Italiano (BSI), II quadrimestre 2018 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201802
BSI020b Castellano C., Battelli P., Berardi M., Modica G., Melorio C., Nardi A., Pagliuca N.M., Pirro M., Baccheschi P., Castello B., 2020. Bollettino Sismico Italiano (BSI), II quadrimestre 2019 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201902
BSI020c Pagliuca N.M., Battelli, P., Berardi M., Modica G., Castellano C., Melorio C., Nardi A., Pirro M., Arcoraci L., Baccheschi P., 2020. Bollettino Sismico Italiano (BSI), III quadrimestre 2019 (Version 1). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/BSI/201903
BSING Istituto Nazionale di Geofisica. Bollettino sismico mensile.
BSINGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Bollettino Sismico Italiano. http://bollettinosismico.rm.ingv.it/
CSI1.1 Castello B., Selvaggi G., Chiarabba C., Amato A., 2006. CSI Catalogo della sismicità italiana 1981-2002, versione 1.1. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/CSI.1.1
CSTI1.1 Gruppo di Lavoro CSTI, 2005. Catalogo Strumentale dei Terremoti Italiani dal 1981 al 1996 (Versione 1.1). https://emidius.mi.ingv.it/CSTI/Versione1_1/
EtnaRCSC Alparone S.C., Barberi G., Di Grazia G., Ferrari F., Giampiccolo E., Maiolino V., Mostaccio A., Musumeci C., Scaltrito A., Sciotto M., Tusa G., Tuvè T., Ursino A., 2020. Mt. Etna Revised and Concise Seismic Catalog from 1999 (EtnaRCSC). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/ETNASC/ETNARCSC
GLOBCMT Global Centroid Moment Tensor Project. http://www.globalcmt.org
INGVRCMT Pondrelli S., 2002. European-Mediterranean Regional Centroid-Moment Tensors Catalog (RCMT). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/RCMT/EUROMED
INGVTDMT Scognamiglio L., Tinti E., Quintiliani M., 2006. Time Domain Moment Tensor. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) - Osservatorio Nazionale Terremoti. https://doi.org/10.13127/TDMT
ISC International Seismological Centre, 2019. On-line Bulletin. https://doi.org/10.31905/D808B830
ISIDE ISIDe Working Group, 2007. Italian Seismological Instrumental and Parametric Database (ISIDe). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/ISIDE
ITACMT Pondrelli S., Salimbeni S., 2006. Italian CMT Dataset. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/RCMT/ITALY
MARAL993 Margottini  C., Ambraseys N.N., Screpanti A., 1993. La magnitudo dei terremoti italiani del XX secolo. ENEA, rapporto interno, Roma, 57 pp.
MEDN-INGV Mediterranean Very Broadband Seismographic Network. http://mednet.rm.ingv.it/
NEIC National Earthquake Information Center. Moment tensor solutions. http://earthquake.usgs.gov/earthquakes/search/
PATAL004 Patané D., Cocina O., Falsaperla S., Privitera E., Spampinato S., 2004. Mt. Etna volcano: A Seismological Framework. In: Bonaccorso A., Calvari S., Coltelli M., Del Negro C., Falsaperla S. (ed.), Mt. Etna: volcano laboratory, American Geophysical Union, Geophysical monograph, 143, pp. 147-165 + CD. https://doi.org/10.1029/GM143
PINAL000 Pino N.A., Giardini D. and Boschi E., 2000. The December 28, 1908, Messina Straits, Southern Italy, earthquake: waveform modelling of regional seismograms. J. Geoph. Res. 105, B11, 25473-25492. https://doi.org/10.1029/2000JB900259
POST985 Postpischl D., 1985. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1980. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2B, Bologna, 239 pp.
SANAL015 Sandron D., Gentile G.F., Gentili S., Saraò A., Rebez A., Santulin M., Slejko D., 2015. The Wood-Anderson of Trieste (Northeast Italy): One of the Last Operating Torsion Seismometers. Seismological Research Letters, 86, 6, 1-10. https://doi.org/10.1785/0220150047
SED-MT Schweizerische Erdbebendienst - ETH Zürich. Reviewed Regional Moment Tensor Catalog. http://www.seismo.ethz.ch/it/research-and-teaching/products-software/moment-tensors/earlier-mt-catalogues/index.html
UNICT005 Distefano G., Di Grazia G., 2005. Database localizzazioni ipocentrali terremoti Etna dal 1977 al 2001. Progetto DPC-INGV V3, Convenzione INGV-DPC 2004-2006, Task 4-deliverable 4.2.2.

Appendice 4 – Terremoti di CPTI11 non in CPTI15.

Elenco dei terremoti di CPTI11 non più presenti in CPTI15 e relativa motivazione.

N Year Mo Da Ho Mi Ax Rt Lat Lon Mw Motivo
29 1197 Brescia Guidoboni et al., 2007 Falso secondo ENEL (1985)
34 1223 Gargano Guidoboni et al., 2007 41.873 15.981 5.78 Falso secondo Camassi et al. (2012)
43 1268 11 4 Trevigiano Guidoboni et al., 2007 45.735 12.079 5.35 Falso secondo Camassi et al. (2012)
52 1279 4 24 17 Cividale del Friuli Guidoboni et al., 2007 Falso secondo Camassi et al. (2012)
72 1310 Villa S. Giovanni Postpischl, 1985 38.25 15.667 5.14 Falso secondo Molin et al., (2008)
89 1346 2 22 11 Ferrara Guidoboni et al., 2007 44.836 11.618 4.93 Falso secondo Camassi e Castelli (2013)
167 1461 6 Castelcivita Postpischl, 1985 40.5 15.25 5.14 Falso secondo Molin et al., (2008)
215 1502 9 23 Cuneo Guidoboni et al., 2007 Falso secondo SGA (2002)
264 1549 5 3 Savona Arch.Mac.GNDT, 1995 44.307 8.48 4.93 Falso secondo Camassi et al. (2015)
288 1571 11 1 Tirol Van Gils & Ley., 1991a 47.3 11.4 5.14 Falso secondo Hammerl (2015)
404 1687 Castel Bolognese Postpischl, 1985 44.333 11.75 4.72 Falso secondo Molin et al., (2008)
421 1691 7 14 Bovolenta Postpischl, 1985 45.333 11.833 4.72 Falso secondo Molin et al., (2008)
659 1780 1 3 Monte Oliveto Arch.Mac.GNDT, 1995 4 Falso secondo Camassi et al. (2011)
839 1831 4 9 Stilo Postpischl, 1985 38.5 16.5 4.93 Falso secondo Molin et al., (2008)
890 1839 8 18 1 Cosenza Postpischl, 1985 39.3 16.25 4.72 Falso secondo Molin et al., (2008)
974 1858 8 6 12 15 Ricigliano Postpischl, 1985 40.75 15.55 5.14 Falso secondo Molin et al., (2008)
1208 1889 6 30 21 15 Basso Tirreno Postpischl, 1985 38.583 14.583 5.14 Falso secondo Molin et al., (2008)
1336 1897 5 15 5 57 Ljubljana Cvijanovic, 1981 46 14.5 5.57 Falso secondo Molin et al., (2008)
1355 1898 2 17 6 2 S. Sofia Postpischl, 1985 43.917 11.917 4.72 Falso secondo Molin et al., (2008)
1403 1901 1 15 14 30 CIVITAQUANA Postpischl, 1985 42.267 13.9 4.72 Falso secondo Molin et al., (2008)
1485 1905 9 14 5 TERME BRENNERO Postpischl, 1985 47 11.5 4.51 Falso secondo Molin et al., (2008)
1581 1909 11 2 3 44 RIJEKA Postpischl, 1985 45.2 14.2 4.72 Falso secondo Molin et al., (2008)
1643 1913 6 28 2 47 VILLA S.GIOVANNI Postpischl, 1985 38.167 15.583 4.51 Falso secondo Molin et al., (2008)
1986 1934 11 9 23 9 SPEZZANO Postpischl, 1985 39.283 16.333 4.93 Falso secondo Molin et al., (2008)
2041 1940 2 4 19 25 ABBADIA Postpischl, 1985 42.883 11.617 4.72 Falso secondo Molin et al., (2008)
2121 1949 12 9 13 45 Reggio Calabria Boll. Strum. ING 38.117 15.583 4.43 Falso secondo Molin et al., (2008)
2211 1957 12 3 16 20 NORCIA Postpischl, 1985 42.783 13.1 4.72 Falso secondo Molin et al., (2008)
2274 1962 9 12 22 ALVITO Boll. Strum. ING 41.667 13.717 4.5 Falso secondo Molin et al., (2008)
2286 1963 5 20 4 M.LETO Boll. Strum. ING 43.4 12.5 4.7 Falso secondo Molin et al., (2008)
2306 1965 3 15 8 56 CAPRIATA Postpischl, 1985 44.7 8.7 4.51 Falso secondo Molin et al., (2008)
2395 1970 5 5 12 49 PAVULLO Postpischl, 1985 44.35 10.85 4.72 Falso secondo Molin et al., (2008)
2410 1970 12 30 5 16 PARTANNA Postpischl, 1985 37.7 12.9 4.51 Falso secondo Molin et al., (2008)
1071 1877 1 25 3 53 Valbruna OGS, 1987 46.45 13.3 4.93 Nessun riscontro in altri studi
1757 1918 1 14 6 44 ARETINO Camassi & Stu., 1997 43.5 11.8 4.9 Nessun riscontro in altri studi
1826 1923 1 1 17 55 NOTRANJSKO Cvijanovic, 1981 45.9 14.4 4.93 Nessun riscontro in altri studi
2012 1937 2 26 Medio Adriatico Boll. Strum. ING 43.9 13.1 4.43 Nessun riscontro in altri studi
2082 1946 2 18 23 PIONE Boll. Strum. ING 44.6 9.6 4.7 Nessun riscontro in altri studi
2089 1947 4 14 14 53 Medio Adriatico Boll. Strum. ING 42.5 15 4.77 Nessun riscontro in altri studi
2319 1966 5 26 18 7 Monteveglio Int. Seism. Sum. Cat. 44.5 11.2 4.7 Nessun riscontro in altri studi
2330 1967 9 24 22 27 Lecchese ISC Bull. 45.75 9.39 4.52 Nessun riscontro in altri studi
2676 1983 1 19 8 8 Alto Ionio Castello et al., 2006 39.031 18.873 4.64 Duplicato
3046 2000 8 21 17 24 Monferrato Castello et al., 2006 44.74 8.422 5.04 Duplicato
317 1600 Palazzuolo Castelli et al., 1996 44.113 11.548 5.35 Errore di trascrizione
2668 1982 10 17 10 56 Tirol GdL CSTI, 2005 47.489 11.172 4.8 Errore di trascrizione
2680 1983 5 7 22 9 Penisola Salentina GdL CSTI, 2005 40.062 17.89 4.96 Errore di trascrizione
2689 1983 11 8 18 21 Mar Ionio GdL CSTI, 2005 38.983 17.42 5.37 Errore di trascrizione
2711 1984 6 19 1 27 Adriatico centrale GdL CSTI, 2005 42.869 15.29 4.56 Errore di trascrizione
2732 1985 8 15 4 45 ZONA LUBIANA GdL CSTI, 2005 46.16 14.339 4.47 Errore di trascrizione
2757 1986 7 22 7 13 Isole Tremiti GdL CSTI, 2005 42.057 15.729 4.56 Errore di trascrizione
2855 1993 11 6 23 21 ZONA RAVENNA GdL CSTI, 2005 44.253 12.038 4.47 Errore di trascrizione

Studi citati nella colonna “Motivo”

Camassi R., Caracciolo C.H., Castelli V., Ercolani E., Bernardini F., Albini P., Rovida A., 2012. Contributo INGV al WP2 del progetto HAREIA - Historical and Recent Earthquakes in Italy and Austria: Studio della sismicità storica del Friuli Venezia-Giulia, Veneto e Alto Adige. Rapporto finale, Bologna, 23 pp. + 5 Allegati

Camassi R., Castelli V., 2013. The curious case of the 1346 earthquake recorded only by very young chroniclers. Seismological Research Letters, 84, 6, 1089-1097. http://doi.org/10.1785/0220130063

Camassi R., Castelli V., Caracciolo C.H., Ercolani E., Bernardini F., 2015. Revisione speditiva di alcuni terremoti di area nord occidentale. Rapporto interno, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, 27 pp.

Camassi R., Castelli V., Molin D., Bernardini F., Caracciolo C. H., Ercolani E. and Postpischl L., 2011. Materiali per un catalogo dei terremoti italiani: eventi sconosciuti, rivalutati o riscoperti. Quaderni di Geofisica, 96, INGV, Roma, 53 pp.

ENEL, 1985. Studi e indagini per l'accertamento della idoneità tecnica delle aree suscettibili di insediamento di impianti nucleari per le Regioni Piemonte, Lombardia e Puglia: indagini di sismica storica. Rapporti tecnici predisposti da ISMES-SGA, Roma.

Hammerl C., 2015. The four strongest earthquakes in Tyrol/ Austria during XVIth and XVIIth centuries: from archival sources to macroseismic intensities. Acta Geodaetica et Geophysica, 50, 1, 39-62. http://doi.org/10.1007/s40328-014-0083-3

Molin D., Bernardini F., Camassi R., Caracciolo C.H., Castelli V., Ercolani E., Postpischl L., 2008. Materiali per un catalogo dei terremoti italiani: revisione della sismicità minore del territorio nazionale. Quaderni di Geofisica, 57, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Roma, 75 pp.

SGA, 2002. Ricerche, revisioni e confronti. Terremoti storici. Rapporto Tecnico, Incarico INGV-MI, 01/2002, 25 gennaio 2002, RPT 248/02, Bologna, 214 pp. + CD-ROM.