TEMA
DI RICERCA: 2
TITOLO
DEL PROGETTO: Analisi di scenario nella Liguria occidentale e soluzioni per
la conservazione dei centri storici
DURATA
DEL PROGETTO: 36 mesi
COORDINATORE SCIENTIFICO:
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Sergio Lagomarsino |
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Dipartimento di Ingegneria Strutturale e
Geotecnica |
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Università
di Genova |
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Via
Montallegro 1, 16145 Genova |
|
Tel.:
0103532521 |
|
Fax:
0103532534 |
|
e-mail:
lagomarsino@diseg.unige.it |
La Liguria
occidentale e i terremoti
U.R. 2 -
Responsabile: E. Guidoboni
Storia Geofisica Ambiente srl,
Bologna
Per
il secondo anno di ricerca gli argomenti da approfondire sono i seguenti:
·
effetti del terremoto
del 1818 a Taggia;
·
effetti del terremoto
del 1831 a Taggia e a Castellaro;
·
elementi generali
dell'edilizia storica in relazione ai danni sismici;
·
analisi della
documentazione reperita, in particolare di quella conservata presso l'Archivio
di Stato di Torino, relativa soprattutto al terremoto del 26 maggio 1831;
·
proseguimento della
ricerca archivistica finalizzata al reperimento di informazioni che integrino
gli scenari sismici delle località di Taggia e Castellaro in generale e dei tre
edifici monumentali oggetto di approfondimento. A tale scopo si prevede di
vagliare altri fondi conservati presso l'Archivio
Centrale dello Stato: in particolare il fondo Culto e il fondo in cui si conserva la documentazione prodotta
dalla Commissione Reale, istituita il 31 maggio 1887 allo scopo di erogare i
fondi per la riparazione dei danni del terremoto avvenuto in quell'anno;
·
pur tenendo conto che
i percorsi della ricerca sono in parte subordinati alla documentazione progressivamente
reperita, sono previsti approfondimenti mediante la consultazione dei fondi
archivistici conservati presso l'Archivio
di Stato di Imperia e/o dell'Archivio
Storico Comunale di Taggia;
·
è inoltre previsto il
proseguimento della ricerca iconografica e cartografica storica, per altro già
iniziata anche in vista della formazione della monografia programmata.
Sismicità e sismotettonica della Liguria occidentale
U.R. 1 -
Responsabile: C. Eva
DIPTERIS, Università di Genova,
Genova
L'attività di ricerca che sarà
sviluppata dall'UR di Genova riguarderà principalmente i seguenti temi:
Pericolosità
Sismica
Si
procederà alla stima probabilistica dello scutotimento atteso a scala
regionale, includendo nella procedura le incertezze relative ai parametri di
input. A tal proposito risultano particolarmente utili i risultati dell'analisi
sismotettonica sviluppata nella prima parte del progetto che hanno individuato
le strutture simogenetiche relative ai terremoti più significati dell'area.
Inoltre, in funzione della quantita e qualità delle informazioni
geologico-geotecniche, desumibili dalle carte tematiche di sintesi dell'area
(in elaborazione), saranno utilizzate metodologie opportune per produrre carte
di scuotibilità comprensive di effetti di amplificazione locale.
Amplificazione
Locale
Gli
studi di rumore sismico in Valle Argentina basati sulla tecnica di Nakamura
realizzati nel corso del primo anno hanno evidenziato peculiari e significativi
effetti di amplificazione strettamente correlabili con la geologia di
superficie e di sottosuolo. L'attività di ricerca del secondo hanno sarà
indirizzata alla validazione dei risultati di microtremore (frequenze proprie
ed amplificazione), utilizzando diverse metodologie. In particolare, si
prevede di utilizzare, ove possibile, i dati geotecnici-geologici dei sondaggi
acquisiti nel primo anno, per effettuare delle modellazioni 1D ed otterenere
delle curve di amplificazione teoriche. Inoltre, una validazione attendibile
verrà conseguita confrontando i rapporti H/V di Nakamura con i rapporti
spettrali relativi ad alcuni terremoti registrati dai due accelerometri K2
attualmente in funzione nel territorio comunale di Arma di Taggia.
Sismologia
strumentale
Questo
tema comprende alcune attività già iniziate nel primo anno ed in particolare:
·
il monitoraggio continuo della sismicità dell'area
vasta, individuata dai settori fisiografici del Mar Ligure, Liguria Occidentale
e Piemonte meridionale, tramite la rete sismica afferente al DIPTERIS di
Genova;
·
lo studio dei
meccanismi focali e la migliore individuazione delle caratteristiche
sismogenetiche delle strutture locali;
·
l'analisi delle
registrazioni tre componenti ad alta dinamica per un loro eventuale utilizzo ai
fini di un miglioramento delle conoscenze sull'attenuazione delle onde
sismiche.
Moto sismico, effetti
di sito ed interazione
U.R. 3 -
Responsabile: E. Faccioli
DIS,
Politecnico di Milano, Milano
Le attività programmate per il prossimo anno prevedono approfondimenti
per l'analisi sia a scala regionale che locale. In particolare:
A
scala sub-regionale:
·
analisi comparativa
fra diverse relazioni di attenuazione (anche proposte ad hoc per la regione in
esame), stima della sensitività dei parametri, generazione di mappe di
scuotimento per diversi terremoti di scenario (con localizzazioni di sorgente
anche a terra),
·
indagine
probabilistica da affiancare all'analisi deterministica svolta e confronto dei
risultati.
A
scala locale (zona di Taggia):
·
sintesi degli elementi
necessari alla creazione di modelli avanzati di propagazione locale per le simulazioni
di scosse sismiche di scenario, e prime simulazioni con i modelli stessi.
Infine si procederà alla
definizione di possibili fattori amplificativi di carattere topografico a scala
regionale: si affronterà il tema della validazione dello scuotimento previsto
con il grado di danneggiamento risentito nei terremoti presi a riferimento.
Censimento a scala sub-regionale e analisi di vulnerabilità
U.R. 7 -
Responsabile: S. Lagomarsino
DISEG,
Università di Genova, Genova
Costruito
diffuso
L'affidabilità
dei dati ISTAT deve essere verificata, in quanto le informazioni raccolte dai
rilevatori non erano finalizzate a tale scopo. Si prevede quindi di eseguire
alcuni rilievi a campione, selezionando sia le aree più urbanizzate sulla
costa, sia quelle dell'entroterra, al fine di una eventuale taratura.
Inoltre,
si intende elaborare una semplice scheda che consenta di affinare le conoscenze
sul patrimonio edilizio tramite l'acquisizione speditiva, condotta su base
statistica in ciascun sezione censuaria, di altri modificatori di comportamento
(Tabella 3.5), per i quali saranno definiti opportuni punteggi.
Edifici in muratura |
Edifici in cemento armato |
· Tipologia EMSᇶ · Regolarità in elevazione · Regolarità in pianta · Posizione nell'aggregato (centri storici) · Dettagli costruttivi (catene, barbacani, archetti
di controspinta, architravi) |
· Condizione del suolo · Qualità delle tamponature · Regolarità in elevazione · Regolarità in pianta · Elementi architettonici (bowindows, finestre a nastro) |
Questa
scheda sarà in particolare applicata al comune di Taggia, individuato come area
studio per analisi di livello più approfondito. In tal caso sarà quindi
possibile effettuare un confronto tra i risultati di un'analisi condotta a
livello territoriale, con “dati poveri”, e lo scenario di danno ottenibile con
valutazioni puntuali su ogni singolo edificio.
Negli
Stati Uniti, ma ormai anche in Europa, le tendenze più recenti nel campo
dell'analisi di rischio sismico e di scenario portano, tuttavia, ad operare con
modelli meccanici, ancorché semplificati, gli unici che possono utilizzare in
modo coerente le moderne valutazioni della pericolosità sismica (PGA, ordinate
spettrali, spettri di risposta). In particolare la metodologia HAZUS[1]
(HAZUS 1999), messa a punto dalla Federal
Emergency Management Agency (FEMA), rappresenta ormai lo standard nelle
analisi di rischio sismico per gli Stati Uniti; essa si basa sul confronto tra
la domanda del terremoto, espressa in termini di spettro ADRS - Adimensional Displacement Response Spectrum,
e la capacità della struttura a sopportarlo, descritta da una curva
forza-spostamento, valutata attraverso un'analisi incrementale a collasso,
normalizzata alla massa sul primo modo di vibrazione. Ovviamente tali curve
sono fornite a-priori per le diverse tipologie, sulla base di pochi parametri dimensionali
e costruttivi; su di esse sono individuati alcuni significativi stati limite di
danno. Tale approccio è utilizzato, con qualche variante, nel Progetto
Catania[2], in parallelo
con le tradizionali metodologie GNDT.
Il metodo fino ad ora sviluppato non contempla ancora tale
approccio che, pur se promettente, necessita di una robusta validazione
sperimentale, per lo meno sulle tradizionali costruzioni in muratura del
territorio italiano. Tuttavia l'inquadramento generale prima descritto, con
riferimento al censimento ed alla classificazione del costruito, non preclude
concettualmente lo sviluppo di un modello di questo tipo. Nel secondo anno di
attività si lavorerà anche su questo, proponendo curve di capacità per le diverse
categorie di edifici, in relazione alla loro altezza ed agli altri parametri
contenuti nella base dati dell'ISTAT.
Costruito
monumentale
Un
primo aspetto che verrà affrontato nel secondo anno è l'organizzazione
informatica dei dati sul patrimonio monumentale e la successiva archiviazione
in ambito GIS. Per quanto possibile si procederà ad una georeferenziazione
puntuale dei manufatti: tale operazione sarà condotta per tutti i monumenti
dell'area studio (Taggia) e su quelli di maggior importanza nell'intera area
analizzata dal progetto. Gli altri manufatti saranno associati al perimetro del
centro abitato nel quale si trovano.
Con
riferimento alle chiese, la campagna di schedatura sarà estesa anche fuori
dalla zona di approfondimento (area studio), andando a considerare le emergenze
segnalate dalla Soprintendenza.
Inoltre,
si intendono sviluppare nuove schede per il rilievo della vulnerabilità di
altre tipologie di manufatti monumentali: torri, ponti ad arco, conventi.
Infine si studieranno i centri
storici nel loro insieme, intesi come patrimonio storico, architettonico ed
ambientale. Su questo fronte esistono già delle metodologie e schede
specifiche, che saranno analizzate ed applicate. L'interesse in tal senso è
molto forte nella Liguria Occidentale, disseminata di moltissimi borghi,
nessuno particolarmente importante ma che nel complesso caratterizzano il
territorio. Questi centri storici sono spesso collocati in posizione critica
dal punto di vista degli effetti di amplificazione topografica del moto sismico
(creste, vette, ecc.); la UR 3 ha già studiato alcuni di questi casi, la cui maggiore
pericolosità è suffragata anche da dati di sismicità storica. Ha quindi senso
effettuare un'analisi di rischio che consideri i centri storici come entità
unitaria, valutandone la pericolosità, la vulnerabilità media del costruito ed
il loro valore.
Edifici in muratura: materiali e tecniche costruttive
U.R. 4 -
Responsabile: L. Binda
DIS,
Politecnico di Milano, Milano
·
Proseguimento della campagna di
prove in situ ed in laboratorio nel complesso dell'ex Convento delle Suore
della Visitazione: prove soniche, martinetti piatti, prelievo e caratterizzazione
dei materiali.
·
Inizio della campagna
di prove in situ ed in laboratorio nel complesso edilizio di Baiardo: prove soniche,
martinetti piatti, prelievo e caratterizzazione dei materiali.
Edifici in muratura: tipologie costruttive nei centri storici
U.R. 5 -
Responsabile: C. Baggio
DiPSA,
III Università di Roma, Roma
Bussana
Vecchia
Completamento
delle attività in corso, in particolare:
·
Censimento delle tipologie
costruttive.
·
Analisi meccaniche.
Taggia
·
Analisi dello sviluppo urbano (su
dati storiografici supportati da osservazioni in situ).
·
Censimento delle tipologie
costruttive.
·
Censimento delle tipologie murarie
(attraverso fotografie e restituzioni grafiche dei tipi).
·
Censimento dei danni rilevabili nei
muri di facciata.
·
Rilievo architettonico di limitati
brani del tessuto.
Prove
di laboratorio
Prove sperimentali su tavola
vibrante (di dimensioni 2x1.5 m) di modelli murari in scala; in particolare per
lo studio di connessioni murarie (angolate, incroci) e tessiture murarie
tridimensionali complesse. Le prove saranno effettuate presso il Laboratorio
prove materiali dei Dipartimenti di Scienze dell'Ingegneria civile e di
Progettazione e Scienze dell'Architettura dell'Università di Roma Tre.
Edifici in cemento armato: tipologie costruttive ricorrenti
U.R. 6 -
Responsabile: G. Magenes
DIPMEC,
Università di Pavia, Pavia
Per il secondo anno sono previste
le seguenti attività:
·
Acquisizione di dati di dettaglio
su singoli edifici in cemento armato, intervista di professionisti locali.
·
Analisi parametriche di dettaglio
con simulazione di nodi “deboli” e interazione telaio-tamponature;
individuazione dei meccanismi globali di risposta significativi.
·
Analisi di dettaglio con modelli
nonlineari di edifici reali rappresentativi.
·
Ricalibrazione della procedura
“agli spostamenti” per le analisi di scenario.
Costruito monumentale: tipologie e vulnerabilità specifiche
U.R. 7 -
Responsabile: S. Lagomarsino
DISEG,
Università di Genova, Genova
Nel
secondo anno sono previste per le chiese le seguenti attività sul costruito
monumentale:
Sviluppo di un software per l'archiviazione delle
schede (in linguaggio Microsoft Access), con elaborazione automatica
dell'indice di vulnerabilità, gestione delle immagini fotografiche e trasferimento
dei principali dati (dati generali, parametri per lo scenario di danno) nel
GIS.
Individuazione di alcuni casi studio (2 o 3 chiese)
ed analisi di vulnerabilità di maggiore dettaglio (analisi limite
dell'equilibrio per carichi orizzontali su macroelementi), confrontando tali
valutazioni con la documentazione storica sui danni sismici verificatisi in
passato.
Per
quanto riguarda invece le altre tipologie del costruito monumentale:
Sviluppo
di schede per il censimento e la valutazione della vulnerabilità su alcune
tipologie ricorrenti (ponti ad arco, torri, palazzi nobiliari).
Prime
applicazioni delle nuove schede nell'area di approfondimento (Taggia,
Castellaro, Bussana, bassa Valle Argentina).
Beni artistici e
storici
U.R.
8 - Responsabile: M. L. Dalai
Dipartimento di Storia dell'Arte, La Sapienza, Roma
Per
il secondo anno si prevede di approntare la scheda B per la realizzazione di un
inventario urbano, concludendo in questo modo l'analisi di vulnerabilità di
primo livello dell'area vasta. I risultati del primo rilevamento consentiranno
poi l'individuazione di alcuni casi significativi oggetto di ulteriori approfondimenti.
Sui casi studio verranno quindi effettuate indagini relative alla storia
sismica (di concerto con la UR2) e alle vicende conservative degli apparati
decorativi fissi; indagini diagnostiche per la conoscenza dei materiali, delle
tecniche di esecuzione e degli eventuali interventi di restauro; analisi delle
vulnerabilità specifiche attraverso una scheda di dettaglio.
Gestione informatica dei dati
Responsabile:
V. Pessina
Uniformità
e scambio di dati. Sarà imminente
la raccolta e l'organizzazione di tutti i dati GIS prodotti dalle diverse UR
nel primo anno di attività: dopo aver impostato la struttura del sistema
informativo, i dati saranno disponibili uniformati e corredati di pratiche
indicazioni (metadati); le diverse UR potranno utilizzarli con il software già
in loro possesso o, qualora ne fossero sprovvisti, visionarli ed utilizzarli
attraverso il programma di visualizzazione ArcExplorer (free ware), la cui
validità è già stata controllata.
Le
analisi di pericolosità svolte nel primo anno hanno infatti già prodotto
materiale utile alle successive analisi di danno: gli scenari deterministici di
scuotimento (UR Milano), le mappe di rapporti spettrali (UR Genova) e la
localizzazione delle faglie (UR Genova) verranno presto affiancati ai dati
sulla vulnerabilità (localizzazione delle chiese e degli edifici storici,
localizzazione degli edifici in muratura rilevati con annesse informazioni) e
produrranno mappe di distribuzione del danno.
Unità
di ricerca partecipanti
Unità di Ricerca 1 |
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Responsabile Scientifico: |
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Unità di Ricerca 2 |
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Responsabile Scientifico: |
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Unità di Ricerca 3 |
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Responsabile Scientifico: |
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Unità di Ricerca 4 |
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Responsabile Scientifico: |
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Unità di Ricerca 5 |
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Responsabile Scientifico: |
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Unità di Ricerca 6 |
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Responsabile Scientifico: |
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Unità di Ricerca 7 |
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Coordinatore del Progetto |
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Responsabile Scientifico: |
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Unità di Ricerca 8 |
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Responsabile Scientifico: |
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[1] HAZUS 1999. Earthquake Loss
Estimation Methodology. Federal Emergency Management Agency, Washington,
D.C..