Istituto Nazionale
di Geofisica
A proposito di Magnitudo .....
La forza distruttrice di un terremoto viene comunemente valutata con differenti scale di misura. Le più famose sono la scala Mercalli (Intensità macrosismica) e la scala Richter (Magnitudo). E' ben noto che la scala Mercalli misura gli effetti del terremoto sul territorio e sul patrimonio abitativo. Essa contempla 12 gradi. A parità di energia rilasciata da un evento sismico si hanno diverse stime dell'intensità macrosismica in dipendenza della tipologia edilizia (qualità della costruzione degli edifici), delle condizioni geologiche locali (il luogo dove gli edifici sono costruiti) e della distanza dall'epicentro. La magnitudo misura la reale entità dello scuotimento del terreno causato dalle onde sismiche. Il suo valore viene determinato direttamente dalle ampiezze delle registrazioni (sismogrammi). La magnitudo rappresenta una misura dell'energia associata alle onde sismiche che viaggiano nella crosta terrestre. Proprio per la sua definizione, esistono differenti scale di magnitudo in dipendenza del tipo di onde utilizzato nel calcolo e dal loro periodo. Se vengono utilizzate le onde di superficie si stima la magnitudo Ms; nel caso di onde di volume si ha la magnitudo Mb (magnitudo 'body'). Per terremoti locali si utilizza la massima ampiezza delle onde S registrate dalle componenti orizzontali del sismometro (ML). Appare chiaro quindi per un determinato terremoto si possono avere diverse stime di magnitudo. Uno fra i più recenti parametri per la stima dell'energia del terremoto è il cosiddetto Momento Sismico. Esso è direttamente correlabile alle dimensioni della faglia (nel caso del recente terremoto in Turchia si stima l'attivazione di una faglia di circa 60ᇚ chilometri di lunghezza) e all'entità dello scorrimento dei blocchi crostali lungo la faglia. Per terremoti molto forti i parametri più rispondenti sono la magnitudo Ms e il Momento Sismico. Terremoti che hanno una magnitudo simile possono avere momenti sismici diversi. Per far capire quanto detto è preferibile fare un esempio. Il terremoto dell'Irpinia del 1980 ha un momento sismico circa dieci volte inferiore a quello del terremoto in Turchia ed una magnitudo Ms di un grado più piccola. In base alle stime di momento sismico si può concludere che l'evento del 1980 in Irpinia ha rilasciato una quantità di energia dieci volte inferiore; in termini di magnitudo (poiché un grado di magnitudo corrisponde ad una variazione del rilascio di energia di circa un fattore trenta) la differenza di energia tra i due eventi è maggiore (30 volte). Entrambe le stime sono ugualmente attendibili. Il vantaggio di utilizzare il momento sismico è quello di avere una stima diretta del processo di rottura sulla faglia che prescinda dal tipo di onde utilizzato invece per il calcolo delle magnitudo.