Istituto Nazionale
di Geofisica
Il Terremoto in Turchia del 17 agosto 1999
Informazioni generali - L'epicentro - La faglia Nord-Anatolica - Missione della Protezione Civile
La stella verde indica l'epicentro del terremoto del 17 agosto. I cerchietti rossi mostrano la distribuzione della sismicità nel Mediterraneo dal 1977. Sono riportati gli eventi con magnitudo maggiore di 3.5 (sulla base di dati forniti da U.S. Geological Survey)
L'evento sismico che ha colpito la Turchia occidentale nella notte del 17 agosto è avvenuto lungo una faglia appartenente alla struttura sismogenetica dell'Anatolia settentrionale (Faglia Nord-Anatolica). Tale struttura si estende per più di 1200 chilometri da Est a Ovest dal Caucaso al Mar Egeo. Sebbene questo terremoto sia stato il più forte nell'area epicentrale in questo ultimo secolo, numerosi terremoti distruttivi si sono susseguiti in tempi storici e nel recente passato lungo l'intera struttura Nord-Anatolica, il più forte dei quali è avvenuto nel dicembre del 1939 nella zona di Erzincan, M=7.9, che causò oltre 30.000 vittime. Nel 1967 vi fu un terremoto di magnitudo 7.1 che provocò gravissimi danni e che fu causato dall'attivazione di un segmento della faglia anatolica appena ad est dell'attuale area colpita. La struttura sismogenetica in oggetto è per molti aspetti simile alla ben nota faglia San Andreas in California. Entrambe sono caratterizzate da faglie "trascorrenti", ovvero il terremoto avviene per lo scorrimento orizzontale di blocchi crostali ed entrambe sono di tipo "laterale destra", ovvero una persona che si trovasse sul bordo della faglia vedrebbe, in occasione del terremoto, spostarsi verso destra il lato opposto della faglia. Negli ultimi 60 anni si è potuto osservare un fenomeno di migrazione della forte sismicità da est verso ovest. Partendo dal terremoto del 1939, i terremoti del 1942, 1943, 1944, 1957, 1967 si sono verificati lungo segmenti contigui. L'area colpita era stata da tempo riconosciuta e descritta nella letteratura scientifica specializzata, come una zona di 'lacuna sismicà, potenzialmente sede di un forte evento sismico con una probabilità di occorrenza di un terremoto significativamente alta. Notizie provenienti dall'area colpita parlano di una scorrimento in superficie della faglia di oltre due metri.
L'epicentro del terremoto è indicato con la stella rossa; il cerchio colorato (meccanismo focale) rappresenta la geometria ed il senso di movimento relativo della faglia responsabile dell'evento sismico. Le linee rosse rappresentano il settore occidentale della faglia Nord-Anatolica (vedi figura successiva), una delle più grandi strutture sismogenetiche crostali del globo. Lungo questa faglia hanno luogo movimenti orizzontali destri ad una velocità media stimata intorno a 20 mm/anno. Il terremoto del 17 agosto ha attivato circa 110 km di questa struttura, tra la città di Golcuk ad ovest ed il Lago Eften ad est (situato a sud-ovest della città di Duzce). In questo settore, indicato in verde, si è prodotta una tipica scarpata di faglia con movimento orizzontale medio di 2.5Dž m (il massimo movimento misurato è di 4.9 m).
La faglia Nord-Anatolica è suddivisa in numerosi segmenti, ciascuno dei quali è in grado di generare forti terremoti. Negli ultimi sessanta anni (1939) l'intera struttura sismogenetica ha prodotto eventi sismici, i più forti dei quali sono avvenuti nel 1939 e nel 1943 con magnitudo confrontabile a quella dell'evento attuale. La zona di faglia interessata dal recente sisma aveva già generato terremoti nel passato, nel 1509 e nel 1754. La successione di eventi sismici osservata negli ultimi 60 anni mostra una evidente progressione della sismicità da Est verso Ovest. Queste considerazioni avevano portato alla conclusione che la zona interessata dal terremoto attuale fosse una "lacuna sismica", ovvero una zona ad elevata probabilità di occorrenza di forti eventi sismici. Il terremoto del 17 agosto è quindi avvenuto in zona nota, in cui le faglie sismogenetiche erano state riconosciute e dove si poteva attendere un evento di queste dimensioni. Sfortunatamente le conoscenze attuali non permettono di stabilire in anticipo quando un simile evento distruttivo si manifesterà. Tuttavia questa circostanza dimostra come sia possibile avere informazioni sufficienti per pianificare opere di prevenzione e di riduzione degli effetti dei terremoti anche se la loro previsione a breve termine è un obiettivo ancora lontano.
Il Dipartimento della Protezione Civile ha organizzato una missione di primo soccorso e di valutazione a carattere speditivo nell1area del terremoto che ha colpito la Turchia occidentale il 17 agosto 1999. Lo staff tecnico-scientifico della missione era composto da: Antonio Martinelli (GNDT), Andrea Tertulliani (ING) e Giuseppe Naso (SSN). Nella regione epicentrale gli effetti hanno raggiunto il X-XI grado di intensità, anche a causa di fenomeni di amplificazione locale molto forti. Nella foto un'immagine di Adapazari, con cedimenti differenziali di palazzi in cemento armato.
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A proposito di Magnitudo .....
Pagina aggiornata al 27 agosto 1999