Rovida A., Locati M., Camassi R., Lolli B., Gasperini P., Antonucci A., 2022. Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI15), versione 4.0. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/CPTI/CPTI15.4 [link ]
Rovida A., Camassi R., Gasperini P.,Stucchi M.(eds.), 2011. CPTI11, the 2011 version of the Parametric Catalogue of Italian Earthquakes. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Milano, Bologna. https://doi.org/10.6092/INGV.IT-CPTI11 [link ][Altri terremoti dallo studioOther earthquakes from this study]
International Seismological Centre, 2016. On-line Bulletin.
CPTI Working Group, 2004. Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, versione 2004 (CPTI04). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Bologna. https://doi.org/10.6092/INGV.IT-CPTI04 [link ][Altri terremoti dallo studioOther earthquakes from this study]
Postpischl D., 1985. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1980. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2B, Bologna, 239 pp.
Molin D., Bernardini F., Camassi R., Caracciolo C.H., Castelli V., Ercolani E., Postpischl L., 2008. Materiali per un catalogo dei terremoti italiani: revisione della sismicità minore del territorio nazionale. Quaderni di Geofisica, 57, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Roma, 75 pp.
No recent studies are available for a good many of the earthquakes listed in the CPTI04 catalogue [CPTI Working Group, 2004].
We focused on a group of 851 earthquakes occurred within the 1198 AD-1980 AD time-window (but mainly in the 1900’s), whose epicentral intensity ranges from V-VI up to VII MCS and whose epicentral parameters are derived from the PFG catalogue [Postpischl, 1985a].
We systematically studied these earthquakes adopting an expeditious and rigorous revising procedure that allowed us to provide updated and improved epicentral parameters for 741 out of 851 studied earthquakes. Of the remaining 110 earthquakes, 26 proved to be either non-existent or extremely doubtful; finally in 84 cases the collected historical evidence was not detailed enough to allow new parameters to be calculated. Epicentral intensity values dropped down in 72% of the studied cases, and they grew up in the 4.5% of cases only; as a result, about 50% of the studied earthquakes has now an epicentral intensity value lower than the threshold currently adopted by the catalogue. In a few cases noticeable variations in the epicentral location occurred as well.
The results of this study are summed up in 851 “file-cards” and about 12.500 observed intensity data points, that we propose in this “Quaderno”, together with a methodological introduction.
Postpischl (1985) per questo evento richiama due bollettini sismici mensili: quello del BCIS di Strasburgo (BCIS) e quello dell'Istituto Nazionale di Geofisica (ING, 1974), che forniscono dati strumentali. Il bollettino dell'ING in realtà alla data 23 novembre 1974 riporta due terremoti con epicentro nel mar Ionio: il primo è questo qui in oggetto, con magnitudo 4.4; il secondo è localizzato un po' più a sud-est (lat 39.700 N; lon 19.100 E) ed è riportato con tempo di origine 18,46'34" GMT e magnitudo 4.7. Entrambi gli eventi pertanto ricadono nel canale d'Otranto, tra le coste sud-occidentali del Salento e l'isola greca di Corfù. Nonostante lo scarto di 12 primi di grado sia in latitudine che in longitudine, le due scosse sembrerebbero collegate e probabilmente parte di una stessa sequenza, di cui la seconda risulterebbe l'evento principale. Questo secondo terremoto però non è confluito nel catalogo Postpischl (1985), perché la sua localizzazione epicentrale ricade, anche se di poco, al di fuori dell'area fissata come confine per il Catalogo nazionale (la longitudine est è infatti fissata a 19° E). Per quanto riguarda invece il terremoto qui in oggetto, Postpischl (1985) stranamente ne indica anche l'intensità epicentrale (addirittura VII grado), sebbene nelle fonti sismologiche non vi siano tracce di notizie macrosismiche. Nessuna osservazione infatti è presente non solo nel bollettino dell'ING, ma neppure nel protocollo delle cartoline macrosismiche dell'Ufficio Centrale di Meteorologia ed Ecologia Agraria (UCMEA, 1948-1975). La cosa risulta ancora più strana, dato che per altri eventi con epicentro in mare non viene indicata alcuna stima di Io (si vedano per esempio in questo stesso studio le schede sugli eventi del giugno 1974 nell'alto Ionio e nel medio Adriatico).
Poiché in bibliografia non sono disponibili dati di tipo macrosismico, il recupero di eventuali notizie di stampa tramite lo spoglio di fonti giornalistiche diventa basilare. Come per l'evento oggetto della scheda precedente, anch'esso localizzato nel canale di Otranto, sono stati consultati giornali la cui area di interesse copre la Puglia e in particolare la penisola salentina, dove la scossa qui in oggetto potrebbe aver dato qualche risentimento macrosismico. In questo caso, tuttavia, lo spoglio delle due testate giornalistiche viste anche per l'evento precedente – la Gazzetta del Mezzogiorno di Baricon le cronache della Puglia e della Basilicata, e Il Mattino di Napoli – non ha prodotto risultati: nelle edizioni del 24 e del 25 novembre 1974 non compare alcuna notizia sul terremoto. Allo stato attuale della ricerca, pertanto, su questo terremoto non sono disponibili informazioni di tipo macrosismico. E' molto probabile che esso non sia stato avvertito in territorio italiano.
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