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Azzaro et al., 2003a

Azzaro R., Camassi R., D'Amico S., Mostaccio A., Scarfì L., 2003. Il terremoto di Palermo del 6 settembre 2002: effetti macrosismici. Quaderni di Geofisica, 31, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Roma, 15 pp.

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Abstract

Il 6 settembre 2002, alle 01:21 GMT, un terremoto di magnitudo Ml = 5.6 ha colpito il settore occidentale della costa tirrenica siciliana provocando effetti di danno (I = 6 MCS) nell’area di Palermo. Il terremoto, localizzato dalla rete sismica dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nel basso Tirreno 45 Km a nordest da Palermo (LAT 38.381 N e LONG 13.701 E) ad una profondità compresa tra i 10 e i 20 km [INGV-CNT, 2002], costituisce l’evento più energetico di una sequenza sismica che ha interessato tale area con circa 580 scosse registrate nell’arco di un mese, di cui 7 eventi, oltre il mainshock, hanno avuto magnitudo Ml > 4.0. In questo periodo, e più occasionalmente nei mesi seguenti, in alcuni centri della costa palermitana e nel capoluogo sono state avvertite una ventina di repliche di bassa intensità (I = 3-4 MCS); nessuna di queste ha provocato ulteriori danni (Mmax = 4.6; Imax = 5 MCS). La distribuzione spaziale delle repliche individua una struttura sismogenetica ad andamento NE-SO, della lunghezza complessiva di circa 20 km (Fig. 1). Il meccanismo di rottura dell’evento principale è di tipo compressivo, coerentemente ad altri eventi di magnitudo comparabile localizzati nell’ultimo ventennio nel basso Tirreno, tra le isole Eolie ed Ustica.

Immediatamente dopo il terremoto è stato realizzato un primo rilievo macrosismico speditivo, a cura di due squadre di rilevatori QUEST1, finalizzato alla verifica degli effetti del terremoto sul territorio, con particolare riferimento alle situazioni di danneggiamento più significative ed ai fenomeni sismogeologici di particolare rilievo. Il risultato di questa prima indagine, effettuata in fase di emergenza postterremoto, è riportato in un rapporto compilato pochi giorni dopo il terremoto [QUEST, 2002a]. Successivamente, in considerazione dell’estensione e della complessità dell’area metropolitana che comprende Palermo e numerosi comuni limitrofi, anche sulla base delle operazioni di verifica delle situazioni di danneggiamento (accertamenti di agibilità) condotte da parte degli organi istituzionali preposti (Dipartimento Regionale della Protezione Civile, Provincia di Palermo, Comuni, Vigili del Fuoco, ecc.) [Martella, 2002a], è stato prodotto un secondo rapporto descrittivo [QUEST, 2002b].

Il presente lavoro integra e completa i precedenti rapporti redatti in fase di emergenza, presentando in particolare un quadro più completo sugli effetti del terremoto, la loro valutazione in termini di intensità macrosismica (scale MCS e EMS-98) ed una più completa definizione del campo di risentimento dell’evento.

On September 6, 2002, at 01:21 GMT, the western part of the Tyrrhenian coast of Sicily was hit by an earthquake of magnitude Ml = 5.6, representing the mainshock of a seismic sequence of roughly 500 earthquakes recorded in about one month. The event, although characterized by a moderate magnitude and located some forty kilometres off-shore, produced relevant macroseismic effects in the Palermo area. A macroseismic survey was carried out soon after the earthquake with the aim of defining, for Civil Protection purposes, the damage scenario over a territory which is densely urbanised. In all, 134 localities were investigated.

Damage generally depended on the high vulnerability of the buildings both for problems related to the old age - as is the case of the Palermo historical centre - and for peculiar unfavourable conditions due to site effects, particularly in some quarters of the city and in the nearby locality of Ficarazzi. Damage to masonry consisted of falling plaster, failure of corner walls, diagonal cracks in walls and widening of previous fissures. Some degraded buildings, almost abandoned and with evident lack of maintenance, suffered partial structural failure of roofs and floors. As regards reinforced concrete (RC) frame buildings, several edifices with 5-10 storeys suffered cracks in partitions and infill walls, sometimes with failure of these elements, and falling plaster. Fine cracks in beams of frames have also been observed, but without determining significant structural problems. In general, damage affects the lowest storeys of the RC frame buildings. According to the European Macroseismic Scale 1998, the maximum value of intensity, 6, was assigned to Palermo and Ficarazzi.

The earthquake has also provoked effects on natural surroundings. Two types of phenomena have been detected: (i) hydrological effects and (ii) slope instability processes. The most relevant was the landslide which occurred near the village of Cerda, 60 km from the epicentre.

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  DataDate    Area epicentraleEpicentral area    MDPs   Imax  EQ in
CPTI15
EQ in
CPTI15
Riferim. in
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CPTI15
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2002 09 06 01 21 29.00Palermo  132  6