In seguito alla sequenza sismica che ha interessato il versante meridionale dell’Etna nella mattinata del 20 aprile, nelle ore successive è stata avviata un’indagine macrosismica al fine di valutare gli effetti sul territorio, anche in virtù delle numerose segnalazioni pervenute presso la Sala Operativa della Sezione di Catania, circa effetti di danneggiamento verificatisi nel territorio di Nicolosi (CT).
L’evento principale, registrato alle 07:47 (GMT), ha raggiunto ML = 3.2 ed è stato localizzato dalla rete sismica dell’INGV - Sezione di Catania 2.6 km a nord dell’abitato di Nicolosi. La scossa è stata avvertita in parte del versante meridionale del vulcano ed ha avuto i massimi effetti nei comuni di Nicolosi e Mascalucia. In tale area l’evento, avvertito da tutta la popolazione con un movimento sussultorio impulsivo preceduto da un forte boato, ha provocato danni lievi al patrimonio edilizio sia pubblico che privato.
In particolare, all’interno di un’area estesa circa 1.5 km in direzione N-S comprendente il centro storico di Nicolosi, la sua periferia sud (zona cimitero) nonché parte di una zona residenziale ricadente nel comune di Mascalucia (Fig. 1), si è rilevato:
- edifici in muratura: lesioni nei muri, visibili prevalentemente all’interno delle abitazioni, caduta di piccoli pezzi di intonaco. In alcune vecchie costruzioni, allargamento di lesioni preesistenti e danni alle volte dei soffitti in “gesso e cannicciata”;
- edifici in cemento armato: lesioni agli intonaci (Fig. 2) e distacchi tra strutture portanti e tramezzature; caduta di piccoli pezzi di cornicioni in edifici in cattivo stato di manutenzione.
Per quanto riguarda gli edifici sacri, le chiese di Nicolosi hanno subito danni al loro interno quali la caduta di elementi decorativi, lesioni agli archi delle volte ed alle volte stesse (Fig. 3). Tutti gli edifici sono stato momentaneamente chiusi al culto in attesa di verifiche tecniche.
L’insieme degli effetti sopra riportati, valutati secondo la Scala Macrosismica Europea EMS-98, indica un’intensità del VI grado. Allontanandosi dall’area dei massimi effetti, l’attenuazione dell’intensità macrosismica è molto forte tanto che a 5-6 km da essa il terremoto è stato scarsamente avvertito (Fig. 4). La limitata estensione dell’area di risentimento (Tab. I) rispetto al valore di magnitudo registrato strumentalmente (3.2), è dovuta alla modesta profondità ipocentrale del terremoto, come tra l’altro evidenziato dall’avvertitolità nel centro abitato di Nicolosi, delle successive otto scosse di magnitudo compresa tra 1.0 e 2.8.