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Camassi et al., 2009a

Camassi R., Galli P., Tertulliani A., Castenetto S., Lucantoni A., Molin D., Naso G., Peronace E., Bernardini F., Castelli V., Cavaliere A., Ercolani E., Salimbeni S., Tripone D., Vannucci G., Arcoraci L., Berardi M., Castellano C., Del Mese S., Graziani L., Leschiutta I., Maramai A., Massucci A., Rossi A., Vecchi M., Azzaro R., D’Amico S., Ferrari F., Mostaccio N., Platania R., Scarfì L., Tuvé T., Zuccarello L., Carlino S., Marturano A., Albini P., Gomez Capera A., Locati M., Meroni F., Pessina V., Piccarreda C., Rovida A., Stucchi M., Buffarini G., Paolini S., Verrubbi V., Mucciarelli M., Gallipoli M.R., Barbano M.S., Cecic I., Godec M., 2009. L’indagine macrosismica: metodologia, parametri del terremoto, questioni aperte. Progettazione Sismica, 3-2009, 49-55.

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Abstract

Il terremoto che nella notte tra domenica e lunedì 6 Aprile 2009, alle 3.32 locali ha devastato il centro storico della città di L’Aquila e decine di paesi lungo la Valle del Fiume Aterno è stato caratterizzato da un area mesosismica (Is>VII-VIII MCS) allungata per circa 20 km in direzione NW-SE. Tale area comprende 16 località con Is≥VIII MCS, delle quali 6 hanno subito effetti di IX grado o superiori, tra cui Castelnuovo ed Onna (IX-X), che sono risultati i paesi maggiormente danneggiati. Il terremoto ha provocato 308 vittime, la maggior parte delle quali nel centro storico dell’Aquila, ad Onna ed a Villa Sant’Angelo. Il mainshock è stato preceduto da una lunga sequenza sismica (Ml<4.0) iniziata a dicembre e culminata con un evento di Ml=4.1 il 30 Marzo 2009. Due forti scosse intorno alla mezzanotte del 5 Aprile (Ml=3.9 e Ml=3.5) hanno indotto molte persone a trascorrere la notte all’aperto, così che l’evento devastante delle 3.32 ha causato forse meno vittime di quante la gravità dei danni ne avrebbe provocato. L’evento è stato avvertito fortemente in almeno 5 regioni dell’Italia centrale, dall’Abruzzo al Lazio, dal Molise all’Umbria, alle Marche meridionali; è stato inoltre avvertito in un gran parte dell’Italia peninsulare, dalla Puglia alla Toscana; risentimenti sporadici sono stati segnalati fino in Sicilia e Calabria, nel nord Italia dal Veneto, alla Lombardia e al Friuli, fino in Austria, Svizzera, Slovenia, Croazia, Montenegro e Albania.

Nel seguito viene descritto, a grandi linee, il lungo e complesso lavoro di rilievo macrosismico, se ne forniscono i risultati conclusivi (Fig.1; Galli e Camassi, 2009) e vengono messi in evidenza alcuni elementi critici per una discussione di metodo. Vengono inoltre proposte alcune considerazioni sugli effetti di fagliazione superficiale osservati e sulle conseguenti implicazioni per hazard sismico che questo terremoto ha evidenziato.

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  DataDate    Area epicentraleEpicentral area    MDPs   Imax  EQ in
CPTI15
EQ in
CPTI15
Riferim. in
CPTI15
CPTI15
reference
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2009 04 06 03 32Aquilano  -  -