A seguito dello sciame sismico iniziato nella serata del 26 gennaio 2003, registrato dalla rete sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, una squadra di rilevatori QUEST (Quick Earthquake Survey Team), ha avviato un'indagine macrosismica speditiva al fine di accertare gli effetti prodotti dall’evento e verificare l’entità del danneggiamento, segnalato dalle squadre di tecnici delle amministrazioni locali, intervenuti nelle ore immediatamente successive all’evento.
Gli eventi principali, verificatisi rispettivamente alle ore 19:57 GMT di Ml = 4.32 e alle ore 20.15 GMT di Ml = 4.29 (dati rete MedNet), hanno avuto il massimo risentimento nell’area compresa fra i comuni di Santa Sofia e Bagno di Romagna, e sono stati avvertiti in un’area molto vasta fino a Firenze, nel bolognese e nel ravennate; gli eventi sono stati particolarmente sensibili e hanno prodotto una certa apprensione in tutta la Romagna Toscana, nel Mugello, e nell’Appennino faentino.
Nell’area epicentrale, l’evento più forte, preceduto da una scossa (quella delle 19.40 di Ml 3.5) molto sensibile, che già aveva fatto uscire la popolazione all’aperto, ha prodotto forte panico, caduta generalizzata di oggetti, isolati crolli di tegole e camini.
Il susseguirsi, nelle ore successive, di ulteriori scosse percepite dalla popolazione, ha accentuato il panico; nonostante il freddo invernale, quindi, molte persone nelle due notti successive hanno preferito dormire in sistemazioni di fortuna, a Galeata, a Santa Sofia, a S. Piero in Bagno, a Bagno di Romagna.
Il Comune di Santa Sofia ha attivato immediatamente il COC, coordinando le richieste di verifiche sugli edifici, gli interventi dei vigili del fuoco e le attività di verifica dell’agibilità degli edifici, condotta da alcune squadre di tecnici componenti il nucleo regionale di valutazione.
I sopralluoghi hanno interessato dapprima gli edifici pubblici e successivamente gli edifici privati.
Le richieste di verifica pervenute al COC di Santa Sofia nella serata di ieri sono oltre duecento e riguardano in buona parte edifici del comune di Santa Sofia e di alcune frazioni.
Nell’abitato di Santa Sofia numerose abitazioni presentano lesioni leggere, distacchi di intonaci, isolati dissesti nelle coperture; il danneggiamento leggero interessa sia abitazioni in muratura, che strutture in cemento armato, con lesionamento leggero delle tamponature.
Il danneggiamento più diffuso e vistoso è riscontrabile nella frazione di Spinello, ove il piccolo centro storico, situato in posizione di culmine e costituito da alcune decine di edifici, prevalentemente in muratura, presenta un quadro di danneggiamento diffuso, in qualche caso abbastanza grave, particolarmente negli edifici lungo la strada principale e situati sul bordo del pendio; anche un paio di edifici in cemento armato presentano distacchi visibili, anche dall’esterno, delle tamponature dal telaio.
Alcuni edifici sono risultati inagibili e per cautela le famiglie residenti sono state temporaneamente ricoverate nel vicino centro di Sportilia; la chiesetta, semidiroccata, ha subito ulteriori crolli nella parte sommitale delle pareti laterali.
Nell’area di Spinello sono state verificate numerose case rurali, riscontrando una decina di situazioni abbastanza gravi; il danneggiamento più rilevante (lesioni passanti, strapiombi) interessa edifici in pietra, in apparente buono stato di manutenzione, generalmente modificati con interventi che hanno irrigidito o appesantito la struttura.
Danni generalmente leggeri sono segnalati in diverse località prossime all’epicentro; fra i centri maggiori, a Bagno di Romagna alcuni edifici hanno subito lesioni leggere e distacco di intonaci, a San Piero in Bagno uno stabile in Via Battisti è stato sgomberato per motivi precauzionali e a Galeata sono stati richiesti controlli su alcuni edifici. Alcuni casi isolati sono segnalati anche a Verghereto.
Numerose, invece, le richieste di verifica da piccolissime frazioni o da insediamenti isolati, localizzati prevalentemente nell’area compresa fra San Piero in Bagno e Spinello: Ca’ di Gianni, Ciscolina, Citerna, Crocesanta, Crocedevoli, Dogana, Montegranelli, Monteguidi, Selvapiana, San Silvestro e Vessa. Danni leggeri (lesioni alle murature, distacchi di piccole porzioni di intonaci) sono stati riscontrati anche in alcune frazioncine di Santa Sofia: Calci, Camposonaldo, Mortano.
Le verifiche di agibilità sono in corso e nel giro di qualche giorno dovrebbe essere possibile avere un quadro più completo e accurato della situazione del danneggiamento, che, per quanto spazialmente limitato, appare abbastanza diffuso.
L’area di avvertimento delle scosse principali è stata abbastanza ampia: il terremoto è stato avvertito a Firenze, nelle Marche, ha provocato qualche apprensione a Cesena, nella bassa cesenate e nel riminese, è stato sensibile nel faentino (a Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio), e ha prodotto una certa apprensione per il ricordo ancora vivo della crisi sismica della primavera del 2000.
L’intensità massima, valutata preliminarmente secondo la scala MCS, appare incerta fra i gradi VI e VII nel piccolo insediamento storico di Spinello (la parte più recente costituisce un abitato a sé stante e non presenta danni significativi), e corrispondente al grado VI nell’abitato di Santa Sofia.
Una stima complessiva, relativa all’erea più prossima all’epicentro e tuttora preliminare, è fornita in tabella 1: va segnalato che non è possibile né opportuno assegnare una stima di intensità riferita a un singolo edificio o a un insediamento di piccole dimensioni (indicativamente inferiore a 10-15 edifici), in quanto la risposta simica di un singolo edificio non è sufficientemente rappresentativa e potrebbe essere determinata da caratteri di vulnerabilità particolari.