Il terremoto della sera del 1 marzo 1870 è incluso nel catalogo CPTI11 (Rovida et al., 2011) attraverso il catalogo croato di Cvijanovic (1981), con intensità epicentrale 8 e localizzato a una decina di chilometri a nord di Rijeka/Fiume. In letteratura sismologica non risultano studi relativi a questo evento e si è ritenuto pertanto opportuno realizzarne una revisione preliminare.
Il presente rapporto è frutto di una ricerca speditiva svolta attraverso la consultazione di alcune testate giornalistiche italiane e dell’allora impero austroungarico che sono reperibili on-line, e ha elaborato in particolare le informazioni relative a due eventi principali, verificatisi il 28 febbraio e il 1 marzo 1870.
I quotidiani austro-ungarici riportano che il 28 febbraio fu avvertita una scossa sismica a Trieste, 20 minuti dopo il mezzogiorno, durata 2 o 3 secondi (Wiener Zeitung, 1870.03.02). Secondo tale cronaca il terremoto fu forte abbastanza per far muovere oggetti pesanti, e il guardiano del faro disse che esso ondeggiava come durante una forte Bora; tuttavia, allo stesso tempo si dice che moltissimi non l’avvertirono (Wiener Zeitung, 1870.03.01; Wiener Zeitung, 1870.03.02; Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, 1870.03.02). La scossa fu fortemente avvertita a Voloska, dove si sentì altresì una replica (ma solo da poche persone) alle 3 del pomeriggio (Wiener Zeitung, 1870.03.04). Si riporta inoltre che la scossa fu avvertita a Gorizia, a Ilirska Bistrica e a Dornegg. Secondo le fonti giornalistiche in queste località la scossa fece oscillare specchi e quadri, producendo un pauroso fragore (Wiener Zeitung, 1870.03.04). La scossa fu avvertita anche a Karlovac, Fiume (Die Presse, 1870.03.08), a Lubiana e a Idria (Wiener Zeitung, 1870.03.04). Nell'ultima località si sarebbe sentita una scossa anche il giorno 27 febbraio (Das Vaterland, 1870.03.08).