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Galli et al., 2002

Galli P., Molin D., Galadini F., Giaccio B., 2002. Aspetti sismotettonici del terremoto irpino del 1930. In: S. Castenetto e M. Sebastiano (eds.), Il "terremoto del Vulture" 23 luglio 1930, VIII dell'Era fascista. Roma, 217-262.

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Abstract

Il terremoto irpino del 23 luglio 1930 costituisce lino dei più importanti eventi sismici con origine nell’Appennino campano-lucano ed in particolare nell’area del Beneventano-Alta lrpinia. Quest'area risulta caratterizzata, nel contesto generale della sismicità dell’Appennino, da una notevole attività, testimoniata da ben quattro terre- moti di magnitudo compresa tra 6.5 c 7 avvenuti negli ultimi sei secoli. II terremoto del 1930. come ricordato nella prima parte del volume, produsse effetti distruttivi in numerosi centri abitati della provincia di Avellino ed in minor misura delle provincie di Benevento, Foggia e Potenza. La gravita dei danneggiamenti fu determinata, oltre che dalla forza del terremoto, dalla diffusa cattiva qualità delle costruzioni, mentre il numero delle vittime fu relativamente limitato rispetto alia diffusione dei crolli e delle distruzioni grazie al fatto che in quel periodo molte persone dormivano in campagna all’aperto per la trebbiatura del grano e che in alcune località furono avvertite scosse premonitrici abbastanza forti da far uscire le persone dalle case. Dal punto di vista geologico, la regione colpita dal terremoto e ubicati nel segmento settentrionale dell'Arco Appenninico Meridionale (Patacca e Scandone, 1989), una complessa struttura arcuata che si estende tra il confine abruzzese-molisano (linea Ortona-Roccamonfina, Locardi, 1982) ed il confine calabro-lucano (zona del Monte Pollino). I processi sismogenetici che agiscono nell’Appennino sono condizionati dalla complessa interazione tra la placca Africana e quella Adriatica, che vede contemporanei fenomeni di subduzione della seconda sotto la prima e l’apertura di un bacino oceanico di retroarco1 (il Tirreno) a tergo della catena in sollevamento ed estensione. Come di seguito più volte sottolineato, il terremoto del 1930 avvenne in una posizione “anomala” rispetto agli altri eventi catastrofici appenninici; infatti, non solo la sua ubicazione più esterna rispetto alia catena, ma anche la particolare geometria dell’area dei maggiori effetti ne fanno un caso di difficile interpretazione sismogenetica. Di seguito, al terremoto del 1930 sarà data una possibile lettura in chiave sismotettonica sulla base del contesto strutturale, cinematico e del Panalisi della sismicità dell’area indagata, nonché della ricostruzione analitica degli effetti di superficie e di danneggiamento.

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  DataDate    Area epicentraleEpicentral area    MDPs   Imax  EQ in
CPTI15
EQ in
CPTI15
Riferim. in
CPTI15
CPTI15
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1930 07 23 00 08Irpinia  547  10