A seguito del forte terremoto occorso alle 3:36 della notte del 24 Agosto al confine tra le Regioni Lazio, Abruzzo, Marche ed Umbria (Ml 6.0; Mw 6.2; area di Amatrice, RI), seguito poco dopo dalla forte replica in area nursina (Ml 5.3; Mw 5.5), le squadre di rilievo macrosismico del DPC, CNR-IGAG e INGV sono partite alla volta dell'area epicentrale. Le diverse squadre hanno raggiunto l'area mesosismica da più direzioni, ovvero da NE nell'area di Norcia, da Nord nell'area di Arquata e da Sud da Antrodoco. Le stesse hanno intrapreso il rilievo frazione per frazione, talvolta anche nelle stesse località ed in tempi diversi, al fine di confrontare e tarare le osservazioni macrosismiche. Le squadre si sono quindi incontrate più volte sul campo per scambiarsi dati, impressioni e pareri. In remoto hanno operato altri colleghi che raccoglievano notizie e segnalazioni, comunicandole alle squadre.
E' opportuno ricordare che il rilievo macrosismico in scala MCS in fase di emergenza è di carattere speditivo, ed ha l’obiettivo precipuo di definire al meglio la distribuzione del danneggiamento medio-grave nell'immediato (2 giorni) e ‐ più in generale ‐ di fornire i limiti dell'area di danno in un tempo ragionevolmente breve (15 giorni) e con un criterio omogeneo e di immediata applicazione, quale quello fornito dalla scala MCS. In particolare, il rilievo è stato eseguito utilizzando le percentuali di danneggiamento della scala MCS (1930) quantificate da Molin (2009) in progressione crescente per i gradi di intensità ≥ V MCS e secondo i cinque livelli di danno previsti dalla scala originaria.
E’ altresì importante sottolineare che l’attribuzione del mezzo grado (p.e., 7.5 o VII-VIII MCS) esprime l’incertezza del rilevatore nell’assegnare il grado inferiore o superiore, non essendo sempre presenti tutti gli elementi caratteristici (i.e., percentuali relative ai diversi livelli di danno) dei gradi interi della scala MCS. In particolare, il grado 5.5 (V‐VI MCS), nella ridefinizione della scala originaria (Sieberg, 1930) effettuata da Molin (2009) e qui applicata, è stato introdotto come grado intermedio tra il 5 ed il 6 al fine di colmare una lacuna nelle progressioni di percentuali di danno. Di fatto il 5.5 (V‐VI MCS) si avvicina al precedente grado VI MCS così come inteso in Sieberg (1930).
D'altro canto, l’applicazione della scala macrosismica europea EMS (Grünthal, 1998), presentando difficoltà collegate alla suddivisione degli edifici di un centro abitato secondo le classi di vulnerabilità proposte dalla scala stessa, è inapplicabile in fase di emergenza. Anche in occasione del terremoto de L’Aquila 2009, non è risultato possibile assegnare con sicurezza e con la rapiditàgeneralmente richiesta dai rilievi macrosismici in emergenza la classe di vulnerabilità agli edifici, se non a seguito di sopralluoghi prolungati nei mesi successivi (p.e., Molin et al., 2010).
Dal presente rapporto sono escluse le informazioni di effetti di risentimento che non siano stati direttamente verificati dalle squadre.
Alle ore 20 del 19 Settembre sono state rilevate direttamente un totale di 291 località distribuite in 76 comuni. In particolare, 268 sono state visitate dalle squadre DPC e CNR‐IGAG, mentre 130 dalle squadre INGV‐QUEST che hanno contestualmente raccolto informazioni utili alla futura assegnazione del grado in scala EMS.
Delle 291 località, circa la metà sono state oggetto di rilevamento congiunto da parte degli esperti del DPC e dell'INGV, mentre molte sono state visitate più volte, sia per risolvere difformità di valutazione, sia per verificare un eventuale aumento del grado di danno nel corso della sequenza.
Le squadre di rilevamento sono ritornate in diverse località già rilevate od in altre non ancora investigate, anche a seguito della segnalazione di effetti da parte delle autorità locali, riscontrando a volte la veridicità di tali segnalazioni.
Il rilevamento è stato esteso sino alla chiusura del grado 5 (V MCS) esternamente all’area caratterizzata dalla presenza di località a cui è stato assegnato un grado superiore. Naturalmente è inteso che l’area di risentimento del grado 5 è molto più vasta di quella rappresentata nel piano quotato di Tab. 2 e Figg.4, essendo il grado 4 assegnabile a diverse centinaia di località dell’Italia centro settentrionale e meridionale, da costa a costa.