La Pianura Padana, la parte occidentale dell'Appennino tosco-emiliano ed anche la Toscana nord-occidentale risultano interessati da terremoti con origine relativamente profonda, dell'ordine di alcune decine di chilometri.
Allo scopo di portare un contributo di informazioni su questo genere di eventi, poco conosciuti dal punto di vista macrosismico, sono stati ricostruiti i campi macrosismici dei terremoti del 27 ottobre 1914 e del 25 ottobre 1972, caratterizzati da modeste intensità epicentrali e da campi macrosismici molto estesi, interessanti l'Italia settentrionale, gran parte di quella centrale e vaste aree dei paesi confinanti (Francia, Svizzera, Austria e Iugoslavia).
La complessità dei campi macrosismici, che in parte si estendono anche in mare, ha consentito di effettuare solo stime molto grossolane della profondità ipocentrale, in entrambi i casi risultata dell'ordine di 50 km.