Allo scopo di portare un contributo di informazioni sui terremoti profondi della Pianura Padana (varie decine di chilometri), poco noti dal punto di vista macrosismico, è stato effettuato lo studio del terremoto del 13 gennaio 1909, con origine nell'area compresa tra Bologna, Ferrara e Ravenna. Malgrado l'intensità epicentrale relativamente modesta (VI grado MCS), il terremoto fu avvertito in tutta l'Italia settentrionale, in gran parte di quella centrale, nonchè in vaste aree della Svizzera, dell'Austria e specialmente della Iugoslavia.
La complessità del campo macrosismico, che in parte si estende anche in mare, ha consentito di effettuare solo una stima molto grossolana della profondità ipocentrale che, sulla base dei metodi a disposizione, si dovrebbe aggirare attorno a 50 km.
Di particolare interesse sono risultate le sequenze sismiche, che hanno seguito la scossa principale, per il diverso carattere delle scosse che le compongono. Si possono infatti distinguere eventi di origine profonda da altri superficiali o addirittura superficialissimi.