A complemento delle ricerche di sismotettonica condotte dal Laboratorio di Geologia Ambientale del C.N.E.N. in occasione del terremoto del Friuli del maggio 1976, sono state effettuate indagini macrosismiche sul terremoto verificatosi nel dicembre 1976 a Riva del Garda.
Dopo una serie di piccole scosse avvertite durante la notte tra il 1 2 e il 1 3 dicembre, la mattina del 13 alle ore 6.24 una forte scossa di terremoto investiva le provincie di Trento, Brescia, Verona e, in parte, di Vicenza, Bergamo e Sondrio, arrecando gravi danni a Riva del Garda ed in alcuni paesi della Val di Ledro.
Nella zona epicentrale la scossa, preceduta da forte rombo, ha causato la sveglia di tutti i dormienti, molto panico e fuga della popolazione all’aperto; l’intensità massima raggiunta, dedotta dai danni ai fabbricati, fu del VII grado della scala M.C.S. Altro effetto del terremoto nella zona epicentrale fu l’intorbidamento di alcune fontane a Pré e Biaccesa (frazioni di Molina di Ledro) e, ancora a Biaccesa, dell’acqua delle vasche di un allevamento di trote. Si notò anche un leggero intorbidimento del torrente Ponale, emissario del Lago di Ledro, qualche chilometro a valle del lago stesso. Rari distacchi di roccia, con caduta di qualche masso, avvennero sui monti a NE di Molina di Ledro; numerosi invece furono i piccoli distacchi di roccia verificatisi lungo la strada del Ponale, che collega la Val di Ledro con Riva del Garda.
L’Osservatorio Geofisico di Salò dell’l.N.G. comunicava attraverso i giornali, qualche giorno dopo il terremoto, i seguenti dati:
- ora della scossa: 6h 24’ 09”;
- durata: 4 minuti secondi, prevalentemente sussultoria;
- magnitudo: 4,4 gradi della scala Richter