QUEST, 2019. Il terremoto etneo del 26 dicembre 2018, Mw4.9: rilievo degli effetti macrosismici. Rapporto tecnico QUEST, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), n. 1 del 06/02/2019, 9 pp. https://doi.org/10.5281/zenodo.2558168 Abstract
Il terremoto verificatosi il 26 dicembre 2018, alle ore 02:19 UTC, costituisce l’evento più energetico registrato dalla rete sismica dell’INGV-OE a seguito dell’apertura della frattura eruttiva il 24 dicembre. Localizzato strumentalmente nel basso versante orientale dell’Etna tra gli abitati di Fleri e Pennisi (lat. 37.6444, long. 15.1157), con una magnitudo ML 4.8 (Mw 4.9, dato RCMT) ed una profondità inferiore al chilometro (vedi qui), il terremoto ha avuto sin dalle primissime ore una eco mediatica rilevante per via del danneggiamento apparso subito grave e dei vistosi fenomeni di fagliazione superficiale che hanno interessato la Faglia di Fiandaca, la più meridionale del sistema tettonico delle Timpe. L’evento in questione rappresenta, in particolare, il mainshock di una sequenza sismica di circa 50 scosse localizzate lungo la faglia di Fiandaca, verificatisi nell’arco di un mese circa.
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