OBIETTIVO A - Definizione delle caratteristiche dei terremoti attesi

Sub-obiettivo A1: Descrizione spazio-temporale della sismicità

(resp. M. Stucchi)


Introduzione

Le attività relative al progetto esecutivo 1996 sono state avviate nel luglio '96 (incontro delle UR, Milano, 19 luglio), dopo il periodo dedicato alla chiusura della precedente convenzione triennale. Nel seguito si sono avute alcune occasioni di confronto sulle tematiche della ricerca:

Occorre sottolineare che l'avvio di alcune attività previste dal PE 96, ed in particolare del tema A1.1, ha risentito del clima di attesa degli indirizzi di programma formulati dalla suddetta commissione.

Il PE 96 relativo al Sub-obiettivo A1 è organizzato su quattro temi; i risultati vengono proposti secondo il medesimo schema. Non vengono inserite in questa relazione alcune attività rendicontate dalle UR ma non in sintonia con i temi del sub-obiettivo.

I riferimenti bibliografici sono limitati ai lavori prodotti nell'ambito del PE96.

A1.1 Presentazione e analisi critica dello stato delle conoscenze sulla sismicità del territorio nazionale ed aree limitrofe

E' stato avviato uno studio di possibili rappresentazioni spazio-temporali della sismicità nelle zone sismogenetiche, finalizzate a evidenziare caratteristiche particolari della sismicità e le correlazioni possibili fra terremoti e strutture tettoniche; la modalità individuata, affinata dalle UR Stucchi e Slejko, è stata applicata a tutte le zone sismogenetiche (versione ZS4). E' stata poi avviata una analisi di dettaglio della sismicità mediante questo tipo di rappresentazione.

Una ulteriore rappresentazione spazio-temporale della sismicità oltre le zone sismogenetiche, lungo direttrici particolari, ha evidenziato alcune ipotesi di sequenze temporali di eventi forti correlati, coincidenti con analoghe ipotesi di lavoro formulate da altri autori. Queste analisi sono state presentate e discusse nel convegno di Erice (Stucchi, 1996a) e nel workshop di Milano (Rebez, 1996).

Sono stati analizzati dalla UR Barbano, in collaborazione con l'art. 23 Azzaro, alcuni dei terremoti forti e medi delle zone sorgenti 74 e 75 (Iblei e Ionio) al fine di individuare all'interno delle aree stesse le probabili strutture attive. Sulla base delle evidenze sismologiche e geologiche disponibili si è tentato di ipotizzare le faglie responsabili dei terremoti del 1693 e del 1818 discutendo i problemi aperti e gli aspetti da approfondire (Azzaro e Barbano, 1996). Analoga operazione è stata avviata nell'Appennino centrale con l'UR Galadini (Galadini, 1996).

E' stata avviata l'analisi dello stato delle conoscenze sui terremoti più forti che interessano il territorio italiano, in particolare attraverso l'esame accurato di alcuni casi per i quali sono disponibili studi prodotti dal GNDT e studi editi in CFTI. Scopi di queste iniziative (art. 23 Castelli) sono stati: la raccolta di dati per una valutazione di metodologia e stile di trattamento adottati in ambito CFTI per lo studio di terremoti storici; l'analisi delle possibilità di ottimizzazione delle conoscenze a partire da studi "congiunti"; l'individuazione di lacune informative su cui sarebbe opportuno intervenire con ricerche mirate. Sono stati oggetto di studio gli eventi del 1315 (L'Aquila), 1328 (Appennino umbro-marchigiano), 1561 (Vallo di Diano) e 1646 (Gargano). Una panoramica generale è stata fornita dall'art. 23 Camassi (1996a).

A1.2 Aggiornamento e gestione del database dei terremoti

L'attività in questo settore ha preso l'avvio dalle operazioni di adeguamento del database alle ultime variazioni apportate al catalogo parametrico in fase di produzione delle mappe di pericolosità. In particolare, sono state completate operazioni di georeferenziazione di dati di intensità relativi a terremoti prima del 1980 (Coppari e Monachesi, 1996a), è stata avviata la medesima operazione per quanto riguarda dati di terremoti successivi al 1980 (UR Lo Giudice) e sono stati predisposti strumenti di gestione (Coppari e Monachesi, 1996b).

Con riferimento diretto a quanto previsto dal PE96, le attività avviate sono le seguenti:

Inoltre sono stati analizzati i dati strumentali relativi ad alcune decine di eventi dell'alto e medio Adriatico (UR Renner).

Una delle principali elaborazioni del database è costituita dalla carta delle massime intensità osservate realizzata da GNDT, ING e SSN all'inizio del 1996. Questo prodotto è stato messo a confronto con una mappa analoga realizzata da ING con criteri differenti, e appositamente ricompilata con criteri omogenei. Il lavoro, presentato al convegno GNGTS 1996 (Cova et al., 1996), ha evidenziato la sostanziale eterogeneità dei due prodotti sia nei criteri di redazione che nei risultati finali.

A1.3 Aggiornamento del catalogo parametrico dei terremoti

Una parte consistente dell'attività in questo settore è stata dedicata a verifiche e controlli del catalogo parametrico, versione 4.1, ed alla redazione della introduzione per la pubblicazione (Camassi e Stucchi, 1996).

Per quanto riguarda gli altri punti previsti, non sono ancora state avviate analisi dei problemi connessi con lo studio delle sequenze sismiche, né analisi sistematiche degli studi che utilizzano dati strumentali. Sono stati invece ulteriormente approfonditi i problemi relativi alla declusterizzazione di cataloghi parametrici (Augliera et al., 1996).

Il tema dello stato dell'arte sulle metodologie per la parametrizzazione dei dati macrosismici, ed in particolare dell'approfondimento e sistematizzazione organica delle procedure adottate per la definizione dei parametri dei terremoti, è stato oggetto di rapporti (Moroni, 1996) e di contributi, sia ad Erice (Camassi, 1996b) che a Milano (Gasperini, 1996, Giardini, 1996); in particolare è stato approfondito il problema della determinazione macrosismica della magnitudo, confrontando le soluzioni adottate da CFTI e da NT che, in alcuni casi, producono risultati molto differenti (Rebez, 1996) Ulteriori contributi sono stati presentati a Reykjavik (Moroni et al., 1996; Peruzza et al., 1996; Peruzza e Stucchi, 1996; Camassi et al.,1996a).

Infine, è stata avviata la realizzazione di un prototipo di catalogo parametrico senza rimozione di repliche per l'Italia settentrionale (UR Monachesi) e per l'Etna (UR Lo Giudice), e l'estensione di NT4.1 alla finestra temporale 1981-1995 (UR Lo Giudice, Slejko, Stucchi ed Eva).

A1.4 Presentazione e diffusione dei dati

E' stato predisposto il sito Internet del GNDT finalizzato alla diffusione dei dati e dei risultati (Rubbia Rinaldi et al., 1996). Esso intende offrire, oltre alla consultazione del catalogo, un indice di informazioni generali, comprendenti: lo statuto, la convenzione 1996-98, l'organizzazione, il programma 1996. E' in via di allestimento una newsgroup, lista di discussione dedicata agli operatori e alla pubblicazione in linea di rapporti e atti dei workshop. Si stanno provando l'utilità e l'efficacia di nuovi prodotti quali il linguaggio Java per la costruzione di mappe e YNIS sviluppato al CNUCE quale estensione ad Internet di ISIS dell'UNESCO per l'archiviazione di testi ed immagini.

La prima realizzazione resa disponibile tramite rete è il catalogo parametrico NT4.1 (Rubbia Rinaldi e Padula, 1996). Il catalogo è accessibile direttamente all'indirizzo http://emidius.irrs.cnr.it//NT.html e comprende una presentazione del catalogo, la descrizione della sua struttura, note di utilizzo e bibliografia. Può essere attualmente consultato per aree sismogenetiche: un click sulla mappa delle zone sismogenetiche attiva l'estrazione dei dati dal catalogo, la loro visualizzazione, ed il trasferimento dalla rete in formato testo. Prossimamente sarà consultabile per intero secondo diverse modalità, ad esempio per finestre spazio-temporali.

Contestualmente sono stati avviati studi di fattibilità per la realizzazione di applicativi dedicati alla gestione interattiva e alla visualizzazione grafica di dati sui terremoti. In particolare sono stati sviluppati diversi applicativi GIS multipiattaforma (ArcView, Mapinfo), che sono stati presentati al convegno di Walferdange (Zerga et al., 1996).

Infine è stata avviata la stesura di alcuni rapporti complessivi sulle conoscenze disponibili relativi alla sismicità di alcune aree, e precisamente quelli per l'area siciliana e per l'area toscana (Barbano et al., 1996; Castelli et al., 1996b).

Una ulteriore attività, particolarmente impegnativa, è consistita nella realizzazione di strumenti informativi richiesti con urgenza dal DPC.

In particolare è stata predisposta una nuova versione del manualetto realizzato in ambito GNDT da D. Postpischl nel 1991 e sono state prefigurate 11 Appendici a carattere regionale o interregionale, che forniscono elementi informativi, di carattere generale, per la preparazione al terremoto e, in forma semplificata, le intensità massime attese a livello comunale, desunte dall'elaborazione prodotta per la realizzazione della carta delle massime intensità osservate. Due di queste appendici (Sicilia ed Emilia-Romagna), sono state portate a livello definitivo. Questo materiale attende tuttora il consenso per la stampa del DPC, che ha richiesto di recente una versione speditiva, consegnata nel novembre 1996.

E' stata inoltre predisposta, sempre su richiesta del DPC, un prototipo di versione su base provinciale (Pistoia), destinata a rispondere alle richieste di informazioni che pervengono alle prefetture.

A queste attività hanno contribuito le UR Barbano, Lo Giudice, Monachesi e Stucchi e gli art. 23 Camassi, Meloni, Meletti e Moroni.

A1.5 Indagini macrosismiche su terremoti recenti

L'attività di pronto intervento in occasione di terremoti di un certo rilievo, finalizzata a raccogliere direttamente informazioni utili a delineare il quadro preliminare di danneggiamento è pratica corrente, cui concorrono tutte le UR afferenti all'obiettivo A: in particolare le UR Lo Giudice e Monachesi (vedi ad esempio OGSM, 1996).

In occasione dell'evento reggiano del 15 ottobre 1996 è stato effettuato un sopralluogo nell'area interessata dall'evento alcune ore dopo la scossa principale, rendicontato in via preliminare al DPC. Ulteriori sopralluoghi sono stati effettuati nei giorni successivi in quanto la situazione risultava particolarmente interessante come caso di studio in relazione al problema dell'applicabilità di diverse scale macrosismiche per la migliore definizione degli scenari di danno.

Un contributo riguardante le caratteristiche del terremoto nel contesto della sismicità e della pericolosità dell'area è stato presentato al convegno del GNGTS 1996 (Camassi et al., 1996b), anche con lo scopo di sollecitare il dibattito.

a cura di R. Camassi e M. Stucchi

Lavori citati

Albini P. e Alinaghi Hossein H., 1996. Stato delle conoscenze sui terremoti dell'area "Dalmazia meridionale - Montenegro - Albania". In: Slejko e Stucchi 1996, pp. 77-78.

Augliera P., Spallarossa D. e Stucchi M., 1996. Declustering or not Declustering: That is the Question. Rapporto Interno GNDT, Genova.

Azzaro R. e Barbano M. S., 1996. E' possibile ipotizzare faglie attive in Sicilia sud-orientale? In: Slejko e Stucchi 1996, pp. 58-59.

Barbano F., Azzaro R., Birritta P., Castelli V., Lo Giudice E. e Moroni A., 1996. Stato delle conoscenze sui terremoti siciliani dall'anno 1000 al 1880: schede sintetiche. GNDT, rapporto interno, Catania, 287 pp.

Camassi R. e Stucchi M., 1996. NT4.1: un catalogo parametrico di terremoti di area italiana al di sopra della soglia del danno, Milano, Rapporto Tecnico GNDT, 86 pp., Internet, http://www.emidius.itim.mi.cnr.it.

Camassi R., 1996a. Stato delle conoscenze sui terremoti più forti. In: Slejko e Stucchi 1996, pp. 38-40.

Camassi R., 1996b. I cataloghi sismici per il calcolo della pericolosità: istruzioni per l'uso. Erice - Sicily, 26 August - 3 September.

Camassi R., Azzaro R., Carocci C., Cova E., Martello S., Meloni F., Molin D., Moroni A., Peruzza L., Stucchi M., e Zerga A., 1996b. Il terremoto emiliano del 15 ottobre 1996: uno sguardo al passato e al contesto sismologico. 15° Convegno GNGTS, Roma 11-13 novembre 1996.

Camassi R., Meloni F., Molin D. e Stucchi M., 1996a. Parametric Earthquake Catalogues in Italy. XXV ESC General Assembly, 9-14 September 1996, Reykjavik.

Castelli V., 1996. Il terremoto del 1561 (Vallo di Diano) negli studi CFTI e GNDT. In: Slejko e Stucchi 1996, pp. 81-82.

Castelli V., Chiodo G. , Moroni A. e Stucchi M., 1996a. I terremoti del Vallo di Diano, Rapporto interno GNDT. [in progress].

Castelli V., Monachesi G., Moroni A. e Stucchi M. (eds.), 1996b. I terremoti toscani dall'anno 1000 al 1880: schede sintetiche. GNDT, rapporto interno, Macerata-Milano, 314 pp.

Coppari H. e Monachesi G., 1996a. NTOM, la base di dati delle intensità osservate del GNDT/CNR, aggiornamento al mese di ottobre 1996. Rapporto Interno, Macerata.

Coppari H., G Monachesi, 1996b. INQUIRER 1.0, un applicativo dedicato alla banca dati delle intensità osservate del GNDT/CNR. Manuale Utente, Macerata.

Cova E., Molin D., Stucchi M. e Valensise G., 1996. La mappa delle massime intensità macrosimiche osservate nei comuni italiani valutate a partire dalla banca dati macrosimici del GNDT e dai dati ING/CFTI. 15° Convegno GNGTS, Roma 11-13 novembre 1996.

Galadini F., 1996. Ricerche geologiche finalizzate alla individuazione di strutture sismogenetiche in Italia centro-meridionale. In: Slejko e Stucchi 1996, pp. 56-57.

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Giardini D., 1996. Determinazione della magnitudo per terremoti in Italia e nel Mediterraneo. In: Slejko e Stucchi 1996, pp. 43-44.

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Rubbia Rinaldi G. e Padula M., 1996. Il catalogo NT in internet. In: Slejko e Stucchi 1996, pp. 41-42.

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Stucchi M., 1996a. Terremoti forti, meno forti, ricorrenze, singolarità una lettura di alcuni aspetti della sismicità attraverso i risultati delle ricerche degli ultimi anni. Erice - Sicily, 26 August - 3 September.

Stucchi M., 1996b. Sismicità di lungo periodo nell'area dell'Adriatico centro-meridionale ed in Italia meridionale. In: Slejko e Stucchi 1996, pp. 75-76.

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