OBIETTIVO A - Definizione delle caratteristiche dei terremoti attesi

Sub-obiettivo A2: Definizione delle strutture sismogenetiche

(resp. P. Scandone)


Introduzione

Il Progetto Esecutivo 1996 prevedeva l'attivazione di tre filoni principali di ricerca:

Per quanto concerne la programmazione e l'organizzazione di queste ricerche occorre sottolineare un importante aspetto innovativo; mentre nel passato le unità di ricerca avevano avuto una connotazione prevalentemente disciplinare, a partire dal 1996 si è proceduto ad una nuova aggregazione delle competenze disponibili attraverso la costituzione di unità di ricerca plurisede che operano su ampie tematiche interdisciplinari. In questo nuovo contesto, al fine di definire stato dell'arte e programmi operativi attraverso un confronto scientifico fra tutti i ricercatori è stata organizzata a Pisa nei giorni 19, 20 e 21 febbraio una prima riunione generale di lavoro alla quale hanno fatto seguito varie riunioni delle singole unità di ricerca.

A2.1 Strutture sismogenetiche dell'Appennino

Sono state attivate tre unità di ricerca su altrettanti transetti che tagliano trasversalmente l'Appennino centro-settentrionale (a cavallo dell'allineamento Argentario-Ancona), l'Appennino centrale (attraverso la Marsica e il Gran Sasso) e l'Appennino meridionale (attraverso il Matese-Sannio). La scelta di operare su transetti estesi dal margine tirrenico della catena all'avampaese adriatico-apulo e larghi ciascuno una cinquantina di chilometri derivava da tre motivazioni:

Transetto Matese-Sannio

I primi mesi del '96 sono stati dedicati in parte alla revisione critica della letteratura sull'evoluzione quaternaria dell'area coperta dal transetto e in parte allo studio sul terreno di zone di maggior interesse. In particolare:

Transetto Marsica - Gran Sasso

Questo transetto attraversa una delle aree appenniniche più studiate in termini di geologia del Quaternario. Nonostante la quantità e la qualità dei dati disponibili, restano tuttavia aperti numerosi problemi di non facile soluzione. L'attività di ricerca nel primo semestre del '96, svolta in prevalenza dal Centro di Studio per la Geologia Tecnica, è stata dedicata principalmente allo studio della conca aquilana, e in particolare al suo margine settentrionale lungo il quale sono identificabili strutture attive nel corso del Pleistocene superiore-Olocene. Le ricerche in corso sono prevalentemente a carattere neotettonico e geologico-strutturale, finalizzate alla definizione di uno schema strutturale significativo ai fini del quadro di tettonica attiva.

Sono state altresì avviate analisi geomorfologiche finalizzate all'individuazione di elementi del paesaggio a carattere areale nell'Appennino abruzzese. Questi elementi, generalmente "superfici relitte", consentono l'identificazione speditiva di elementi strutturali primari caratterizzati da attività tettonica recente.

Sono in corso ricerche nella conca di Sulmona finalizzate alla valutazione dell'attività tettonica recente della struttura della Montagna del Morrone.

Transetto Argentario - Ancona

D'intesa con i ricercatori operanti nell'Appennino centrale è stato deciso di concentrare le attività relative al 1996 sulla parte meridionale dell'area interessata dal transetto (Valnerina e area nursina) dal momento che per la parte settentrionale saranno disponibili in breve tempo i dati raccolti ed elaborati in ambito CROP. Tra gli argomenti più importanti affrontati nel primo semestre '96 è quello relativo alla ricostruzione del campo di sforzo attivo nell'Appennino centro-settentrionale ottenuta attraverso analisi mesostrutturali. Sulle stesse aree, infatti, sono stati ottenuti risultati sostanzialmente diversi e tra loro incompatibili da differenti gruppi di ricerca, in particolare da Cello, Mazzoli, Tondi e Turco da un lato e da Lavecchia, Boncio e Brozzetti dall'altro. Si è voluto dare priorità alla soluzione di questo problema per le ovvie implicazioni sul modello cinematico e sulla ricerca delle possibili faglie sismogenetiche.

A2.2 Sicilia orientale

Il primo semestre 1996 è stato dedicato, conformemente ai programmi, alla raccolta, analisi critica ed omogeneizzazione dei dati esistenti, pubblicati e non, sulla Sicilia orientale. Sono state inoltre analizzate nel dettaglio sezioni sismiche che esplorano la scarpata di Malta e il margine tirrenico della Sicilia. A supporto del Progetto "Catania", infine, sono stati prodotti elaborati preliminari che includono alcune ipotesi di sorgente (geometria e cinematica della faglia attiva) relativamente al terremoto del 1693 per il quale la scarpata di Malta appare come l'elemento tettonico attivo più fortemente indiziato.

A2.3 Affinamento del modello sismotettonico e aggiornamento della carta delle zone sismogenetiche

L'attività dedicata a questo settore è stata molto modesta e si è conclusa nell'aprile '96 con l'ultima versione delle zone sismogenetiche utilizzata in ambito GNDT e in ambito SSN per i calcoli di pericolosità e rischio del territorio nazionale.



  Indice   Sub A1   Sub A3   Sub A4